Ciccone cade per inseguire Del Toro alla Vuelta a Burgos: esami col fiato sospeso. Evenepoel passa alla Red Bull

  • Postato il 5 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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La pace, questa sconosciuta. Quella dei sensi, che per Giulio Ciccone fa troppo spesso rima con sfortuna. Perché cadere come è caduto l’abruzzese nel corso della prima frazione della Vuelta a Burgos, tradizionale appuntamento che precedente l’altra Vuelta, quella a Espana, è qualcosa che fa imprecare e non poco: la scivolata del corridore della Lidl Trek è diretta conseguenza di quella che ha coinvolto un metro prima Isaac Del Toro, caduto da solo ma di fatto ostruendo la traiettoria interna a Ciccone, che pure sembrerebbe aver sbattuto un po’ più violentemente a terra. In attesa di aggiornamenti sulle sue condizioni, si può solo sperare che non ci sia nulla di più di una brutta botta.

La dinamica: Del Toro allunga, cade e tira giù anche Ciccone

Ciccone era in marcatura su Del Toro, che aveva cercato l’allungo ai -350 metri dall’arrivo per inseguire lo spagnolo Adrià, poi vincitore di giornata. La scivolata (banale) del messicano però ha finito per coinvolgere pure l’italiano che lo seguiva a ruota, che osservando la dinamica dell’impatto a terra sembrerebbe aver avuto conseguenze peggiori: s’è subito toccato la clavicola destra, rialzandosi poi dopo che sono passato tutte le ruote del gruppo e tagliando il traguardo con un minuto e mezzo di ritardo (comunque neutralizzato).

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Al di là di quello che conta per la classifica generale, la preoccupazione principale riguarda le condizioni dell’abruzzese, che era rientrato alla grande sabato scorso alla Donostia Klasikoa dopo quasi tre mesi di stop per via della caduta in cui era incappato durante il Giro d’Italia, costringendolo al ritiro dalla corsa rosa.

La vittoria a San Sebastian era parsa il preludio a un mese di agosto a tutta sulle strade spagnole, ma ora si spera che gli esiti degli esami ai quali in queste ore Ciccone si sta sottoponendo non diano brutte notizie e altre mazzate. Perché con una condizione così Giulio, oltre che alla Vuelta, potrebbe pensare di far benone anche al mondiale di Kigali, decisamente adatto ai passisti scalatori.

Remco ha detto si a Red Bull: addio al Wolfpack dopo 6 anni

Nel mondo del ciclismo la notizia del giorno è però un’altra: Remco Evenepoel dal prossimo 1° gennaio sarà ufficialmente un corridore della Red Bull Bora Hansgrohe, come da tempo invero si andata vociferando negli ambienti del World Tour. Sorpresa relativa: il belga, 25 anni e già un oro olimpico e un mondiale (oltre che una Vuelta) in bacheca, ha deciso di sposare la causa della formazione tedesca (a trazione austriaca) che cercava proprio un uomo da corse a tappe ma soprattutto un cacciatore di classiche per lanciare la propria sfida a UAE e Visma.

Con Roglic ormai sul viale del tramonto, e con la rivelazione dell’ultimo Tour de France Florian Lipowitz in grande ascesa, ecco che la scelta di affidarsi a Evenepoel appare sensata, anche perché la carta d’identità è tutta dalla sua parte.

Salito alla ribalta nel 2019, da sempre affiliato al Wolfpack della Soudal Quick Step, Remco decide di fare un passo importante, contornandosi anche di una squadra che soprattutto nei grandi giri potrà supportarlo meglio di quanto potesse fare il team belga.

“L’inizio di una nuova era”: tutti felici per la scelta

Evenepoel era in scadenza alla fine del 2026, ma non essendo arrivata alcuna proposta di rinnovo non ci sono stati grossi problemi nel trovare un’intesa per chiudere l’accordo con 12 mesi d’anticipo. “L’approdo di Remco appare più di una semplice pietra miliare per Red Bull Bora Hansgrohe, un punto di svolta e un segnale chiaro verso un futuro al quale guardare con rinnovata fiducia e audace ambizione”, hanno spiegato dall’entourage del ciclista. “Il team sta ponendo le basi per diventare una delle forze più attraenti sulla scena ciclistica internazionale nei prossimi anni“.

Remco è sinonimo di ambizione”, hanno risposto con un comunicato i vertici della sua nuova squadra. “Non vuole solo correre, vuole plasmare il ciclismo. Non solo ha un talento atletico eccezionale, ma anche una mentalità straordinaria. La sua determinazione, la sua professionalità e la sua incessante voglia di successo sono davvero fonte di ispirazione”

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Virgilio.it

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