Comunali, il centrosinistra “allargato” conquista al primo turno Genova e Ravenna. Schlein: “Uniti si vince”
- Postato il 26 maggio 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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La tornata di elezioni comunali sorride al centrosinistra, che vince al primo turno in due dei quattro capoluoghi al voto, Genova e Ravenna, e va al ballottaggio in vantaggio negli altri due, Matera e Taranto. La vittoria più pesante è quella del capoluogo ligure, dove Silvia Salis diventa sindaca con oltre il 52% dei voti, superando il vicesindaco uscente Pietro Piciocchi fermo al 43. La candidatura di Salis è stata il jolly tirato fuori a sopresa da una coalizione iper-litigiosa, che sembrava destinata a dilapidare il vantaggio nei sondaggi per la propria incapacità di scegliere un candidato: l’ex campionessa di lancio del martello, vicepresidente vicaria del Coni, è riuscita a tenere insieme il “campo larghissimo” formato da Pd, Movimento 5 stelle, Verdi e Sinistra, Italia viva e Azione, battendo nettamente Piciocchi, uomo-ombra dell’ex sindaco Marco Bucci sostenuto da tutto il centrodestra. L’effetto-Salis ha trainato pure l’affluenza, cresciuta di otto punti (dal 44 al 52%) rispetto al voto del 2022. “Credo che Genova e questa campagna elettorale abbiano dimostrato che la destra è legittimata solo dalla non unione del campo progressista. Quando si unisce non c’è paragone”, festeggia la neo-sindaca in conferenza stampa.
Ancora più ampio il trionfo a Ravenna: Alessandro Barattoni, sostenuto dal centrosinistra allargato, supera il 58%, lasciando lo sfidante di centrodestra Nicola Grandi al 25 (complice Alvaro Ancini, appoggiato dalla Lega, che gli ruba il 6%). In entrambe le città risulta decisivo il contributo del Pd, primo partito col 29,2% a Genova e addirittura col 40,7% a Ravenna, dove beneficia del lavoro dell’apprezzato sindaco uscente Michele De Pascale, eletto governatore a novembre. “Ormai è chiaro, il centrodestra esulta per i sondaggi, noi vinciamo le elezioni. Il Partito democratico conferma la sua crescita, dopo le regionali dello scorso anno e le europee”, esulta la segretaria Elly Schlein. E ne approfitta per rilanciare la sua linea del “tutti dentro“, renziani compresi: “Essere testardamente unitari, è necessario ripeterlo oggi più che mai, non è una tesi o un dibattito politologico, ma un dato oggettivo: uniti si vince, congratulazioni a tutte le forze che hanno contribuito a queste belle vittorie!”. Matteo Renzi infatti è tra i primi a mettere il cappello sui risultati, rinfacciando indirettamente al Pd la sua esclusione dalle Regionali in Liguria di ottobre, perse di misura da Andrea Orlando contro Marco Bucci. “Quando il centrosinistra non mette i veti, come invece è accaduto alle regionali, succede che vince”, dice a Tagadà su La7.
Anche a Taranto il candidato del centrosinistra Pietro Bitetti – vicino al governatore Michele Emiliano – ottiene il 37% e si presenta in vantaggio al ballottaggio, dove affronterà Francesco Tacente, “moderato” appoggiato dalla Lega, che ha raccolto il 25: solo terzo Luca Lazzaro, sostenuto da Fratelli d’Italia e Forza Italia, fermo al 21. Nella città pugliese il Movimento 5 stelle ha corso da solo, schierando la giornalista tv Annagrazia Angiolano, che non ha superato l’11%. Anche a Matera i pentastellati sono rimasti fuori dalla coalizione, riproponendo l’ex sindaco Domenico Bennardi – sfiduciato dal Pd alla fine dello scorso anno – che si è fermato intorno al 9%. Al ballotaggio andranno Roberto Cifarelli, a capo di una coalizione di centrosinistra (al 44%) e Antonio Nicoletti per il centrodestra (al 37%): Bennardi ha annunciato che non appoggerà ufficialmente il candidato progressista.
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