Come e' cambiato il rapporto tra Trump e Zelensky

  • Postato il 17 ottobre 2025
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  • Di Agi.it
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Come e' cambiato il rapporto tra Trump e Zelensky

AGI - Le relazioni tra il presidente UsaDonald Trump, e quello ucrainoVolodymyr Zelensky, si sono trasformate in meno di 10 mesi passando da aperto scontro ad allineamento pragmatico, determinato dalla fame del tycoon per un altro 'successo diplomatico' dopo la tregua tra Israele e Hamas.

Il ritorno di Trump alla Casa Bianca a gennaio è stato un terremoto per i rapporti tra Washington e Kiev. È ancora fresco il ricordo del primo faccia a faccia tra Zelensky e il Presidente nello Studio Ovale, il 28 febbraio, quando i convenevoli si infransero su una discussione riguardo le precedenti violazioni degli accordi di pace da parte del leader russoVladimir Putin con Trump che accusava Zelensky di essere un ingrato e di "giocare alla Terza Guerra Mondiale".

Le accuse di Trump a Zelensky

Il 19 febbraio, poche settimane prima di quel famigerato incontro, Trump aveva definito il leader ucraino "un dittatore senza elezioni", rilanciando la propaganda russa che lo ritiene illegittimo perché, a mandato scaduto, non ha convocato nuove elezioni (lo vieta la Costituzione ucraina, visto che il Paese è in guerra).

Negoziati di pace e critiche a Putin

Il primo faccia a faccia dopo la lite in mondovisione si è svolto a margine dei funerali di papa Francesco, nella Basilica di San Pietro, dove hanno nuovamente parlato di possibili negoziati di pace. Poco dopo, quel giorno, Trump ha criticato Putin: "Forse non vuole fermare la guerra, mi sta solo prendendo in giro".

Il vertice di Anchorage e le aspettative ucraine

Ma poi il vertice di Ferragosto ad Anchorage, in Alaska, con Trump che stendeva il tappeto rosso al presidente russo e Vladimir Putin che riusciva a convincere il collega della fondatezza delle sue condizioni negoziali, era sembrato la pietra tombale sulle aspettative ucraine di una pace giusta.

Tre giorni dopo, era stato Zelensky a sbarcare a Washington con una delegazione di alto livello di leader europei per un summit che si era concluso senza accordi politici sostanziali, ma era stato significativamente più cordiale rispetto alla visita di febbraio. Il leader di Kiev sembrava aver imparato la lezione: mai contraddire il tycoon, ma anzi ringraziarlo e compiacerlo il più possibile.

In meno di tre mesi da Anchorage - con Trump che si è apertamente dichiarato "deluso" dall'escalation degli attacchi russi sull'Ucraina - la retorica della Casa Bianca nei confronti di Zelensky sembra più indulgente.

Gli Stati Uniti continuano a fornire armi all'Ucraina, principalmente attraverso vendite agli Stati europei membri della Nato. A differenza dell'amministrazione Biden, Trump non ha criticato gli attacchi di Kiev alle raffinerie di petrolio e ad altre infrastrutture energetiche russe, il che è visto come una tacita approvazione. Secondo il Financial Times, gli Usa hanno addirittura fornito le informazioni di intelligence per effettuare tali raid.

Il sesto incontro Trump-Zelensky

In questo contesto, Trump accoglierà questa sera Zelensky alla Casa Bianca per la terza volta negli ultimi otto mesi. Il presidente ucraino è uno dei pochi leader stranieri con cui Trump si vede così frequentemente. Di fatto, questo sarà il loro sesto incontro da gennaio.

Mentre in precedenza l'Ucraina era percepita come la parte più debole, costretta a sopportare sia la pressione russa in prima linea che quella statunitense nei negoziati, la situazione potrebbe essere cambiata. Dopo la sua telefonata con Putin, ieri sera, Trump ha dichiarato di aver chiesto all'omologo a Mosca la sua posizione sulla possibile fornitura a Kiev dei temuti missili Tomahawk. Si tratta di un atto di pressione sul Cremlino che il leader americano non aveva mai intrapreso in precedenza. A Kiev auspicano che i colloqui di oggi possano essere occasione di un coordinamento più approfondito delle azioni e un'esplorazione delle vulnerabilità che potrebbero convincere il Cremlino a porre fine alla guerra.

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Autore
Agi.it

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