Come allungare la vita a un motore diesel

  • Postato il 3 giugno 2025
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Il motore diesel è da sempre sinonimo di robustezza e longevità. Ma quanto può durare un propulsore a gasolio e quali sono i segreti per fargli raggiungere un chilometraggio elevato? Lo vediamo in questo articolo.

Quanti km dura un motore diesel

La questione relativa al chilometraggio massimo raggiungibile da un motore diesel è di grande interesse tra gli automobilisti, influenzando spesso le decisioni di acquisto. Sebbene non sia possibile fornire una cifra esatta, dato i molteplici fattori in gioco, è consolidato però il fatto che i propulsori a gasolio siano progettati per offrire una notevole robustezza e, se correttamente gestiti, una vita operativa estesa. Vediamo le aspettative che possiamo aspettarci sulla durata di un questi motori a gasolio:

  • chilometraggio elevato: una manutenzione regolare e attenta può realisticamente far superare i 300.000 – 400.000 chilometri senza manifestare particolari problematiche meccaniche. I veicoli di cilindrata medio-alta o impiegati per lunghe percorrenze costanti possono superare anche i 500.000 km mantenendo una buona efficienza;
  • durata per motori specifici: alcuni propulsori diesel, specialmente quelli di grande cubatura destinati a veicoli commerciali leggeri o mezzi da lavoro, sono progettati per resistere a stress operativi ancora maggiori e possono, in alcuni contesti, avvicinarsi o addirittura superare il milione di chilometri.

Il raggiungimento di tali chilometraggi dipende dalla qualità costruttiva, ma soprattutto dal mantenimento e dallo stile di utilizzo del motore.

Cosa influenza la durata

La vita utile di un diesel, sebbene elevata, è significativamente modulata da una serie di fattori interconnessi tra loro. Comprendere a fondo questi elementi permette all’automobilista di adottare le strategie più efficaci per massimizzare la durata di questi motori, mantenendoli efficienti e affidabili nel corso degli anni e dei chilometri. I principali aspetti che determinano la resistenza e la durata includono:

  • qualità e regolarità della manutenzione: il fattore più critico è quello del piano di manutenzione raccomandato dal costruttore, utilizzando oli, fluidi e ricambi conformi alle specifiche prescritte, è essenziale per prevenire usura precoce e malfunzionamenti;
  • stile di guida adottato: una guida fluida che eviti accelerazioni brusche a motore freddo, regimi di rotazione costantemente troppo elevati o, al contrario, l’utilizzo prolungato del motore a regimi troppo bassi sotto sforzo (sottocoppia), contribuisce a ridurre lo stress sui componenti meccanici;
  • tipologia di percorsi prevalenti: l’uso su percorsi urbani molto brevi può essere più usurante rispetto a percorrenze extraurbane o autostradali più lunghe. Questo consente al motore di operare a temperature di esercizio ottimali e favorisce i cicli di pulizia dei sistemi antinquinamento;
  • qualità del carburante e dei fluidi: l’impiego di combustibile di buona qualità, privo di acqua e impurità, evita il danneggiamento del sistema di iniezione. Allo stesso modo, l’utilizzo di olio motore e liquido refrigerante con le specifiche corrette è fondamentale;
  • gestione dei sistemi antinquinamento: i moderni motori diesel sono dotati di dispositivi come FAP/DPF, valvola EGR e sistemi SCR con AdBlue. Una corretta comprensione del loro funzionamento e delle loro esigenze (ad esempio, consentire la rigenerazione del FAP) è fondamentale per evitare problemi che possono ripercuotersi sull’efficienza del motore;
  • tempestività negli interventi: non trascurare i primi segnali di anomalie, come rumori insoliti, cali di prestazione, eccessiva fumosità o accensione di spie. Effettuare una diagnosi e una riparazione tempestiva, può prevenire danni maggiori e più costosi.

Saper comprendere e rispettare questi elementi definisce il percorso di vita del motore, in molti casi, superando anche le aspettative di durata.

