Commissione a Tursi su Imu e bilancio, gli inquilini se ne vanno in polemica

  • Postato il 21 luglio 2025
  • Copertina
  • Di Genova24
  • 2 Visualizzazioni
aula rossa

Genova. E’ durata circa sei ore la commissione consiliare in Comune dedicata alla manovra di riassestamento di bilancio che include anche l’aumento dell’aliquota Imu e, come previsto, è stata caratterizzata – soprattutto nella sua prima fase – dalle barricate dell’opposizione.

Tanto che i segretari dei sindacati degli inquilini Sunia e Sicet, Bruno Manganaro e Stefano Salvetti, hanno abbandonato – in polemica – la seduta alla quale erano stati convocati come auditi insieme ad altre associazioni di inquilini e di proprietari di case, una decina di sigle in tutto.

La commissione è iniziata alle 11 ma per circa due ore il pubblico e gli auditi hanno assistito a una serie di interventi dell’opposizione sull’ordine dei lavori. In particolare l’opposizione, oltre a varie dichiarazioni nel merito della manovra, ha chiesto a più riprese di sapere se la sindaca e altri assessori, oltre a quello al Bilancio Alessandro Terrile, avrebbero partecipato alla commissione (la sindaca non ha partecipato, altri assessori hanno raggiunto la seduta intorno alle 14).

Inoltre il capogruppo di Vince Genova Pietro Piciocchi ha contestato la procedura d’urgenza della delibera e Paola Bordilli e Sergio Gambino, Lega e Misto, hanno proposto di non portarla in discussione durante il consiglio comunale di domani.

Un susseguirsi di parole e istanze che hanno spazientito gli auditi. “In oltre 20 anni di esperienza non abbiamo mai assistito a una cosa del genere, eravamo qui per fornire proposte alternative oltre che a far ascoltare la voce degli inquilini ma la commissione si è rivelata inutile – dicono Manganaro e Salvetti – ci sono 30mila appartamenti sfitti e si potevano tassare quelli, esiste un’evasione Imu e un’evasione Tari che si poteva ascrivere a bilancio come credito a fine anno e intanto dare il tempo di trovare altre soluzioni, invece così si colpisce uno strumento, il canone concordato, che è fondamentale per garantire il diritto alla casa in una città dove la situazione dell’edilizia Erp è tragica”.

La commissione consiliare, ad ogni modo, non era la sede per modifiche sostanziale sulla manovra o degli accordi con le categorie, ma gli auditi – inquilini e proprietari – erano chiamati a esprimere il loro giudizio sulla questione che li tocca direttamente, l’aumento Imu. “Un giudizio pesantemente negativo – ha detto Valentina Pierobon, presidente dell’associazione Piccoli proprietari immobiliari – l’aumento dell’aliquota Imu sulle case affittate con canone concordato porterà a un aumento degli affitti brevi, colpendo quel tipo di contratto che oggi consente di mantenere il mercato, per questo lancio un appello al consiglio comunale, domani votate con coscienza, non siamo il bancomat fiscale dell’amministrazione comunale”.

Alberto Scaletti, di Confabitare, ha commentato la decisione della giunta Salis di inserire nella manovra anche uno stanziamento di 250mila euro per il fondo di morosità incolpevole, risorse che sostengono coloro che in difficoltà non riescono a pagare rate dell’affitto: “Se l’aumento dell’Imu diventerà concreto dovranno aggiungere uno 0 a quello stanziamento, perché la misura, peraltro retroattiva a gennaio, ricadrà sugli inquilini su cui i proprietari si rivarranno”.

La capogruppo di Noi Moderati Ilaria Cavo ha proposto di aumentare, in manovra, il fondo morosità incolpevole portandola fino a 2 milioni di euro. Ieri Piciocchi aveva annunciato un emendamento per evitare l’aumento dell’Imu.

Il vicesindaco Alessandro Terrile ha chiesto a sindacati e associazioni di “dare un giudizio sulla manovra tenendo conto delle condizioni in cui è stato lasciato il bilancio comunale – ha dichiarato – siamo al lavoro sul bilancio 2026, che sarà il nostro e non un’eredità di quello passato, per trovare il modo di trovare dei correttivi anche attraverso un vero piano casa, ma ci troviamo costretti a intervenire in corsa per garantire servizi come gli asili nido e l’assistenza di minori e anziani, ricordo che quasi metà”.

