Comunali, Erica Martini (Dsp): “Sport a Genova, il divo non è di casa. Impianti nuovi ma vuoti, Comune non può voltarsi dall’altra parte”
- Postato il 23 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. A Genova lo sport sta morendo di burocrazia e tariffe. Abbiamo strutture nuove, moderne, di livello nazionale, eppure restano vuote. Non perché manchino le idee o le energie. Ma perché mancano le politiche giuste per permettere a tutte e tutti di accedervi”.
A dirlo è Erica Martini, candidata al Consiglio comunale per Democrazia Sovrana e Popolare, che rompe il silenzio su un tema clamorosamente assente nel dibattito pubblico: il destino dello sport di base in una città che, a parole, sostiene l’inclusione ma nei fatti costruisce muri economici invalicabili e che è stata nominata anche Capitale Europea dello Sport.
“È surreale – prosegue Martini – che nemmeno la candidata del centrosinistra, Ilaria Salis, abbia speso una parola su questo argomento. Eppure, ha lavorato per anni nel CONI, conosce perfettamente il mondo sportivo, ne conosce le difficoltà. Ma, a quanto pare, non basta avere un curriculum nel settore per difendere chi lo vive davvero ogni giorno: associazioni, giovani atleti, famiglie. Il risultato? Il nulla, anche da chi avrebbe potuto e dovuto prendere posizione I numeri parlano da soli. Utilizzare lo Stadio Luigi Ferraris per una manifestazione sportiva può arrivare a costare oltre 15.000 euro, tra affitto, gestione e sicurezza. Una cifra insostenibile per la stragrande maggioranza delle associazioni sportive locali, anche quelle con attività a livello nazionale o europeo. Stesso discorso per l’RDS Stadium, dove il costo base per l’affitto si aggira sui 3.500 euro al giorno, a cui si sommano le spese per illuminazione, pulizie, transenne, sicurezza, medico, ambulanza, sedie, tavoli, corrente elettrica. In pratica, un labirinto di costi e complicazioni, per ottenere in cambio una manciata di pass auto e un camerino”
“Il Comune – sottolinea Martini – si vanta di sostenere lo sport cittadino, ma nella realtà non mette a disposizione fondi reali o meccanismi trasparenti per agevolare chi non ha grandi capitali. Le concessioni vengono gestite tramite bandi, ma mancano criteri che favoriscano le realtà più fragili. In più, il Comune stesso riceve bonus e agevolazioni da alcune strutture, quindi non è certo incentivato a rivedere il sistema. A rimetterci sono i cittadini”.
Erica Martini propone un cambio di passo netto: “Chiediamo convenzioni vere, con tariffe calmierate per associazioni e scuole. Serve un fondo comunale per sostenere gli eventi sportivi amatoriali e giovanili, serve semplificare l’accesso agli impianti e mettere in trasparenza le assegnazioni. Lo sport non è solo spettacolo per la TV, è salute pubblica, è comunità, è educazione. Se continueremo a trattarlo come un lusso per pochi, negheremo un diritto ai molti”.