Cisgiordania: adesso i coloni israeliani attaccano anche i militari dell’Idf

  • Postato il 30 giugno 2025
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I coloni israeliani in Cisgiordania sono passati dall’attaccare la popolazione palestinese ad assaltare anche quelli che dovrebbero essere i loro alleati: i militari delle Forze di Difesa Israeliane (Idf). Nella notte tra domenica 29 giugno e lunedì 30 decine di coloni si sono radunati di fronte al Quartier Generale dell’Idf a Binyamin. Hanno attaccato gli agenti di polizia e i militari con spray al peperoncino e hanno vandalizzato veicoli militari. A riferirlo sono state le stesse Forze di Difesa Israeliane (Idf), che hanno segnalato anche il ferimento di un civile. Da giorni i coloni, ha riferito la stampa israeliana, si sono resi protagonisti di atti di violenza contro le forze di sicurezza.

L’Idf, la Polizia Israeliana e la Polizia di Frontiera Israeliana sono intervenute per disperdere il raduno e in una nota hanno condannato “qualsiasi atto di violenza contro le forze di sicurezza e interverranno contro qualsiasi tentativo di danneggiare il personale di sicurezza che svolge il proprio dovere di proteggere i civili israeliani”. I coloni hanno anche dato fuoco a un impianto di sicurezza usato per “sventare gli attacchi terroristici e mantenere la sicurezza” nella zona di Ramallah e sull’incendio lo Shin Bet ha aperto un’indagine.

Secondo Times of Israel, i rivoltosi avevano un cartello con scritto “il comandante del battaglione è un traditore”. Il motivo? Secondo la stampa israeliana, stavano protestando per l’uso di colpi di avvertimento contro un gruppo di coloni che venerdì sera ha teso un’imboscata a una pattuglia militare. A leggere il quotidiano, gli spari hanno ferito un adolescente, da qui i nuovi scontri. Durante l’assalto al Quartier Generale dell’Idf, i manifestanti avevano chiesto che il comandante del 7114° battaglione della Brigata Binyamin fosse perseguito per gli eventi del venerdì precedente. Quel giorno, stando alle ricostruzioni del Times of Israel, si sono verificati due incidenti tra i militari e i coloni.

Riservisti e poliziotti erano stati schierati nell’area del villaggio palestinese di Kafr Malik, dopo che l’area era stata dichiarata zona militare chiusa per l’attacco dei coloni di mercoledì, in cui tre palestinesi sono stati uccisi dall’Idf, e per i continui tentativi degli stessi di stabilire un avamposto illegale nella zona. Una volta giunti sul posto, le forze israeliane sono state attaccate dai coloni, ma sono riuscite a disperderli senza dover sparare. L’incidente al centro della rivolta è stato però quello della notte di venerdì, avvenuto circa due ore dopo a circa sei chilometri dall’area di Kafr Malik. Una pattuglia è stata attaccata dalla cima di una collina da dove un gruppo di coloni tirava pietre al mezzo su cui i militari viaggiavano. I soldati hanno sparato alcuni colpi di avvertimento per far interrompere il lancio, accorgendosi solo dopo che si trattava di israeliani e non di palestinesi. Il gruppo di coloni è stato disperso, ma poco dopo un 14enne israeliano è stato portato in vicina postazione militare con un proiettile nella spalla, probabilmente colpito dagli spari di avvertimento.

Sebbene domenica il ministro delle Finanze israeliano ed esponente di estrema destra Bezalel Smotrich abbia criticato i membri dell’Idf per aver sparato ai coloni venerdì sera, adesso è arrivata una condanna nel senso opposto. Il ministro, che è sempre stato favorevole alle violenze dei coloni e alla costruzione di nuovi insediamenti, ha scritto su X: “I criminali sono criminali, sono criminali in ogni luogo del Paese”. Smotrich ha anche invitato la polizia a indagare sugli incidenti e ad assicurare i responsabili alla giustizia, anche se non sono stati effettuati arresti.

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