Colesterolo alto, i cibi che aiutano davvero a tenerlo sotto controllo

  • Postato il 31 agosto 2025
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Il colesterolo alto è una delle condizioni più comuni nei Paesi occidentali e rappresenta un fattore di rischio importante per malattie cardiovascolari come infarto e ictus. I dati del Ministero della Salute indicano che in Italia circa il 38% della popolazione adulta ha valori di colesterolo oltre la soglia considerata sicura.

Se da un lato esistono farmaci efficaci, come le statine, dall’altro la prevenzione primaria passa soprattutto dall’alimentazione. Numerosi studi hanno confermato che ciò che mettiamo nel piatto incide direttamente sui livelli di colesterolo LDL, noto come “colesterolo cattivo”, e sull’aumento del colesterolo HDL, quello “buono” che aiuta a proteggere cuore e vasi sanguigni.

Colesterolo buono e colesterolo cattivo: perché distinguerli

placche di colesterolo
Colesterolo buono e colesterolo cattivo: perché distinguerli (blitzquotidiano.it)

Il colesterolo non è tutto uguale. L’LDL è la frazione che tende a depositarsi sulle pareti delle arterie, favorendo la formazione di placche aterosclerotiche che ostacolano la normale circolazione del sangue. L’HDL, invece, ha una funzione protettiva perché contribuisce a rimuovere il colesterolo in eccesso e a trasportarlo al fegato per essere eliminato.

L’obiettivo di una dieta equilibrata non è eliminare completamente il colesterolo, che resta una sostanza indispensabile per la produzione di ormoni e vitamina D, ma riequilibrarne i valori, riducendo l’LDL e mantenendo alto l’HDL.

Gli alimenti che aiutano a ridurre il colesterolo

Secondo l’American Heart Association, una dieta ricca di fibre, acidi grassi insaturi e fitosteroli può contribuire a ridurre i valori di colesterolo nel sangue.

Uno dei cibi più studiati in questo ambito è l’avena. Grazie al suo contenuto di beta-glucani, una fibra solubile, contribuisce a ridurre l’assorbimento intestinale del colesterolo. Inserire ogni giorno una porzione di fiocchi d’avena a colazione, magari abbinati a frutta fresca, è un’abitudine semplice ma efficace.

Il consumo regolare di legumi, come lenticchie e ceci, è stato collegato a una riduzione del rischio cardiovascolare. Ricchi di fibre e proteine vegetali, i legumi rappresentano un’ottima alternativa alla carne rossa, che invece andrebbe limitata.

Anche la frutta secca, in particolare noci e mandorle, contiene acidi grassi insaturi e fitosteroli capaci di abbassare l’LDL. Una manciata al giorno, senza esagerare per via delle calorie, può fare la differenza.

Il pesce azzurro, come sgombro, sardine e salmone, è ricco di omega-3, acidi grassi noti per la loro azione benefica sul cuore e sulla riduzione dei trigliceridi.

I cibi da limitare

Se da un lato esistono alimenti che aiutano a ridurre il colesterolo, dall’altro ci sono cibi che ne favoriscono l’aumento. I grassi saturi, presenti soprattutto in burro, panna, formaggi stagionati e carni grasse, vanno consumati con moderazione.

Ancora più attenzione meritano i grassi trans, spesso nascosti in prodotti industriali come snack confezionati, biscotti e fritti. Questi grassi, oltre ad aumentare l’LDL, riducono l’HDL, con un effetto doppiamente negativo sulla salute cardiovascolare.

Un consumo eccessivo di zuccheri raffinati può anch’esso favorire squilibri metabolici, aumentando il rischio di obesità e sindrome metabolica, fattori strettamente collegati al colesterolo alto.

Lo studio che conferma il legame tra dieta e colesterolo

Un’ampia meta-analisi pubblicata su The Lancet ha dimostrato che una dieta basata su alimenti vegetali, ricchi di fibre e poveri di grassi saturi, riduce significativamente i livelli di colesterolo totale e LDL. I ricercatori hanno osservato che già dopo poche settimane di cambiamento alimentare si possono ottenere miglioramenti misurabili.

Un altro studio condotto dalla Harvard School of Public Health ha evidenziato come la sostituzione delle proteine animali con quelle vegetali (legumi, frutta secca, soia) porti a una riduzione media del colesterolo LDL del 5-10%.

Questi dati confermano che l’alimentazione è una delle armi più potenti, e spesso sottovalutate, per la prevenzione cardiovascolare.

Lo stile di vita conta quanto la dieta

Non basta fare attenzione a ciò che si mangia: il colesterolo è influenzato anche dallo stile di vita. L’attività fisica regolare, almeno 150 minuti a settimana di movimento moderato come camminata veloce o ciclismo, è un alleato prezioso. L’esercizio aiuta infatti ad aumentare l’HDL e a mantenere sotto controllo il peso corporeo.

Anche il fumo gioca un ruolo importante: smettere di fumare non solo migliora la salute dei polmoni, ma incrementa i livelli di colesterolo buono.

Infine, il consumo moderato di alcol può avere un effetto neutro o leggermente positivo, soprattutto con il vino rosso ricco di polifenoli, ma gli esperti avvertono che i rischi legati all’alcol superano di gran lunga i benefici.

Colesterolo e dieta mediterranea: un modello vincente

Il modello alimentare mediterraneo resta uno dei più raccomandati dai cardiologi. Basato su frutta, verdura, cereali integrali, olio extravergine d’oliva, legumi e pesce, questo tipo di dieta è stato riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, ma soprattutto è stato oggetto di centinaia di studi scientifici.

Una ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine ha evidenziato come la dieta mediterranea, arricchita con olio extravergine d’oliva o frutta secca, riduca del 30% il rischio di infarto e ictus nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare.

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Blitz

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