Cobolli: lo sfottò di Berrettini, la frase sboccata di papà Stefano in stile Alcaraz e l’incidente con la Coppa Davis
- Postato il 23 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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Senza Jannik Sinner e Lorenzo Musetti sono stati gli amici d’infanzia Flavio Cobolli e Matteo Berrettini a prendersi la copertina del terzo successo consecutivo in Coppa Davis dell’Italia. Subito dopo l’incredibile rimonta del classe 2002 il più esperto tra i due è subito accorso ad abbracciarlo in mezzo al campo dando vita a un’immagine che racchiude alla perfezione il successo dell’Italia, protagonista al momento della celebrazione di un piccolo e simpatico incidente con l’insalatiera appena conquistata.
- L’abbraccio fraterno tra Berrettini e Cobolli e lo sfottò di Matteo
- La frase senza peli sulla lingua di Stefano Cobolli
- L’incidente con l’insalatiera
L’abbraccio fraterno tra Berrettini e Cobolli e lo sfottò di Matteo
L’abbraccio tra Berrettini e Cobolli al termine dell’epica rimonta di Flavio è certamente l’immagine che meglio racchiude l’edizione 2025 della Coppa Davis. I due infatti sono grandi amici d’infanzia e sono stati gli assoluti protagonisti del terzo successo consecutivo dell’Italia nella competizione, successo che Matteo ha voluto festeggiare accorrendo immediatamente ad abbracciare un Flavio in estasi completa che non smetteva di tirare la maglia al suo fratellone sportivamente parlando.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/DavisCup/status/1992679651622236190" profile_id="DavisCup" tweet_id="1992679651622236190"/]Dopo la premiazione i due hanno rilasciato una breve intervista insieme a Rai1, con Cobolli che ha espresso tutta la sua gioia per quanto appena accaduto e ringraziato in maniera speciale Berrettini, definito una guida: “Qualcosa di indescrivibile, è sempre stato il mio sogno. Si, sono sorpreso ma ci ho anche sempre creduto e credo che questa sia la mia più grande forza. Matteo è stata una guida, una persona importante all’interno del gruppo, l’ho sempre saputo e lo ringrazio”. Da bravo “fratello maggiore” Matteo si è complimentato con Flavio, prendendolo però anche un po’ in giro per le sue vittorie cardiopalma, ben diverse da quelle in due set ottenute da Berrettini: “Si è comportato bene ma mi fa sempre soffrire troppo, 7-6 al terzo, 7-5…facile in due set, va be’, ti devo insegnare ancora un paio di cose”.
La frase senza peli sulla lingua di Stefano Cobolli
Se la vittoria di Berrettini su Carreno Busta era data quasi come scontata, lo stesso non si poteva dire di quella di Cobolli su Munar, soprattutto dopo l’incredibile primo set disputato dallo spagnolo. Per vincere a Flavio è servita una reazione che a un certo punto sembrava insperata, tanto che anche suo padre Stefano ha ammesso di essere rimasto sorpreso da suo figlio, esprimendo il tutto con una frase, un po’ sboccata ma certamente sincera, che ha ricordato la regola delle tre C (testa, cuore e palle in spagnolo) di Carlos Alcaraz: “Sono sorpreso e molto contento. Non mi aspettavo vincesse questa partita dopo che Munar ha vinto il primo set giocando benissimo, non pensavo che Flavio avesse le palle per girarla, perché di questo si tratta. Era una finale di Davis, giochi sotto pressione contro un avversario che non sbaglia mai ed è riuscito piano piano lavorando a girare la partita dal punto di vista mentale. Sinceramente non pensavo avesse l’età e la capacità per farlo ancora”.
L’incidente con l’insalatiera
Al momento della premiazione gli azzurri sono stati protagonisti di un simpatico siparietto. Dopo aver ricevuto tutti la medaglia la squadra di Filippo Volandri ha posato attorno al trofeo della Coppa Davis, con ognuno che a turno lo ha alzato al cielo. Al momento di riceve l’insalatiera però Simone Bolelli ha fatto cadere la coppa che ha finito col dividersi in due pezzi, scatenando l’immediata reazione di un Cobolli, preoccupato per le sorti del trofeo ma a un passo dalle risate, e poi quella di Berrettini, che dopo essersi messo le mani tra i capelli è intervenuto in soccorso dell’esperto doppista e lo ha aiutato ad aggiustare l’insalatiera attaccandone la base alla parte alta, che per fortuna erano originariamente divise.
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