Compra per 170 euro un quadro e scopre che è un Dalì. Ora vale una fortuna
- Postato il 30 luglio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Un antiquario sessantenne britannico ha vissuto un autentico colpo di fortuna quando, durante una piccola asta a Cambridge, ha acquistato per sole 150 sterline (circa 175 euro) un dipinto che si sarebbe poi rivelato un’opera originale di Salvador Dalì. Il quadro, intitolato Vecchio Sultano, era stato messo in vendita da un uomo che stava svuotando casa e si liberava di oggetti inutilizzati. L’acquirente, attratto dall’insolita estetica del pezzo e dalla firma “Dalì” in basso a destra, non immaginava minimamente il suo vero valore.
L’opera, realizzata con una tecnica mista di acquerello e pennarello, raffigura una scena ispirata a Le Mille e una notte, parte di un progetto mai completato che avrebbe dovuto comprendere ben 500 illustrazioni dedicate al mondo orientale. L’ambizioso piano, sostenuto dai mecenati Giuseppe e Mara Albaretto e dall’editore italiano Rizzoli, fu interrotto da Dalì dopo la realizzazione di circa 100 tavole.
Secondo Gabrielle Downie, esperta d’arte presso la casa d’aste Cheffins di Cambridge, circa metà delle opere andarono perse, mentre le restanti furono conservate dalla famiglia Albaretto e pubblicate solo nel 2014, riaccendendo l’interesse per il ciclo illustrato e le opere scomparse.
Dalla soffitta alla casa d’aste: il quadro riscoperto
L’antiquario aveva notato degli adesivi sul retro del dipinto che riportavano a un’asta di Sotheby’s degli anni ’90, indizio che lo spinse a indagare. Dopo ulteriori ricerche, acquistò su eBay un vecchio catalogo Sotheby’s dove il dipinto compariva effettivamente, già attribuito a Dalì. Decise quindi di far valutare il quadro da Cheffins, che coinvolse Nicolas Descharnes, uno dei massimi esperti dell’artista spagnolo. L’opera fu certificata autentica, grazie alla corrispondenza tra stile, materiali e soggetto con altre illustrazioni della stessa serie.
Il quadro, di formato 38×29 cm, era passato inosservato alla vendita originaria: nessuno, tranne l’antiquario e un altro rilanciatore occasionale, si mostrò interessato. “Non ero nemmeno sicuro di volerlo appendere al muro”, ha raccontato. Eppure, quella scelta d’impulso potrebbe ora fruttargli tra 23.000 e 35.000 euro, cifra stimata da Cheffins per l’asta prevista il 23 ottobre.
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