Cina, recupero spaziale a tempo di record

  • Postato il 26 novembre 2025
  • Di Panorama
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I tre taiconauti cinesi bloccati in orbita non rimarranno nello spazio ancora per molto tempo. La parola taiconauta è la più corretta per definire gli astronauti della Repubblica Popolare, così come cosmonauti meglio rappresenta quelli russi. Ebbene, dopo che la stazione spaziale cinese Tiangong è stata danneggiata da detriti spaziali, un razzo Long March 2F/G è decollato ieri a mezzogiorno dal Jiuquan Satellite Launch Center, nella Cina nord-occidentale. Il vettore ha portato nello spazio la navicella spaziale Shenzhou 22 verso la stazione spaziale per quella che è a tutti gli effetti una missione di salvataggio. Normalmente le missioni delle navette Shenzhou trasportano tre persone verso Tiangong, dove rimangono per periodi di sei mesi, ma questa è senza equipaggio proprio perché servirà come mezzo di trasporto per i tre residenti dell’avamposto orbitante. I tre a bordo erano arrivati con la missione 21 la notte di Halloween, ma la navicella spaziale era ripartita il 14 novembre per riportare a casa i loro predecessori.

Il guasto della Shenzhou 20

Gli astronauti della Shenzhou 20 avrebbero dovuto lasciare Tiangong il 5 novembre, ma le ispezioni prevolo avevano rivelato una crepa nel finestrino della navicella, una condizione apparentemente causata dall’impatto con un detrito spaziale. Gli specialisti dell’Agenzia spaziale cinese Cnsa hanno quindi ritardato la partenza dell’equipaggio per analizzare il problema, ritenendo infine che la Shenzhou 20 non fosse da ritenersi del tutto sicura per il rientro del personale sulla Terra. Così, negli ultimi dieci giorni, i taiconauti della Shenzhou 21 si sono trovati in una situazione precaria: se la stazione orbitante Tiangong avesse subito un’emergenza, senza la navicella di rientro, gli uomini presenti a bordo non avrebbero potuto evacuarla in alcun modo.

Cina, recupero spaziale a tempo di record

Il cambio programmato dell’equipaggio

Ecco il perché dell’operazione delle ultime ore, e dal momento che la Shenzhou 22 è attraccata alla Tiangong dopo un volo di circa cinque ore dal lancio, finalmente potrà avvenire il programmato cambio di equipaggio con i nuovi taiconauti che resteranno a bordo fino all’arrivo della Shenzhou 23, il cui lancio è previsto per aprile 2026. In queste ore la capsula Shenzhou 20 dovrà partire prima dell’arrivo della “23” per liberare una delle postazioni di attracco. I funzionari spaziali cinesi hanno affermato che la navicella danneggiata rimarrà in orbita per un certo periodo per ospitare alcuni esperimenti, ma non hanno ancora annunciato una tempistica per la sua partenza.

Precedenti storici

Non è la prima volta che l’equipaggio di una stazione spaziale resta bloccato in orbita: dopo alcuni salvataggi accaduti negli anni Ottanta alla navicella Soyuz e allo Skylab, più recentemente, nel giugno 2024, la capsula Starliner della Boeing aveva avuto problemi poco dopo il suo lancio verso la Stazione Spaziale Internazionale (Iss), durante il suo primo volo con equipaggio, che avrebbe dovuto durare solo una decina di giorni. La Nasa decise di riportare a casa il veicolo senza equipaggio nel settembre dello stesso anno, cosa che è avvenuta senza incidenti. I due astronauti della Starliner, Suni Williams e Butch Wilmore, entrambi della Nasa, erano quindi rimasti sulla Iss per più di nove mesi, ma mai bloccati del tutto, poiché era sempre disponibile almeno una navicella di salvataggio agganciata alla Stazione durante la loro permanenza. I due erano infine tornati a casa a bordo di una capsula Dragon di SpaceX nel marzo scorso.

La nuova era dei soccorsi spaziali

Tali eventi stanno però dimostrando alcuni cambiamenti storici della presenza umana nello spazio. La prima: la Cina sta dimostrando una prontezza tecnologica all’avanguardia, riuscendo a eseguire un lancio in pochi giorni. La seconda: cambia il modo di pensare ai recuperi spaziali e sia negli Usa, sia in Russia, India e Cina, si sta già pensando a una sorta di servizio di soccorso spaziale che possa aiutare tempestivamente qualsiasi equipaggio si trovi in difficoltà, indipendentemente dalla nazione che rappresenta.

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Panorama

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