Come insegnare ai bambini a proteggere il mare dalla plastica? Ecco un libro per educare i più piccoli

  • Postato il 25 luglio 2025
  • Libri E Arte
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’estate è la stagione dell’anno in cui riscopriamo di avere un bene prezioso da tutelare: il mare. In mare vivono meravigliose creature che purtroppo, sono costrette a combattere contro un ecosistema molto inquinato che danneggia la loro sopravvivenza. La causa principale di questo inquinamento è la plastica, basta pensare che un sacchetto di plastica in mare dura per ben 20 anni e i rifiuti più resistenti, come le bottiglie o i pannolini, possono restare in acqua quasi mezzo millennio. La microplastica purtroppo viene scambiata per cibo e inghiottita da numerosi pesci e mammiferi marini, che non riescono a digerirla, comportando conseguenze disastrose per la loro vita. Ogni anno nei mari si calcolano tonnellate di plastica che causano l’80% dell’inquinamento marino. Tale inquinamento è dettato dalle azioni scorrette dell’uomo, come lo smaltimento di rifiuti, in particolare la plastica, la pesca eccessiva, lo scarico di sostanze chimiche da industrie ed agricoltura e lo sversamento di petrolio.
Bottiglie, sacchetti, imballaggi, mozziconi di sigaretta, pesticidi sono tutte conseguenze che danneggiano l’ecosistema marino; reti da pesca, lenze intrappolano molti animali marini, salvati da associazioni che tutelano la loro sopravvivenza, ma questo intervento non basta per fermare l’aggressiva presenza dell’uomo.

Come insegnare ai bambini a praticare azioni di tutela per il nostro mare?

Sicuramente è importante ridurre l’uso della plastica ed educare le nuove generazioni a compiere azioni di salvaguardia come evitare prodotti usa e getta, gli sprechi d’acqua, gettare rifiuti nel wc o nei tombini, non abbandonare rifiuti in spiaggia. Molti sono i libri che affrontano questa tematica, un consiglio di lettura sotto l’ombrellone è La bolla di plastica di Alessandra Sala, edito da Buk buk con le splendide illustrazioni di Chiara Carapellese.

Allegra è una bambina che ha vissuto in molte parti del mondo: Roma, Dubai, Parigi e New York.
I suoi genitori, per esigenze lavorative, devono trasferirsi per lavoro in un Paese dove è in atto una Guerra civile, e lei è costretta a vivere per un anno interno a casa dei nonni, in un’isoletta italiana.
Qui, tra la nostalgia dei suoi genitori dovrà riadattarsi ad un ambiente che non è il suo.
Non mancheranno tanti incontri con diversi personaggi stravaganti tra cui Miguel e un professore di fisica in pensione, Alfonso, che raccoglie rifiuti abbandonati sulla spiaggia per trasformarli in souvenir, insegnandole a proteggere l’ambiente.

Un libro perfetto che i genitori possono regalare in attesa che arrivino le loro ferie; importante anche per insegnanti ed educatori che vogliono promuovere argomenti ambientali come: la tutela del mare, la consapevolezza sull’inquinamento e l’importanza del riciclo. L’intervista all’autrice Alessandra Sala per addentrarci in questo viaggio marino alla tutela delle specie animali.

1. Arriva l’estate e molti genitori sono costretti a portare i propri figli a casa dei nonni, a causa dei loro impegni lavorativi, com’è il caso di Allegra. Durante la sua permanenza in un posto di mare cosa scopre?
Il rumore delle onde del mare e le grida dei gabbiani hanno la capacità di svuotare la mente di Allegra, allontanando o, cercando di allontanare, i pensieri tristi. Lei, abituata a viaggiare per il mondo come bagaglio a mano dei suoi genitori, si trova a vivere su una piccola isola scoprendo dentro di lei talenti che prima erano latenti. Dal senso di colpa dei genitori, costretti ad abbandonarla a casa dei nonni, germoglia nella bambina un dono: la scoperta di possedere una chiave magica che le permetterà di aprire i cuori di chi le è accanto. Sull’isola Allegra affinerà la sua capacità di relazionarsi con gli altri e offrire aiuto a chi è in difficoltà.

