Com'era la cavità nasale dei Neanderthal?

  • Postato il 25 novembre 2025
  • Di Focus.it
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Uno studio condotto da ricercatori italiani e spagnoli e pubblicato su PNAS ha analizzato per la prima volta la cavità nasale di un uomo di Neanderthal rilevando che, a differenza di quanto ipotizzato finora, non sarebbe così diversa da quella di noi sapiens. Ad essere analizzata è stata l'unica cavità nasale mai ritrovata di un Neanderthal, quella dell'Uomo di Altamura, uno scheletro rinvenuto nel 1993 in una grotta carsica nei pressi di Altamura (dove si trova tutt'oggi) e vissuto tra i 130.000 e i 172.000 anni fa.. Narici inaspettatamente grandi. I Neanderthal hanno una morfologia facciale ben diversa dalla nostra, un po' scimmiesca, caratterizzata da grandi orbite, ampie aperture nasali e una forma di protrusione della parte centrale del volto chiamata prognatismo medio-facciale. Da tempo si dibatte in particolare sulla morfologia nasale interna: la struttura esterna non è quella che ci si aspetterebbe da popolazioni evolutesi per vivere in climi freddi – perlomeno guardando alla nostra specie −, che presentano normalmente narici più strette per riscaldare e umidificare l'aria il più possibile prima che arrivi ai polmoni. Per questo in passato si era presunto che per riscaldare l'aria gelida inalata i Neanderthal avessero una particolare struttura nasale interna, ipotesi basata però solo sull'analisi di resti frammentari e incompleti.. Quasi come noi. Ora i paleontologi hanno utilizzato delle tecnologie endoscopiche per analizzare lo scheletro direttamente nella grotta di Lamalunga, dove si trova, e hanno scoperto che la morfologia interna del naso dell'Uomo di Altamura è molto simile alla nostra, escludendo dunque l'esistenza di tratti specifici dei Neanderthal. Oltre a ciò, gli autori hanno anche creato un modello 3D del naso che fornirà una base per studi futuri sulle modalità di respirazione della specie. «Quello che possiamo dedurre osservando la cavità nasale del Neanderthal di Altamura è che la sua parte funzionale non si discosta troppo da quella degli esseri umani moderni, mentre la morfologia esterna è completamente diversa», riassume Costantino Buzi, coordinatore della ricerca.. Ma è davvero così strano? Secondo Antonio Profico, paleontologo coinvolto nello studio, non c'è da stupirsi più di tanto che i Neanderthal riuscissero a vivere in climi freddi in assenza degli adattamenti ipotizzati: è d'accordo il collega Carlos Lorenzo, che spiega che «una volta presa in considerazione la bioenergetica, il paradosso della grande apertura nasale nei Neanderthal non è più tale. È infatti ciò che ci si potrebbe aspettare da una specie adattata al freddo in presenza di una morfologia "arcaica" del cranio». La struttura nasale neanderthaliana, spiega Lorenzo, potrebbe essere stata la soluzione ideale per condizionare l'aria in un corpo massiccio. L'ipotesi ultima degli autori è che non sia stata dunque la funzione nasale dei Neanderthal a modellare il prognatismo medio-facciale, quanto piuttosto il contrario..
Autore
Focus.it

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