Chiesa gremita per l’ultimo, grande abbraccio a Liliya Luchka. Don Pablo: “La sentiremo in ogni carezza del vento”
- Postato il 18 novembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Albenga. Sono state le note de “I migliori anni della nostra vita”, la canzone di Liliya e Pasquale, ad accompagnare l’uscita del feretro dalla chiesa, tra gli applausi di centinaia di presenti.
È il commovente epilogo di una mattinata in cui Albenga si è stretta in un dolore composto, ma carico di forza e di vita, intorno ai familiari di Liliya Luchka, mancata all’affetto dei suoi cari a soli 36 anni all’ospedale San Martino di Genova, dopo una lunga battaglia, condotta con forza, coraggio e tenacia.
I funerali sono stati celebrati questa mattina (18 novembre) da don Pablo, nella chiesa del Sacro Cuore, gremita dentro e fuori: la folla ha riempito ogni spazio interno e anche il sagrato, a testimonianza dell’immenso affetto della comunità ingauna per lei e per la sua famiglia.
“Una ragazza solare, gentile, affettuosa, bellissima fuori e ancor più dentro”, il pensiero che correva tra i presenti. E così la città si è stretta soprattutto attorno al marito Pasquale Omento, uno dei titolari del noto negozio TinsilOne, e alle loro figlie, Nicole e Noemi.
Un’immagine che è stata restituita ai presenti, durante l’omelia, da don Pablo, che ha saputo interpretare a pieno i sentimenti che animavano la chiesa, riprendendo il messaggio di speranza che Liliya ha voluto lasciare.
“Siamo in tanti radunati qui, come una famiglia, per salutare Liliya, – ha affermato il parroco. – Ma non è finita qui. Per lei è iniziato un nuovo cammino. Cerchiamo di trattenere le lacrime e di far uscire dal nostro cuore il ringraziamento per quello che è stato, per quello che lei ha saputo donare a noi e alla sua famiglia. Dobbiamo rispettare quello che ci ha chiesto il marito, Pasquale: non è semplice, ma dobbiamo fare in modo che il nostro cuore non sia turbato, pieno di lacrime, paura e dolore. Abbiate fede”.
“La morte è un cambiamento. Quando ce ne andiamo da questa vita, ricomincia tutto, ma in modo diverso. Liliya non la vedremo più con i nostri occhi, ma la sentiremo in ogni carezza del vento, in un sussurro. Lei continuerà ad accompagnare noi, Pasquale e tutte le persone che ha amato. Oggi c’è tristezza nel cuore, non potrebbe essere altrimenti, ma non disperazione. È difficile, lo so, ma da lassù lei continuerà a vegliare su di noi e ad esortarci a vivere. ‘Andate avanti perché io voglio così’ è il messaggio che Liliya ci ha lasciato”, ha concluso don Pablo.
Parole toccanti seguite, al termine della cerimonia, dal discorso di Pasquale che, seppur con la voce rotta per il momento e per la stanchezza degli ultimi giorni, ha voluto ringraziare la folla per il calore e la vicinanza.
“Sono stati giorni lunghi e intensi, – ha esordito. – Liliya ora è un angelo, la sua anima è salita in paradiso. Ma tornerà. Tornerà per guidare me, le mie figlie, tutti voi. Aveva un’anima pura, bianca. Lei era felicità e si è spenta serena. Ora, come mi ha chiesto, non dobbiamo piangere. Dobbiamo essere forti per lei e mettere a frutto i suoi insegnamenti”.
E poi un monito denso di significato ed emozioni, rivolto direttamente ai presenti: “Quello che mi sento di dirvi è che la vita è nel momento presente, domani non sappiamo mai cosa potrà succedere. E allora vivete con le persone che amate, non litigate, tenetele strette. Voi, che avete ancora la fortuna di averli, state vicini alle vostre mogli, fidanzate, mariti o fidanzati: state con loro il più possibile, non fate sì che possiate pentirvene un domani. Vi ringrazio ancora di cuore. E, quando tornate a casa, siate felici”.
È stato con quest’ultimo, forte messaggio di amore ed esortazione alla vita che il feretro di Liliya ha lasciato la chiesa, accompagnato dalle note de “I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero, seguite a loro volta da un lungo e fragoroso applauso.