2. Come mai hai sentito l’esigenza di parlare di un tema delicato come l’inquinamento marino?
Sono nata in un posto di mare e amo il mare, proprio per questo, tutte le volte che vado in una scuola parlo di inquinamento marino raccontando ai più piccoli che le affascinanti creature che vivono nel mare sono in pericolo a causa dell’inquinamento dell’uomo. Un sacchetto di plastica che galleggia in mare, così simile a una medusa, imprigiona le tartarughe in una trappola mortale. Una bottiglia di plastica può diventare la prigione per un piccolo polpo e le microplastiche diventano per i pesci un cibo velenoso. Anche la nostra salute, come quella dei pesci, è a rischio, perché i pesci che inghiottono le microplastiche finiscono poi nel nostro piatto! L’anno scorso su una splendida spiaggia della Sardegna armata di un sacchetto ho raccolto di tutto, accompagnata da diversi bambini che hanno voluto seguire il mio esempio. E’ stata una meravigliosa esperienza che invito a fare.

3. Come spiegare ai bambini che cos’è la plastica e quali sono le

sue conseguenze in mare?
La plastica è un materiale che può essere modellato in diverse forme, colorato con tanti colori e può essere utilizzato, per la sua leggerezza e resistenza, per fare qualsiasi cosa. Costa poco, è resistente e ormai fa parte di tanti oggetti che ci circondano: dalle cannucce per bere una bibita (in Europa sono state bandite), ai cotton fioc, agli spazzolini, ma anche piatti e bicchieri. Per disintegrarsi un sacchetto di plastica impiega dai 100 ai 1000 anni, per questo motivo quando la plastica arriva in mare diventa una trappola mortale per tutti i suoi abitanti. Cosa si può fare per aiutare il mare? Raccogliendo la plastica che troviamo sulla sabbia o nel mare.

4. Quali potrebbero essere le azioni da adottare per tutelare l’ecosistema marino?

· Preferire borracce riutilizzabili alle bottigliette di plastica;
· Utilizzare sacchi di stoffa per la spesa invece di sacchetti monouso.
· Evitare prodotti usa e getta in plastica (posate, piatti, bicchieri, cannucce).
· Acquistare prodotti sfusi o con imballaggi ridotti e riciclabili.
· Fare una corretta raccolta differenziata.
· Consumare in modo responsabile i prodotti del mare:
· Informarsi sulla provenienza del pesce e preferire specie non sovrasfruttate e metodi di pesca sostenibili.
· Considerare alternative vegetariane o ridurre il consumo di prodotti ittici.
· Fare attenzione ai prodotti chimici utilizzati: preferire detersivi e prodotti per la casa ecologici e biodegradabili.
· Evitare di gettare oli esausti, vernici o solventi negli scarichi.
· Non disperdere rifiuti
· Non gettare mozziconi di sigaretta, gomme da masticare o altri rifiuti per terra o negli scarichi.
· Partecipare a iniziative di pulizia delle spiagge e dei litorali.
· Ridurre le emissioni di anidride carbonica preferendo mezzi di trasporto sostenibili (bicicletta, mezzi pubblici, auto elettriche).
· Risparmiare energia elettrica per diminuire la pressione sulle risorse naturali.
· Quando si visitano le aree costiere non lasciare rifiuti in spiaggia.
· Rispettare la flora e la fauna marina, evitando di toccare o disturbare gli animali.
· Non prelevare conchiglie, sabbia o altri elementi naturali.
· Se si pratica snorkeling o immersioni, mantenere una distanza rispettosa dalla vita marina e non danneggiare coralli o altri habitat.
Insomma in sintesi: essere consapevoli del proprio impatto!

5. Perchè “viaggiare” con Una bolla di plastica?
Per non diventare anche noi una bolla di plastica!!! Il mio libro vuole essere un invito a tutti i bambini a diventare dei piccoli guardiani del mare diffondendo consapevolezza tra i loro amici e tra i familiari. Pochi giorni fa in una scuola sono rimasta commossa dall’entusiasmo con cui mi hanno accolto i bambini. Dopo aver giocato insieme con il gioco dell’oca della Bolla di plastica, che è presente nelle ultime pagine del libro, mi hanno fatto milioni di domande, regalato disegni e lavori creati con bottiglie e contenitori riciclati. Mentre li stavo salutando Eleonora, una bambina dai riccioli scuri, mi si è avvicinata e mi ha detto:
“Lo sai che mio padre dopo aver fumato schiaccia il mozzicone della sigaretta nella sabbia pur sapendo che rimarrà lì almeno cento anni?”
“E tu non gli dici nulla?” le ho chiesto.
“Lo rimprovero, ma lui non mi dà retta perché sono una bambina. Sai cosa farò quando sarò grande? Farò il politico e proibirò di fumare e di usare la plastica!”

Una bolla di plastica di Alessandra Sala
Illustrazioni di Lorenzo Chiara Carapellese
Buk buk, Età di lettura: 5 anni

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