Come capire quando il motore è vecchio

Determinare con esattezza quando un motore possa considerarsi “vecchio” o prossimo alla fine della sua vita, non si basa unicamente sul numero di chilometri percorsi o sugli anni di utilizzo. Sebbene questi siano indicatori importanti, lo stato di usura può essere rivelato da una serie di segnali e sintomi specifici che possono indicare un degrado significativo delle sue prestazioni e della sua efficienza meccanica. Riconoscere questi campanelli d’allarme è fondamentale per valutare la convenienza di eventuali riparazioni o per prepararsi a decisioni più importanti. Vediamo i sintomi più comuni a cui prestare attenzione:

  • consumo di olio lubrificante: un motore che inizia a consumare quantità eccessive di olio superiori alla norma, richiedendo rabbocchi frequenti tra un cambio e l’altro, spesso segnala un’usura avanzata delle fasce elastiche dei pistoni, dei gommini di tenuta delle valvole. Questo porta l’olio a trafilare in camera di combustione dove viene bruciato;
  • fumosità allo scarico: fumo bluastro, tracce di olio sulla parte posteriore della vettura e nel terminale di scarico sono un chiaro indicatore di olio bruciato in camera di combustione, sintomo diretto dell’usura sopra menzionata;
  • calo delle prestazioni: una perdita di potenza evidente o una ridotta capacità di accelerazione che non migliora con la manutenzione ordinaria, possono essere sintomi di una bassa compressione nei cilindri, dovuta all’usura di pistoni, fasce elastiche e cilindri stessi;
  • rumorosità meccanica anomala: battiti profondi e cupi o scampanellii possono indicare un’usura importante delle bronzine di biella, di banco o al pistone stesso;
  • difficoltà nell’avviamento: specialmente a freddo, se non risolvibile con la sostituzione di candelette, batteria o interventi sul motorino d’avviamento, può essere indice di bassa compressione, rendendo più ardua l’accensione del gasolio;
  • irregolarità di funzionamento: un motore consumato può manifestare un funzionamento meno regolare, con vibrazioni più marcate del normale, dovute a squilibri interni o a una combustione non uniforme tra i cilindri;
  • pressione olio bassa: se la spia della pressione dell’olio si accende frequentemente al minimo o la pressione letta da un manometro risulta costantemente inferiore ai valori prescritti, anche con olio nuovo.

La presenza contemporanea di più sintomi tra quelli elencati è solitamente un indicatore attendibile che il motore abbia raggiunto un elevato stato di usura. In tali circostanze, una diagnosi approfondita da parte di un meccanico, includendo magari un test di compressione, può aiutare a definire meglio lo stato di salute del propulsore e a valutare le opzioni disponibili.

Cosa fare per prevenire l’usura

Prevenire l’usura di un motore e massimizzare la sua durata è possibile attraverso l’adozione costante di una serie di buone pratiche. Queste azioni sono mirate a ridurre le sollecitazioni meccaniche e chimiche sui componenti aumentando efficienza e affidabilità, così da percorrere un elevato numero di chilometri. L’approccio preventivo è sempre più vantaggioso ed economico rispetto alla riparazione di eventuali anomalie al motore. Vediamo i punti fondamentali da adottare per ottimizzare la sua durata.

Manutenzione programmata

Fondamentale per il mantenimento di tutte le componentistiche del motore sia benzina che diesel è la sua manutenzione:

  • cambio olio filtro: rispettare gli intervalli prescritti dal costruttore, utilizzando lubrificanti con le esatte specifiche (viscosità SAE e classificazioni ACEA/API, inclusi oli “Low SAPS” per motori con FAP) . L’olio svolge le funzioni di lubrificazione, pulizia, raffreddamento e protezione dalla corrosione, per questo motivo utilizzare questo prodotto può aiutare a rendere più fluido e lubrificato il motore;
  • sostituzione filtri: ci sono due componenti importanti per il motore, il filtro gasolio, in quanto serve per proteggere il sistema di iniezione da impurità e acqua. Un’altra parte spesso trascurata è il filtro aria che assicura l’ingresso di aria pulita per una combustione ottimale;
  • sistema di raffreddamento: controllare regolarmente il livello del liquido refrigerante e sostituirlo secondo le scadenze utilizzando prodotti di qualità. Un raffreddamento efficiente previene surriscaldamenti dannosi.

Stile di guida

Il comportamento nella guida incide notevolmente sull’usura di tutte le parti del motore, per questo è bene seguire alcuni consigli:

  • riscaldamento progressivo: evitare sollecitazioni intense a motore freddo. Dopo l’avvio, attendere qualche istante evitando una guida sportiva per i primi chilometri;
  • evitare sforzi: sfruttare la coppia ai bassi-medi regimi tipica dei diesel, evitando sia regimi eccessivamente elevati sia il “sottocoppia” (motore a bassi giri sotto sforzo);
  • strade: alternare la guida urbana con tragitti extraurbani o autostradali per consentire al motore di operare a temperature ottimali e favorire la rigenerazione dei sistemi antinquinamento presente sui motori moderni;
  • raffreddamento: dopo guide impegnative, lasciare il motore al minimo per 30 secondi – 1 minuto prima dello spegnimento, così da permettere il raffreddamento delle parti del motore come per esempio la turbina.

