Chiara Ferragni e i guai con Safilo: non gliene perdonano più una

  • Postato il 20 giugno 2025
  • Di Panorama
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Se pensavate che il Pandoro Gate e il caso delle uova di Pasqua avessero esaurito il filone giudiziario di Chiara Ferragni, vi sbagliavate di grosso. Dopo il divorzio travagliato, il fidanzato che fa marcia indietro per tornare dalla moglie e l’imminente processo per “truffa continuata e aggravata”, all’orizzonte dell’imperatrice delle influencer si addensano nuove nubi. Nere. Nerissime. Stavolta con dentro anche occhiali da sole.

A complicare ulteriormente l’estate (e pure l’autunno) di Chiara è l’ultima bomba firmata Safilo: una causa da 5,9 milioni di euro. Sì, proprio loro, il colosso dell’occhialeria italiana che nel 2024 ha chiuso con ricavi vicini al miliardo di euro. La notizia l’ha sganciata Radiocor de Il Sole 24 Ore, scavando nella montagna di cause che ormai accompagna il brand Ferragni come la borsetta griffata.

Per capire da dove nasce questa battaglia legale bisogna riavvolgere il nastro fino al dicembre 2023. In pieno scandalo Pandoro Gate, alcuni marchi iniziano la fuga dalle collaborazioni con l’influencer. Tra i primi a saltare giù dalla nave che affondava, appunto, Safilo e Coca Cola. Il gruppo di occhialeria comunica “il recesso unilaterale da entrambi gli accordi a seguito dell’intervento dell’Autorità garante della concorrenza sul caso Pandoro (al tempo in una nota parlò di ‘violazione di impegni contrattuali’ da parte dell’influencer)”.

Ma il colpo di scena arriva solo ora: già a maggio 2024, Safilo ha deciso che il danno andava quantificato. E non si è fatta scrupoli: chiesti ufficialmente 5,9 milioni di euro di risarcimento a Fenice Srl, la società di Chiara Ferragni.

Ovviamente, Fenice Srl non è rimasta a guardare. Anzi. Prima ha invocato la risoluzione del contratto “per inadempimento”, poi ha contrattaccato con una richiesta di risarcimento di 3,65 milioni di euro, rivendicando “importi dovuti” per “mancato incasso di royalties e danno d’immagine”. Insomma, la classica partita a ping pong legale, dove le racchette sono gli avvocati e le palline sono milioni di euro.

Ma com’è possibile che questa causa salti fuori solo ora? Sempre Il Sole 24 Ore spiega l’arcano: tutto emerge grazie ai documenti depositati dal socio Pasquale Morgese, che ha impugnato le delibere assembleari di Fenice Srl e chiesto al Tribunale di Milano di annullare conti e ricapitalizzazione. Morgese, che ha versato 6,4 milioni di euro diventando il socio di maggioranza (ora detiene il 99,8% della società, lasciando il restante 0,2% a se stesso, in pratica), contesta il fondo rischi che – guarda caso – comprende anche il potenziale salasso Safilo.

“Emergono infatti anche i potenziali contenziosi che a febbraio scorso ancora gravavano sulla Fenice (elenco fornito ai soci nel corso dell’ultima assemblea). Il più oneroso è quello relativo al gruppo Safilo”, riporta Il Sole.

E non è certo finita qui. Mentre il fronte Safilo tiene banco, si accumulano altri dossier esplosivi: il procedimento di mediazione con Swinger International (licenziataria della linea abbigliamento, che chiede risarcimenti per “danni di immagine e fatturato”), il recesso di Angelini dal contratto di licenza per i profumi, e pure Monnalisa Spa che, dopo aver rinegoziato il contratto per la linea bambino, ha comunque chiesto la risoluzione anticipata con tanto di rimborso.

Insomma: se l’estate di Chiara Ferragni rischia di essere rovente, l’autunno si preannuncia incandescente.

Autore
Panorama

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