Com’è bello allenare il Sassello, mister Musso: “Vincere? Puntiamo ai playoff e a riempire gli spalti”
- Postato il 9 giugno 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Dal rischio della non iscrizione dell’estate scorsa all’aver sfiorato la disputa dei playoff. Come si cambia, verrebbe da dire, e l’entusiasmo intorno al Sassello è ora palpabile. I rumors parlano di una coppia stellare per la categoria formata da Rebagliati e Calcagno, ma anche di altri innesti pronti a rinforzare un’ossatura che si è riconfermata in toto. Nel senso che tutti hanno deciso rimanere, come spiega Fabio Musso, l’allenatore della rinascita sassellese.
Musso schiaccia il tasto rewind e racconta: “L’anno scorso abbiamo iniziato con una rosa ampia, ci sono stati alcuni addii e abbiamo terminato l’annata con una rosa di 18/19 con un gruppo solidissimo. Abbiamo puntato molto sui rapporti personali. C’è stato bisogno di far credere a loro che erano bravi. I ragazzi sono sbocciati con un girone di ritorno strepitoso. Una dirigenza compattissima che mi coinvolge nei ragionamenti. Non c’è pressione ma c’è l’ambizione di fare le cose bene”.
Un paese ci vuole, anche solo per il gusto di andarsene via. Non è però il caso del Sassello di quest’anno: “Nessuno infatti ha chiesto di andarsene via. Lo stessa Calcagno da capocanniere ha avuto diverse offerte. La rosa è già pronta. Gianni Tardito e il presidente Alberto Piombo hanno lavorato per regalarmi una rosa rinforzata ma facendo attenzione a non cambiare gli equilibri del gruppo, una rosa costituita prevalentemente da tante persone del territorio”.
“È bello girare per Sassello e vedere l’interesse per la squadra, c’erano cento persone sugli spalti in diverse partite. I ragazzini che chiedono gli autografi ai giocatori”. Ma il tifoso numero uno è lui: “Il piccolo Christian – svela Musso . che ci aspetta alla fine di ogni allenamento ci saluta dal poggiolo di casa”.
Dopo l’esperienza con la Veloce, in Prima Categoria con una squadra di giovanissimi, riecco per Musso un’esperienza con una prima squadra a tutti gli effetti anagrafici dopo l’epopea col Valleggia: “Questo è il mio ambiente naturale. Dove poter fare calcio basandolo sui rapporti personali e sul territorio. Io avrei smesso, ma avevo già percepito questo tipo di vicinanza. La seconda volta che vado su, una persona al bar mi ha chiesto sulla squadra.
Ma quindi il Sassello vuole vincere il campionato? “Vincere il campionato è un obiettivo che non bisogna porsi. Cercare di qualificarsi ai playoff, quello sì. Ci siamo entrati ma il distacco dalla seconda classificata era troppo ampio. Speriamo di portare ancora più sassellesi a vedere le partite e di attirare intorno a noi altre attività locali a supporto“.
Un elogio al gruppo: “Ho trovato una rosa di ragazzi con valori di serietà e mai avuto tensione nello spogliatoio. Quando si è del territorio si ha un approccio diverso. Ho visto un campionato tranquillo, dove si cerca di giocare di più a calcio. Speriamo sia stato un anno fortunato”.
Infine, uno sguardo alla Seconda Categoria nel complesso: “Ancora presto per fare pronostici e conterà anche la composizione dei gironi. Ma sono felice che due club come Mallare e Nolese abbiano puntato su due persone che stimo e a cui sono legato come Leandro Pansera e Pietro Saccone“.