Come aumentare la pensione senza versare soldi: il segreto del condono contributivo INPS per un assegno più ricco

  • Postato il 29 agosto 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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Il condono contributivo permette di aumentare l’assegno della pensione: quali documenti devi preparare subito.

Il condono contributivo INPS si conferma uno strumento fondamentale per molti ex dipendenti pubblici che intendono incrementare la propria pensione senza dover effettuare versamenti aggiuntivi.

Grazie alle recenti indicazioni contenute nella circolare n. 118 del 12 agosto 2025, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha chiarito importanti aspetti relativi alla sanatoria delle omissioni contributive anteriori al 2005, aprendo la strada a un possibile aumento degli assegni previdenziali e delle indennità di fine servizio.

Come funziona il condono contributivo per gli ex dipendenti pubblici

Il condono contributivo riguarda esclusivamente i periodi di paga antecedenti al 31 dicembre 2004. Secondo la normativa introdotta dai commi 131-133 dell’articolo 1 della Legge di bilancio 2024, per tali periodi le Pubbliche Amministrazioni che hanno trasmesso le denunce mensili sono considerate automaticamente in regola, senza necessità di dimostrare i versamenti effettivi. Questo meccanismo consente di sanare omissioni previdenziali accumulate negli anni, permettendo il ricalcolo delle pensioni con maggiore precisione e senza che il pensionato debba sostenere costi aggiuntivi.

Tuttavia, il beneficio non è uniforme per tutti i pensionati: chi ha iniziato a percepire la pensione da meno di tre anni può godere di un ricalcolo completo dell’assegno e ottenere il pagamento degli arretrati. Per i pensionati in quiescenza da più tempo, invece, non è previsto un immediato aumento mensile, ma è possibile correggere eventuali irregolarità nella posizione contributiva, evitando errori nei futuri calcoli INPS. Oltre al possibile aumento dell’assegno previdenziale, il condono contributivo può incidere anche sulle indennità di fine rapporto, come il Trattamento di Fine Servizio (TFS) e il Trattamento di Fine Rapporto (TFR).

Se emergono periodi contributivi non conteggiati, l’importo delle liquidazioni può essere rivisto al rialzo. Al contrario, se si scoprono pagamenti eccedenti, l’INPS procederà al recupero delle somme indebitamente erogate. La circolare INPS precisa infatti che la riliquidazione del TFS/TFR, a seguito di variazioni nelle retribuzioni riconosciute, può comportare una rideterminazione in ribasso degli importi già liquidati. In tal caso, l’Istituto ha sessanta giorni di tempo dalla conoscenza degli elementi che hanno generato l’indebito per avviare il recupero, adottando le modalità previste dalla circolare n. 47/2018, anche attraverso piani di rateizzazione o altre forme di recupero forzoso.

Calcolo pensione
INPS, come richiedere un nuovo calcolo della pensione con il condono contributivo – Blitzquotidiano.it

Un aspetto di rilievo riguarda le tempistiche: la possibilità di usufruire del condono è stata prorogata fino al 2025, consentendo a molti pensionati pubblici di valutare con calma la propria posizione contributiva e presentare eventuali istanze di ricalcolo. Per agevolare questo processo, è consigliabile rivolgersi sia all’amministrazione di appartenenza sia direttamente all’INPS, avvalendosi dell’assistenza gratuita offerta dai patronati. Questi ultimi possono fornire supporto qualificato nella verifica dei dati contributivi e nell’inoltro delle domande, accompagnando passo dopo passo i pensionati nel percorso di sanatoria.

In un contesto economico caratterizzato da una crescente difficoltà nel mantenere il potere d’acquisto delle pensioni a causa dell’inflazione e della stagnazione dei redditi, il condono contributivo si presenta come una concreta opportunità per recuperare somme dovute e ottenere una pensione più adeguata. Un semplice controllo della propria posizione potrebbe quindi tradursi in un assegno più ricco e in arretrati significativi, rappresentando un’importante chance per migliaia di ex dipendenti pubblici.

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Blitz

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