Colpo Grosso Frosinone: come è nata e quanto costa la squadra di Alvini
- Postato il 5 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
- 1 Visualizzazioni

Da Grosso a Grosso. Da Fabio a Filippo. Generazione di fenomeni che a Frosinone ha scritto e sta scrivendo la storia. La Ciociaria è un fazzoletto d’Italia grazioso, con croniche criticità dal punto di vista economico-sociale, ma capace di assicurare una serenità d’animo per operare al meglio.
Il capoluogo della provincia laziale vanta circa 43mila abitanti e l’iconico Campanile osserva dall’alto il resto della città. L’avvio di stagione 2025-2026 sta sorridendo alla squadra affidata alle sapienti mani di Alvini. Il rendimento delle prime giornate è spumeggiante e forse sorprendente, considerando le difficoltà vissute nella scorsa annata. La sconfitta a Venezia, seppur pesante nel 3-0 conclusivo, non macchia il giudizio generale.
La razionale lungimiranza del Presidente Stirpe
La squadra gialloazzurra una volta disputava le gare casalinghe nel piccolo ma suggestivo stadio Matusa, ubicato in una zona centralissima del paese. Il club del patron Maurizio Stirpe, sagace imprenditore e artefice della scalata canarina ai vertici del calcio dello stivale, ha dato alla luce nel 2017 una struttura nuova di zecca. Nasce quindi il “Benito Stirpe“, dedicato al padre del Presidente, che poi assumerà il nome di PSC Arena nel 2022. Un gioiello architettonico di proprietà della società calcistica ciociara, lapalissiano esempio di lungimiranza gestionale. Tre apparizioni, seppure fugaci, in Serie A non sono un caso. Potenzialmente il leone può tornare a ruggire nel gotha del pallone italiano, senza follie finanziarie.
Rivoluzione estiva
L’estate 2025 ha portato mutamenti significativi in seno al team canarino e nei quadri dell’organigramma del sodalizio di Viale Olimpia. Stirpe ha selezionato con grande attenzione le nuove figure da inserire nel puzzle. L’addio di Guido Angelozzi ha portato alla nomina di Renzo Castagnini nella veste di neo direttore sportivo. Da sottolineare anche la figura di Pietro Doronzo, direttore generale del Frosinone e da tempo braccio destro del patron. Il calciomercato ha dato nuova linfa ad una realtà che avvertiva il bisogno di una scossa motivazionale.
Da Fabio a Filippo
“Filippo? Sta facendo il suo percorso. A Frosinone c’è una società seria composta da gente seria. Sono felice per lui, se lo merita”, con queste dichiarazioni Fabio Grosso ha battezzato il primo gol tra i grandi del pupillo di casa. D’altronde l’attuale allenatore del Sassuolo conosce bene il contesto ciociaro. Una svolta provvidenziale per la carriera da tecnico dell’abruzzese artefice, da giocatore, del trionfo della Nazionale italiana nel 2006. In Germania fu apoteosi in quel Mondiale indelebile. Prima il gol contro i tedeschi a Dortmund in semifinale, poi il sigillo su rigore nella finale di Berlino contro la Francia. Olio su tela. A distanza di anni Grosso senior ha optato per la carriera da mister e a Frosinone ha trovato un porto sicuro. Anno di grazia 2023: canarini primi in cadetteria. La Serie A torna all’ombra del teatro Nestor.
L’approdo di Alvini
Di acqua sotto i ponti intanto ne è passata. Nel 2023-2024 amara retrocessione all’ultima curva contro l‘Udinese per la truppa guidata da Eusebio Di Francesco. Il contraccolpo è pesante e i gialloazzurri vivono un’avventura complicata in B piazzandosi ai titoli di coda in zona playout. Pericolo scampato dopo l’esclusione del Brescia per irregolarità finanziarie. Il treno del Frosinone è tornato sui binari giusti con l’arrivo al capezzale di Massimiliano Alvini. L’ex trainer tra le altre della Cremonese si è tuffato con entusiasmo nel progetto.
L’analisi finanziaria della rosa
La truppa canarina presenta un roster composto da 34 giocatori, di cui 14 stranieri, con età media pari a 24 anni. Il valore totale dei cartellini ammonta a 21,7 milioni di euro. I ciociari, inoltre, vantano un saldo positivo di mercato di 16,9 milioni. Questa la suddivisioni per reparti della rosa gialloazzurra: 4 portieri; 13 difensori; 6 centrocampisti; 11 attaccanti. Il giocatore più dispendioso è la punta Antonio Raimondo, scuola Bologna, con i suoi 3,8 milioni. Nel collettivo ciociaro si inserisce il già citato Filippo Grosso. Un ragazzo nato a Pescara il 7 settembre 2006, centrocampista mancino naturale ma capace di calciare bene anche con il piede destro, all’occorrenza può fungere anche da trequartista. In passato è cresciuto nel vivaio della Juventus, ma nell’estate del 2024 ha sposato a pieno il progetto del Frosinone aggregandosi alla compagine Primavera 2 trionfante al termine della stagione nel torneo di appartenenza.