Come ha reagito il mondo all'attacco di Israele all'Iran

  • Postato il 13 giugno 2025
  • Di Agi.it
  • 1 Visualizzazioni
Come ha reagito il mondo all'attacco di Israele all'Iran

AGI - Condanna diffusa, appelli alla moderazione e al ricorso alla diplomazia per evitare una nuova escalation che faccia precipitare ulteriormente la situazione in Medio Oriente. In sintesi sono queste le reazioni della comunità internazionale agli attacchi di Israele sull'Iran nelle scorse ore. L'alleato americano ha riconosciuto che era a conoscenza dei piani di attacco di Israele all'Iran in anticipo, ma sia il presidente Donald Trump che il segretario di Stato Marco Rubio hanno affermato che gli Stati Uniti non sono stati coinvolti nell'attacco.

Massima allerta del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom), mentre la Casa Bianca ha avvertito l'Iran di non effettuare ritorsioni contro le forze statunitensi dislocate nel mondo arabo. Gli Usa, ha sottolineato Trump, sono pronti a difendere sé stessi e Israele in caso di rappresaglia da parte di Teheran.

Dalla Russia e dalla Cina sono arrivati messaggi di condanna a Israele: Pechino si è detta "profondamente preoccupata per le gravi conseguenze che tali azioni potrebbero comportare", mentre da Mosca il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha espresso timore per "la forte escalation di tensioni".

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha lanciato un appello alla "massima moderazione" per evitare che il Medio Oriente "sprofondi in un conflitto molto più grave".  "Il Segretario Generale condanna qualsiasi escalation in Medio Oriente ed esprime profonda preoccupazione per i bombardamenti degli impianti nucleari. Un attacco che arriva nel momento dei delicati colloqui tra Usa e Iran sul programma nucleare", ha dichiarato Farhan Haq, portavoce di Guterres.

L'Europa

In un post su X, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che "le notizie che giungono dal Medio Oriente sono profondamente allarmanti. L'Europa esorta tutte le parti a dare prova della massima moderazione, a ridurre immediatamente l'escalation e ad astenersi da ritorsioni. Una soluzione diplomatica è ora più urgente che mai, per il bene della stabilità della regione e della sicurezza globale".

"La situazione in Medio Oriente è pericolosa. Esorto tutte le parti a dar prova di moderazione e a impedire un'ulteriore escalation. La diplomazia resta la strada migliore da seguire e sono pronto a sostenere qualsiasi sforzo diplomatico volto a ridurre l'escalation", ha scritto su X l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas.

"Questa è stata un'azione unilaterale di Israele. Penso quindi che sia quasi cruciale per molti alleati, compresi gli Stati Uniti, lavorare per evitare un'escalation. So che lo stanno facendo, e credo che questo sia il primo ordine del giorno", ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, assicurando che "non siamo vicini" a una guerra mondiale o nucleare. 

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ribadito il "diritto di Israele a difendere la propria esistenza e la sicurezza dei suoi cittadini". Merz ha riunito il suo gabinetto di sicurezza dopo il colloquio e ha affermato che la Germania aumenterà la protezione dei beni israeliani e dei siti ebraici. Il cancelliere invita entrambe le parti ad astenersi da ulteriori escalation, ma non critica Israele e sottolinea la preoccupazione di lunga data della Germania per il programma avanzato di armi nucleari dell'Iran.

Il premier britannico Keir Starmer ha esortato "tutte le parti a fare un passo indietro e a ridurre urgentemente le tensioni". "L'escalation non giova a nessuno nella regione", ha aggiunto, "ora è il momento della moderazione, della calma e di tornare alla diplomazia". Fonti della Difesa britannica riprese dal Times hanno fatto sapere che il Regno Unito non è stato coinvolto negli attacchi e non intende partecipare alla difesa di Israele da una rappresaglia, al contrario di quanto avvenuto nell'ottobre del 2024. Un invito alla "moderazione e a evitare qualsiasi escalation che potrebbe compromettere la stabilità regionale" è arrivato anche dal ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot.

Medio Oriente e Turchia

Voci di condanna per l'attacco sono arrivate da Arabia Saudita, Qatar, Turchia e Giordania. Doha ha sottolineato come l'attacco israeliano "ostacola gli sforzi per una de-escalation e per raggiungere soluzioni diplomatiche". Ankara ha tuonato contro un attacco "barbaro e selvaggio" che "getta fuoco" sull'intera regione, sottolineando che si è trattato di un "bombardamento senza basi legali o necessità", ha detto Ömer Çelik, portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

L'Arabia Saudita ha definito "l'attacco odioso" di Israele "una chiara violazione del diritto internazionale", ribadendo che è "una responsabilità dell'intera comunità internazionale e del Consiglio di Sicurezza Onu intervenire per porre fine a questa aggressione". Dopo l'Iraq, anche la Giordania ha chiuso lo spazio aereo, avvertendo che non intende diventare un "campo di battaglia per alcun conflitto".

La condanna di Hamas

Hamas ha condannato gli attacchi israeliani contro l'Iran, avvertendo che potrebbero "destabilizzare la regione" mediorientale, mentre Hezbollah ha affermato che "minacciano di incendiare la regione". Il governo libanese ha intimato a Hezbollah di non prendere parte alla reazione iraniana all'attacco israeliano della notte scorsa.

 

Continua a leggere...

Autore
Agi.it

Potrebbero anche piacerti