Sistemi antinquinamento

Prestare attenzione ai sistemi come FAP/DPF, EGR e AdBlue può prevenire problemi che possono stressare il motore portandolo a possibili rotture:

  • FAP/DPF: favorire i cicli di rigenerazione con percorrenze in strade extraurbane evitando di interrompere la fase di pulizia. L’uso di additivi specifici per il serbatoio può aiutare a prevenire tale problema. Nel caso di intasamento elevato va effettuata comunque la pulizia del filtro FAP;
  • EGR: l’utilizzo di carburante di qualità limita la formazione di depositi. Nel caso di problemi, è possibile valutare la sua pulizia o in casi più gravi la sostituzione;
  • AdBlue: utilizzare AdBlue conforme ISO 22241, è consigliabile rabboccare prima di svuotare il serbatoio per evitare blocchi o riduzioni di prestazioni del veicolo. Utilizzare il prodotto che consigliamo di seguito aiuta ad evitare possibili cristallizzazioni che comprometterebbero pompa e iniettore AdBlue.

Carburante e additivi

Per mantenere in salute il motore è fondamentale alimentarlo con prodotti di qualità, se risulta necessario anche l’uso di additivi per gasolio possono aiutare a mantenere il sistema di iniezione pulito ed efficiente. Ma vediamolo in dettaglio:

  • gasolio: preferire carburanti di buona qualità, possibilmente con additivi detergenti, per mantenere pulito il sistema di iniezione e garantire una buona combustione, per questo è bene rifornirsi presso distributori affidabili;
  • additivi: selezionare additivi specifici per motori diesel di marchi noti, seguendo le istruzioni del produttore. Un uso periodico e preventivo è preferibile a interventi massicci o occasionali.

L’applicazione costante di queste misure preventive rappresenta la strategia più efficace per ridurre l’usura dei componenti, mantenere il motore in condizioni ottimali e garantirgli una vita operativa il più lunga e affidabile possibile..

Dura di più motore diesel o benzina?

Il dibattito sulla maggiore longevità dei motori diesel rispetto a quelli a benzina è un classico tra gli appassionati e un fattore considerato da molti acquirenti. Tradizionalmente, ai propulsori diesel è stata attribuita una durata superiore, ma è importante considerare anche le evoluzioni tecnologiche che hanno interessato entrambe le tipologie di motorizzazione. Storicamente, i motori diesel hanno goduto di una reputazione di maggiore robustezza per diverse ragioni tecniche:

  • costruzione più robusta: i motori diesel operano con rapporti di compressione più elevati rispetto ai motori a benzina. Questo richiede componenti interni (come monoblocco, testata, albero motore, bielle e pistoni) dimensionati e costruiti per sopportare stress meccanici e termici maggiori all’usura nel lungo periodo;
  • regime di rotazione: tendenzialmente, i motori diesel funzionano a regimi di rotazione mediamente più bassi rispetto ai benzina per erogare potenza e coppia. Un minor numero di giri al minuto si traduce, a parità di chilometraggio una minor usura complessiva;
  • lubrificanti del gasolio: il gasolio stesso possiede leggere proprietà lubrificanti superiori rispetto alla benzina, che possono contribuire a una minore usura di alcuni componenti del sistema di iniezione.

I motori a benzina moderni hanno compiuto enormi progressi in termini di efficienza, affidabilità e durata, grazie a:

  • tecnologie costruttive: anche i motori a benzina oggi beneficiano di leghe più resistenti, trattamenti superficiali avanzati e processi produttivi di alta precisione che ne hanno incrementato la longevità;
  • gestione elettronica: un controllo più preciso della combustione, dell’iniezione e dell’accensione contribuisce a ridurre lo stress termico e meccanico, ottimizzando il funzionamento e preservando i componenti.

In conclusione, sebbene i motori diesel, per concezione costruttiva, tendano ad avere una maggiore resistenza meccanica e quindi un potenziale di durata chilometrica superiore, la differenza effettiva rispetto ai moderni motori a benzina si è assottigliata. La longevità reale dipende oggi più che mai dalla qualità della manutenzione, dallo stile di guida, dalla tipologia di percorsi e dalla complessità dei sistemi ausiliari, inclusi quelli antinquinamento.

Autore
Virgilio.it

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