Cittadinanza, cosa prevede lo Ius Scholae e quali sono le altre proposte in campo
- Postato il 12 giugno 2025
- Politica
- Di Blitz
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Dopo la bocciatura del referendum sulla cittadinanza, dove i No sono stati quasi il 35 per cento, si torna a parlare dello Ius Scholae o Ius Italia come è stato ribattezzato da Forza Italia che sta portando avanti la sua proposta di legge. E mentre Conte ha dichiarato di voler aprire alla proposta avanzata dal partito di Tajani, si fa avanti la Lega che boccia senza mezzi termini la proposta.
Vediamo nello specifico qual è la proposta che, se approvata, permetterebbe ai giovani stanieri di diventare italiani dopo un ciclo completo di studi lungo dieci anni. Vediamo anche quali sono le altre proposte in campo.
Cosa prevede la proposta di legge sullo Ius Scholae (o Ius Italia)
A spiegare la proposta è lo stesso leader di Forza Italia Antonio Tajani in un’intervista a Rtl 102,5 che ha replicato così ai malumori in casa Lega: “Io credo che la Lega non abbia ben studiato quello che noi proponiamo. Una cittadinanza italiana è una cosa seria anche per chi è migrante regolare nel nostro Paese, ce ne sono 900mila che sono studenti e noi diciamo, per questo che bisogna leggere attentamente quello che propone Forza Italia, noi non siamo lassisti. Anzi, vogliamo che la cittadinanza venga concessa dopo 10 anni, 10 anni, di frequentazione a scuola con profitto, quindi persone che hanno studiato e sono sempre state promosse e dopo 10 anni di scuola possono chiedere la cittadinanza italiana”, ha proseguito Tajani.

“Quindi non una proposta lassista, ma una proposta che punta ad avere dei cittadini italinai nuovi che sanno la storia, sanno la geografia, conoscono la Costituzione e parlano perfettamente l’italiano. Cioè sono persone integrate e che vogliono sentirsi italiani. È l’esatto contrario di quello che vuole fare la Sinistra, che punta soltanto a concedere la cittadinanza dopo cinque anni, una cosa impssibile. Quindi una proposta seria perchè la cittadinanza deve essere concessa a chi si sente italiano e non soltanto a chi ha vissuto in Italia”.
Le altre proposte in campo: lo Ius Soli e lo Ius Culturae
Lo ius culturae era parte di un disegno di legge approvato nel 2015 che vedeva unite 25 differenti proposte. Il disegno di legge si è poi arenato in Parlamento. La cittadinanza sarebbe stata concessa al completamento di un ciclo scolastico con successo, basandosi sul principio che lo straniero debba dimostrare attivamente la sua volontà di integrazione.
Lo Ius Soli prevede invece la concessione automatica della cittadinanza a chi nasce sul territorio nazionale. In realtà, nessuna proposta di legge in Italia ha mai considerato un diritto così ampio presente in paesi come gli Stati Uniti e la Francia, dove è richiesto che i genitori del minore abbiano già un permesso di soggiorno. La proposta è sempre stata rivendicata dal Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, e + Europa e non dal Movimento 5 Stelle.
Il sistema attuale per ottenere la cittadinanza
L’attuale regolamentazione si basa sul principio dello Ius Sanguinis, che stabilisce che la cittadinanza si ottiene per discendenza o filiazione. A stabilirlo è la legge 91 del 1992 che prevede che uno straniero nato in Italia possa acquisire la cittadinanza italiana se ha risieduto legalmente e senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età e dichiari di voler acquisire la cittadinanza entro un anno dal compimento dei 18 anni.
Per gli stranieri arrivati in Italia da piccoli esiste anche il principio della naturalizzazione. Al compimento della maggiore età è possibile richiedere la cittadinanza italiana se si è vissuti in Italia con residenza legale e ininterrotta per almeno dieci anni. Questo processo è tuttavia molto complesso, costoso e può durare anni.
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