Come modulare il sistema nervoso con i bagni sonori. Il trend del benessere che piace a Kendall Jenner e Gwyneth Paltrow

Piacciono a star come Adele, Kendall Jenner e Gwyneth Paltrow, sono sempre più popolari nelle spa e nei retreat e promettono “uno stato di profondo benessere”. Parliamo dei bagni sonori, o sound bath, un’esperienza rilassante che usa il suono per calmare mente e corpo. Il nome “bagni sonori” fa riferimento agli strumenti utilizzati, come campane tibetane, tamburi, diapason o hang che producono frequenze capaci di modulare il sistema nervoso. Lo scopo è indurre uno stato di rilassamento e attenzione focalizzata. “Attraverso la risonanza e la sincronia delle vibrazioni, l’organismo tende naturalmente sviluppare uno stato di flow, cioè di elevata coesistenza di focus attentivo e rilassamento – spiega a Ifattoquotidiano.it il dottor Simone Capobianchi, terapista della riabilitazione psichiatrica specializzato in neuromodulazione presso Villa Sant’Alessandro KOS (Roma) – fino a raggiungere anche quella condizione di sensibilità percettiva nota come ‘risposta sensoriale meridiana autonoma’, l’ASMR, tipica di alcuni suoni che evocano sensazioni di piacere”.

Come funzionano i bagni sonori

Il termine “bagno” evoca proprio l’esperienza di immergersi totalmente nel suono: ci si sdraia, si chiudono gli occhi, e ci si lascia avvolgere dalle vibrazioni sonore. Di solito è un’esperienza collettiva, per quanto intima, e chiunque può beneficiarne, specialmente nei momenti di difficoltà della gestione emotiva. In base allo strumento utilizzato, il bagno di suono assume delle caratteristiche precise. Molto famosi sono i bagni di gong, dotati di un’intensità sonora più avvolgente e profonda. “Nei bagni sonori invece si combinano più strumenti e frequenze, creando un’esperienza più modulata e adattabile alle diverse sensibilità dei partecipanti”, precisa il dottor Capobianchi.

L’effetto dei Sound Bath sul cervello

I benefici sulla salute, sottolinea, sono molteplici: riduzione dello stress e dell’ansia, miglioramento della qualità del sonno, modulazione del tono dell’umore, aumento della concentrazione e del senso di presenza, riduzione delle tensioni muscolari. “A livello neurofisiologico – prosegue l’esperto – si osserva una sincronizzazione cerebrale verso onde alpha e theta, associate al rilassamento e agli stati meditativi”.

Anche se la pratica ha radici antichissime, ultimamente è diventata molto popolare tra la crescente attenzione alla salute mentale, al wellness e alla meditazione. L’attrice Charlize Theron, che ha contribuito alla popolarità della pratica, lo ha definito “un reset spirituale”. Molte celebrità, come Robert Downey Jr, hanno raccontato di usare i sound bath per gestire meglio lo stress e ricentrarsi. “Immaginiamoci come una radio che può sincronizzarsi su varie frequenze – spiega il dottor Capobianchi – le esperienze dei bagni sonori permettono al cervello di sintonizzarsi sulle stazioni che migliorano la salute del nostro organismo, in quelle frequenze il cervello evolve in modo sano, elimina le informazioni ‘tossiche’ e genera nuove connessioni”.

Ci sono dei casi, sottolinea Capobianchi, in cui i bagni sonori possono rivelarsi strumenti particolarmente utili: “Sono altamente consigliati per i disturbi d’ansia, disturbi dell’umore, disturbo ossessivo compulsivo, disturbi del comportamento alimentare e ADHD – spiega – L’efficacia è validata da tempo. Le sessioni sono integrate con tecniche di respirazione e rilassamento guidato e permettono dunque anche un’esperienza psicoeducativa in cui si apprende come funzioniamo e come possiamo gestirci al meglio”.

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Il Fatto Quotidiano

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