Classi pollaio, anche a Genova al via la raccolta firma per la proposta di legge contro il sovraffollamento
- Postato il 6 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. La media di alunni per classe nelle scuole della provincia di Genova è 18,6. Una media, che tuttavia, non tiene conto dell’alta dispersione scolastica e quindi di classi con pochi studenti alle superiori e, di contro, a classi con fino a 35 alunni e alunne in alcuni istituti professionali cittadini.
Sono alcuni dei dati forniti oggi a Genova da Avs (Sinistra Italiana ed Europa Verde) e dagli altri soggetti che stanno promuovendo la raccolta firme per una proposta di legge contro il sovraffollamento scolastico.
La raccolta firme (qui alcuni dettagli su come aderire) è partita a settembre e andrà avanti fino a marzo. Dopodiché dovrà comunque essere calendarizzata e discussa da un governo che al momento vede Avs all’opposizione. Una strada in salita, insomma, ma che punta molto sul coinvolgimento della cittadinanza.
I numeri della proposta contro il sovraffollamento
La proposta prevede un limite massimo di 20 alunni per classe, con riduzioni significative nelle situazioni più delicate: 18 studenti quando è presente un alunno con disabilità e 15 alunni in caso di più studenti con disabilità o con disabilità grave. Il progetto prevede inoltre che non possano essere presenti più di tre alunni con disabilità nella stessa classe.
Il documento denuncia gli effetti dei tagli del governo Berlusconi del 2008, che hanno comportato la riduzione di oltre 130mila unità di personale tra docenti e Ata e l’eliminazione dei moduli nella scuola primaria. Per l’anno scolastico 2025/2026 è prevista una riduzione di 5.660 docenti e dal 2026 anche di 2.147 collaboratori scolastici, nonostante la perdita annua di circa 100mila studenti.
La proposta prevede, infine, la riduzione da 900 a 400 del numero minimo di alunni necessario per assegnare un dirigente scolastico a tempo indeterminato.
Dispersione scolastica, record negativo a in Valpolcevera e Pré
“La riduzione degli alunni in ogni classe è davvero l’unico modo per prendersi cura dei loro bisogni formativi – dice Simona Cosso, presidente del municipio Centro Est e segretaria provinciale di Sinistra Italia – in Italia siamo al grande paradosso per cui si chiede agli insegnanti una didattica sempre più personalizzata ma, nonostante il calo della natalità, le classi sono sempre più affollate, quindi avere classi a misura d’uomo è un elemento fondamentale per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica, perché se in Italia e a Genova la media della dispersione scolastica precoce, cioè di chi non completa la scuola dell’obbligo, è di circa il 6% ci sono quartieri cittadini, come Teglia, Campasso, Cornigliano e Pré dove la percentuale sale fino al 13%”.
“Agiamo sulla quantità per aumentare la qualità”
“La proposta di andare a ridurre gli alunni per classe è una proposta per innalzare la qualità della didattica – aggiunge Giorgia Parodi co-portavoce provinciale di Europa Verde Genova – personalmente insegno in una classe con 35 studenti, oggi gli assenti sono 8, e posso assicurare che è molto difficile per i docenti garantire l’ascolto, l’inclusione, il sostegno ai tanti ragazze e ragazze che hanno, tra le altre cose, bisogni educativi speciali, dalle disabilità fisiche e psichiche, per non parlare del fatto che i nuovi arrivati in Italia non parlano l’italiano e parlano diverse lingue, la nostra proposta quindi è un impegno concreto, quantitativo, ma che agisce sull’aspetto qualitativo dell’insegnamento”.
Alla conferenza stampa molti dei politici presenti sono o sono stati anche insegnanti: così le stesse Parodi e Cosso, ma anche Carla Nattero, segretaria regionale di Sinistra Italiana, e Fabrizio Gelli, esecutivo provinciale Europa Verde Genova. Presenti anche Francesco Devoti, coordinatore regionale della Rete Studenti Medi, e Alberto Tognoni, centro di Iniziativa democratica degli insegnanti.
La normativa attuale prevede già un limite di 20 alunni per le classi con studenti disabili, ma la realtà – come sanno bene insegnanti, studenti e famiglie – supera spesso la norma, soprattutto nelle scuole professionali e soprattutto nelle classi fino alla seconda superiore, scuola dell’obbligo.
La proposta comporterebbe investimenti progressivi: 249 milioni di euro nel 2026, 857 milioni nel 2027 e 967 milioni nel 2028. Parte di questi fondi dovrebbero derivare da un definanziamento delle scuole private.