Terrile ha anche chiarito le cifre dell’aumento Imu: “Le simulazioni degli uffici parlando di 5,3 milioni spalmati su 27.700 immobili, con un gettito medio, quindi, di 180 euro all’anno in più in media per appartamento – rispondendo a chi ha parlato di cifre più alte almeno del doppio – sul fondo di morosità, sappiamo che i 250mila euro da oggi a fine anno non sono sufficienti ma contiamo di aumentare questa partita in futuro”.

La seconda parte della commissione ha visto un approfondimento sulle varie voci della delibera di riequilibrio di bilancio approvata la scorsa settimana dalla giunta Salis e che domani sarà portata al voto dell’aula in consiglio comunale per l’approvazione, comunque, entro fine luglio.

Oltre al dettaglio di economie di spesa e allocazione di risorse – argomenti già in parte esposte nei giorni scorsi – grande spazio ha avuto la questione Tari.

Questo alla luce degli attacchi lanciati ieri dall’opposizione su un paventato aumento della tassa sui rifiuti di 5 milioni di euro. Il primo a paventare il rincaro era stato ancora una volta l’ex vicesindaco Piciocchi mostrando sui social un documento allegato alla delibera in votazione in cui si evidenziava un aumento di ricavi da Tari per Amiu da 165 a 170 milioni di euro tra il 2025 e il 2026.

“La cifra sventolata dal consigliere Piciocchi non è alcun aumento della Tari ma una relazione previsionale approvata dal cda di Amiu il 26 maggio, giorno delle elezioni – ha risposto Terrile – e lui dovrebbe saperlo molto bene visto che è stato assessore al Bilancio per otto anni, ma il fabbisogno richiesto da Amiu sulla base degli storici 2023 e 2024, chi c’era in quegli anni? Chi ha determinato quelle cifre? Il punto è che dal 26 maggio in questa città è cambiato tutto e, sarà un caso, ma le partecipate hanno iniziato a dare numeri reali”.

Piciocchi ha definito “gravi e offensive” le accuse di Terrile e ribadito che la prospettiva di un aumento dei ricavi da Tari è preoccupante per i genovesi – “al di là delle colpe che siete abituati ad attribuire ad altri” – inoltre ha espresso dubbi sulla possibilità di votare quel documento, domani in consiglio comunale.

“Figuriamoci se non preoccupa l’aumento dei costi della nostra partecipata – ha concluso il vicesindaco – preoccupa, come preoccupa l’aumento dei costi di Amt, ma questo non vuol dire che la Tari aumenterà, questo vuol dire che ci sarà un confronto con l’azienda per vedere come rispondere alla richiesta di fabbisogno, faremo un percorso serio sapendo che la nostra è già la Tari tra le più alte d’Italia”.

La cifra che appare nel rpa di Amiu è legata ad alcuni costi “non comprimibili”, tra cui un aumento di 4,9 milioni rispetto al 2023 per il personale a causa dei ritocchi sui contratti nazionali. “Sul ciclo dei rifiuti, io posso farmi carico degli errori del centrosinistra fino al 2017, anche se non governavo, ma poi ci sono stati altri problemi, tra cui l’impianto Tmb che avrebbe dovuto essere costruito a Scarpino entro il 2020. Nessuno può dichiararsi vergine su questo tema. Amiu neppure negli ultimi otto anni è riuscita a trovare una dimensione industriale che rendesse più sostenibili i costi di gestione”.

Su Amiu, nel corso della seduta, sono intervenuti a integrazione anche l’assessora ad Ambiente e rifiuti Silvia Pericu e il presidente della società Giovanni Battista Raggi, che ha approfondito la questione degli investimenti. Raggi ha elencato gli interventi previsti nei prossimi mesi tra cui l’avanzamento del polo di via Bartolomeo Bianco, la riorganizzazione della Volpara e l’ammodernamento del centro di smistamento di via Sardorella. In merito all’isola ecologica del Lagaccio, l’assessora Pericu ha confermato che il progetto che sarà finalizzato sarà “così com’è”, ovvero quello già presentato dall’azienda e dalla passata amministrazione comunale.

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti