Chi sono gli agostiniani, i religiosi dell’Ordine del nuovo papa Leone XIV: da Lutero a Mendel, studiosi e missionari votati a “carità e povertà”
- Postato il 9 maggio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Vengo dall’Ordine di Sant’Agostino”. Con queste semplici parole, pronunciate nel suo primo discorso ai fedeli dal balcone di San Pietro, il nuovo Papa Francis Robert Prevost, che ha scelto il nome pontificale di Leone XIV, ha immediatamente acceso i riflettori sulla sua famiglia religiosa di provenienza: l’Ordine degli Agostiniani. Una scelta, quella del nome, che potrebbe non essere casuale, ma legata a un momento cruciale nella storia di questo antico e influente ordine.
Lui stesso ha ricoperto il ruolo di Priore Generale dell’ordine dal 2001 al 2013, guidando una famiglia religiosa che si ispira a uno dei più grandi Padri della Chiesa, Sant’Agostino d’Ippona, autore delle celebri “Confessioni” e a cui è tradizionalmente attribuita la frase “Ama e fa ciò che vuoi”. Quello degli Agostiniani è un ordine mendicante, la cui Regola, denominata ufficialmente “Regula ad servos Dei”, pur breve, contiene precetti fondamentali: l’obbligo di carità e povertà evangelica, l’ascesi, la castità, il perdono delle offese, l’obbedienza e l’esortazione alla sua osservanza. Oggi, l’Ordine conta circa 2800 frati sparsi in 47 Paesi in tutti i continenti, perlopiù impegnati in opere di carità e mantenendo la sua sede centrale a Roma. A testimonianza del suo profondo legame con la spiritualità agostiniana, lo stesso Cardinale Prevost, prima dell’elezione al soglio pontificio, partecipò lo scorso anno alle celebrazioni per Santa Rita a Cascia, santa molto cara alla devozione agostiniana.
Le origini: la “Grande Unione” del XIII Secolo
Sebbene l’ispirazione e la regola si rifacciano al pensiero e alla vita di Sant’Agostino d’Ippona (354-430 d.C.), uno dei più grandi Padri e Dottori della Chiesa, la fondazione ufficiale dell’Ordine Agostiniano come oggi lo conosciamo risale al XIII secolo. La data precisa è il 16 dicembre 1243, quando Papa Innocenzo IV, con la bolla Incumbit nobis, invitò le diverse comunità eremitiche sorte spontaneamente, soprattutto in Toscana e nel Lazio, a riunirsi in un’unica congregazione sotto la Regola di Sant’Agostino. Questo evento è noto come la “Piccola Unione”, a cui seguì la “Grande Unione” nel 1256 sotto Papa Alessandro IV, che consolidò ulteriormente l’ordine.
L’età d’oro: umanesimo e missioni nel Nuovo Mondo
Gli Agostiniani conobbero la loro massima espansione a partire dal ‘500, in un periodo di grande fermento culturale e religioso coincidente con la fioritura dell’Umanesimo e le grandi scoperte geografiche. L’ordine si distinse per l’apertura di numerose missioni nelle Americhe, in Asia e in Africa, portando il messaggio cristiano e fondando comunità. Significativa, e particolarmente rilevante per il nuovo Pontefice, la fondazione nel 1551 della prima comunità agostiniana a Lima, in Perù, terra dove Papa Leone XIV (Prevost) ha a lungo esercitato la sua missione episcopale prima della sua chiamata a Roma.
Crisi, soppressioni e la rinascita con Leone XIII
La storia dell’ordine non è stata priva di difficoltà. Un periodo di decadenza coincise con il ‘700, quando le politiche illuministiche e giuseppiniste portarono alla soppressione di numerosi monasteri agostiniani da parte dell’imperatore asburgico Giuseppe II, con la confisca dei loro beni. Ma fu nell’Ottocento che l’ordine rischiò seriamente la soppressione in molti Paesi europei a causa delle leggi eversive contro gli ordini religiosi. Fu allora che intervenne una figura papale determinante: Papa Leone XIII. Grazie al suo sostegno e alla sua lungimiranza, l’Ordine Agostiniano conobbe una rinascita a partire dalla seconda metà del XIX secolo. È probabile, suggeriscono alcuni osservatori, che la scelta del nome Leone XIV da parte del nuovo Papa Prevost sia anche un omaggio a questo suo predecessore che giocò un ruolo cruciale nel salvare l’ordine dalla scomparsa.
Carisma e figure illustri: da Lutero a Mendel
Il carisma agostiniano si distingue per una profonda devozione mariana, una spiccata dedizione agli studi (in particolare filosofia e teologia, considerate la loro “eredità” culturale) e alla loro diffusione attraverso l’attività missionaria ed educativa. Tra le figure più celebri appartenute all’Ordine Agostiniano spiccano due nomi di enorme portata storica, sebbene con esiti molto diversi nel loro rapporto con la Chiesa di Roma. Martin Lutero, il grande riformatore, fu frate agostiniano prima del suo strappo che diede inizio alla Riforma Protestante. Un altro nome illustre è quello di Gregor Mendel, abate agostiniano nato in Boemia, considerato il padre della genetica moderna grazie ai suoi rivoluzionari studi sull’ereditarietà dei caratteri nelle piante di pisello.
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