Colpo di scena al processo per la strage di Nicotera: perizia psichiatrica per Olivieri

  • Postato il 9 luglio 2025
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Colpo di scena al processo per la strage di Nicotera: perizia psichiatrica per Olivieri

Francesco Olivieri

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La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha disposto una nuova perizia psichiatrica per stabilire se Francesco “Ciko” Olivieri fosse capace di intendere e volere nei momenti in cui commetteva la strage a Nicotera con l’uccisione di due persone e il ferimento di altre. Accolta la richiesta del legale, Francesco Schimio. Saranno tre i periti ad effettuare gli accertamenti


VIBO VALENTIA – Colpo di scena nel nuovo processo d’Appello a carico di Francesco “Ciko” Olivieri, imputato per la strage di Nicotera: nell’udienza di ieri, la Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha disposto una nuova perizia psichiatrica sull’imputato per accertarne la capacità di intendere e di volere al momento del duplice omicidio e dei tentati omicidi avvenuti l’11 maggio 2018.
La Corte ha nominato un collegio peritale composto da tre esperti, affidando al professore universitario di Firenze, Ronaldo Paterniti, il compito di coordinare la composizione del team di specialisti. Il conferimento ufficiale dell’incarico avverrà nella prossima udienza, fissata per il 25 settembre 2025.

IL FATTO DI SANGUE CHE SCOSSE NICOTERA

L’efferato delitto risale a un pomeriggio di maggio di sette anni fa, quando Francesco Olivieri, oggi 46enne, originario della frazione Preitoni di Nicotera, fece irruzione a Limbadi armato di fucile. Il suo obiettivo, secondo quanto emerso nel corso dei processi, era quello di vendicare la morte del fratello Giuseppe, ucciso nel 1997.
Quel giorno, Olivieri uccise Giuseppina Mollese, 80 anni, e Michele Valerioti, 63 anni, ferendo gravemente Pantaleone Timpano, Pantaleone D’Agostino e l’avvocato Francesco Di Mundo, sorpresi mentre giocavano a carte in un bar.

Processo d’appello ter: il nodo della capacità mentale. Si tratta del terzo processo d’appello per Olivieri, dopo che la Cassazione, accogliendo le motivazioni dell’avvocato Francesco Schimio, ha annullato la condanna all’ergastolo inflitta dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro nel secondo grado di giudizio.

OLIVIERI ERA IN GRADO DI INTENDERE E VOLERE QUANDO COMMETTEVA LA STRAGE?

Al centro del nuovo dibattimento vi è la capacità mentale dell’imputato, che la difesa ha sempre messo in dubbio, sostenendo l’esistenza di gravi disturbi psichici. Già in precedenza, la Suprema Corte aveva indicato la necessità di approfondire gli aspetti psichiatrici, ma il secondo processo si era comunque concluso con la conferma dell’ergastolo, basata su una consulenza opposta a quella della difesa.

Sarà dunque il nuovo collegio peritale, guidato dal professor Paterniti, a fornire la risposta chiave attesa da giudici e avvocati: Francesco Olivieri era capace di intendere e volere al momento della strage?
Una risposta che potrebbe cambiare radicalmente il corso giudiziario di un caso che ha segnato profondamente la comunità vibonese e l’intera Calabria. La prossima tappa è fissata per il 25 settembre, quando verranno conferiti gli incarichi ufficiali e prenderà forma la nuova perizia.

LE RIVELAZIONI DEL PENTITO PASQUALE MEGNA SULLA STRAGE DI NICOTERA

Sulla vicenda, negli ultimi mesi, è intervenuto anche il collaboratore di giustizia Pasquale Megna, il quale ha fornito nuovi dettagli sulla genesi della strage, riferendo di averne appreso i contorni direttamente da Olivieri e dal fratello Giuseppe, alimentando ulteriori interrogativi sulla lucida premeditazione o meno del gesto. Parti civili al processo, i familiari delle vittime.

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