«Cime tempestose» diventa hot: polemiche per il trailer (e non solo)

  • Postato il 4 settembre 2025
  • Di Panorama
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Il nuovo adattamento di Cime tempestose non è ancora arrivato in sala, ma è già al centro di un vortice di polemiche. Prima le critiche sulla scelta del cast, poi le discussioni sui costumi e, più di recente, il clamore suscitato dal teaser e dalle dichiarazioni di Margot Robbie. In breve, ogni mossa legata al progetto firmato da Emerald Fennell sembra destinata a dividere pubblico e critica.

A vestire i panni dei tormentati amanti Catherine e Heathcliff saranno Margot Robbie e Jacob Elordi, protagonisti di un film scritto, diretto e prodotto dalla regista premio Oscar per Una donna promettente. Fennell ha scelto di trasformare il classico di Emily Brontë in una trasposizione ad alto tasso erotico, pronta a conquistare i cinema a San Valentino 2026.

«Cime tempestose» diventa hot: polemiche per il trailer (e non solo)
«Cime tempestose» diventa hot: polemiche per il trailer (e non solo)
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«Cime tempestose» diventa hot: polemiche per il trailer (e non solo)
«Cime tempestose» diventa hot: polemiche per il trailer (e non solo)
«Cime tempestose» diventa hot: polemiche per il trailer (e non solo)

Robbie, anche produttrice del progetto attraverso LuckyChap, ha lasciato trapelare qualche dettaglio: secondo lei questa nuova versione di Cime tempestose raggiungerà vette ancora più estreme di Saltburn, un altro film di Emerald Fennel che ha avuto un enorme successo, ma estremamente controverso. «È ancora più folle», ha dichiarato. E intervistata da Josh Horovitz per MTV ha aggiunto: «Aspetta e vedrai. È pazzesco. È fantastico. È geniale. Presto ne vedrete una piccola anteprima».

Un’affermazione che non sembra del tutto azzardata: il trailer ha mostrato la passione travolgente tra Catherine e Heathcliff, in una relazione intensa e tormentata. In una delle sequenze più commentate, lui confessa di essere pronto a seguirla «come un cane fino alla fine del mondo». Un’ossessione destinata, come nel romanzo, a lasciare dietro di sé una scia di tragedia.

Per vedere il trailer di Cime Tempestose, clicca qui.

Il caso Elordi e la questione etnica

La scelta di Jacob Elordi per il ruolo di Heathcliff è stata accolta dal pubblico con forti perplessità. L’attore di Euphoria, reduce dal successo di Saltburn e Priscilla, ha il compito di incarnare l’antieroe per eccellenza, figura tormentata e irrequieta. Sui social la domanda ricorrente è se il 27enne australiano abbia davvero l’intensità necessaria per rendere giustizia a un personaggio tanto complesso.

La polemica si è poi spostata sul terreno dell’etnia. Da oltre due secoli, infatti, i lettori si interrogano sulle origini di Heathcliff: Emily Brontë lo descrive come «dark-skinned gipsy in aspect», a volte lo definisce «Lascar» (termine legato alle colonie indiane), mentre la governante Nelly Dean arriva a dire che non è «un nero normale». Catherine stessa ammette di amarlo nonostante il suo aspetto, pur sentendosi «degradata» all’idea di un matrimonio con lui. Fennell ha scelto di presentarlo come un uomo alto, bello e australiano: una decisione che ha riacceso le accuse di whitewashing e messo in dubbio la fedeltà al testo.

Margot Robbie, una Catherine “troppo perfetta”

Non meno contestata è la presenza di Margot Robbie nei panni di Catherine Earnshaw. In molti l’hanno ritenuta inadatta a interpretare una ragazza che, nel romanzo, muore a soli 19 anni consumata dalla malattia e dalla gelosia morbosa. L’eroina di Brontë è fragile, febbricitante, gotica. Robbie, invece, ha 34 anni, bionda, con un aspetto sano e atletico, e il suo fascino è stato giudicato “troppo solare” per un personaggio segnato dalla decadenza fisica.

La polemica sui costumi

Le discussioni non si sono fermate al casting. Alcune immagini trapelate dal set hanno scatenato nuove critiche, soprattutto riguardo ai costumi. Robbie, in abito da sposa con scollatura moderna, ampio velo e bouquet di rose, non rispecchierebbe l’epoca della storia. L’usanza dell’abito bianco, infatti, si diffuse solo dopo le nozze della Regina Vittoria, ben oltre l’ambientazione originale.

Resta da capire se la regista abbia scelto di collocare la vicenda in un’epoca diversa o di reinterpretarla in chiave contemporanea. In quel caso, anche costumi e casting assumerebbero un nuovo significato. Altrimenti, sarà difficile difendere certe libertà storiche.

Il marketing misterioso

Intanto, la campagna promozionale ha già fatto parlare di sé. A Londra, New York e Los Angeles sono comparsi enigmatici cartelloni privi di titolo, con solo frasi evocative come «Drive Mad», «Drive Me Mad» e «Come Undone». Un’operazione insolita che ha attirato curiosità e acceso speculazioni.

Il film, in uscita il 13 febbraio 2026 sotto l’etichetta Warner Bros, ha avuto una gestazione complessa. Inizialmente Netflix era pronta a investire circa 150 milioni di dollari per garantirsi la distribuzione, ma Fennell e Robbie hanno preferito l’offerta più contenuta della Warner (circa 80 milioni), privilegiando l’uscita in sala rispetto a una distribuzione esclusivamente in streaming. Una scelta rischiosa, ma che rivela l’intenzione di fare del film un vero evento cinematografico.

Tra scelte di casting contestate, costumi anacronistici, trailer incendiari e strategie di marketing spiazzanti, il nuovo Cime tempestose sta confermando un vecchio detto: non importa che se ne parli bene o male, purché se ne parli. E, a giudicare dal clamore che lo circonda, la missione è già compiuta.

Autore
Panorama

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