Comunali Matera, Cifarelli: «La città ha scelto una maggioranza»
- Postato il 6 giugno 2025
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Comunali Matera, Cifarelli: «La città ha scelto una maggioranza»
L’appello al voto, in vista del ballottaggio per l’elezione del sindaco di Matera, di Roberto Cifarelli
«Io chiedo il voto sostanzialmente di tutti coloro che al primo turno non hanno votato per me e che “sono usciti” dalla competizione». È l’appello di Roberto Cifarelli alla vigilia del ballottaggio di domenica e lunedì.
«Lo faccio sulla base di affinità culturali e politiche, ma anche affinità programmatiche. Io per esempio sul tema della casa per i giovani, della casa per le associazioni, dei temi che hanno a che fare con il welfare ci sono – ha dichiarato Cifarelli – Anche sulla modalità di gestione dei beni comuni e anche il tema che riguarda Matera Capitale del dialogo e della cultura del Mediterraneo sono tutte cose che ci vedono sostanzialmente insieme.
Non siamo nemici, ma siamo persone che vogliono bene a Matera e che possono trovare punti di convergenza per far sì che questa città sia sempre più bella e più grande».
Cifarelli, qual è il messaggio che arriva secondo lei dall’esito del primo turno di votazione?
«I cittadini hanno già scelto chi vogliono alla guida della città. C’è una maggioranza già definita di 18 consiglieri su 32 e tutti i tentativi di inquinamento, sia dal punto di vista dell’interpretazione della legge sia sui consiglieri eletti per ritrovare la maggioranza in Consiglio, sono falliti miseramente. I consiglieri hanno sottoscritto patto di lealtà e di fiducia che era già stato sottoscritto dalle nove liste che adesso diventano dieci con Prisco».
Quindi la prospettiva in caso di vittoria di Nicoletti e con questo patto di lealtà e questi numeri è quella di ritornare al voto?
«La prospettiva è quella dell’instabilità e dell’ingovernabilità. Non si auspica mai chiaramente la caduta di un Consiglio ma sarebbe nel novero delle cose e certamente non sarebbe un’Amministrazione tranquilla, lineare dal punto di vista della navigazione perchè senza una maggioranza. Sarebbe frutto sempre dei compromessi che non sempre sono al rialzo».
Cifarelli, vedendo i numeri del primo turno c’è una doppia visuale, da un lato il risultato sopra il 50 per cento delle liste e dall’altro i 9 punti di disgiunto. Qual è la valutazione di questi due elementi?
«È tutto spiegabile, c’erano nove liste da un lato e altre nove dall’altro e quindi uno dei due blocchi doveva prevalere. Li metto insieme perchè sono stati tutti contro uno e hanno prevalso le nove liste a mio sostegno, dall’altra parte erano 4 contro 1 che hanno chiesto esplicitamente il disgiunto per cui si è andati oltre. Non mi era mai capitato che si chiedesse sui palchi esplicitamente il disgiunto. Quindi che si potesse arrivare al ballottaggio era nelle cose e fisiologico così come diventa fisiologico un distacco del disgiunto di questo tipo. Nonostante questo il risultato personale lo ritengo molto, molto forte».
Al ballottaggio si riparte da zero a zero.
«No si riparte da 18 consiglieri a 11 e non da zero a zero».
Si parla molto dei voti degli altri candidati sindaci esclusi da Bennardi a Santochirico, a Prisco. Ma la partita probabilmente si gioca sulla capacità di riuscire a ritrovare al secondo turno gli stessi voti del primo. Come pensa di fare?
«La partita è tra due candidati con profili diversi. Un candidato con esperienza consolidata amministrativa, politica. Indipendenza, libertà, autonomia perchè non devo dar conto a nessuno da Potenza a Roma, a Bruxelles con esperienza solida sul piano della capacità di governo dimostrata.
Nei giorni scorsi mi hanno ricordato che l’esistenza oggi della mensa di don Giovanni Mele è anche mio avendo portato avanti il trasferimento della proprietà dall’Alsia al Comune. Per continuare con i finanziamenti arrivati per la sanità e l’Ospedale, gli ultimi arrivati perchè poi dopo non ne sono arrivati altri. Avremmo dunque un governo che difende gli interessi di Matera.
Dall’altra parte c’è invece un uomo di destra. Perchè quando ricevi incarichi pubblici dati tutti dalla destra negli ultimi dieci anni non sei più un tecnico ma un uomo di destra. Da una parte c’è il rappresentante di Meloni-Salvini, Vannacci-Bardi alle dirette dipendenze di Bardi e dall’altro un uomo politico che ha fatto della politica la sua ragione di vita e ho anche le mie attività lavorative alle spalle.
Io sarò sabato alla manifestazione per Gaza contro Israele e presenterò una mozione in Consiglio regionale per dire che con Israele non bisogna più avere rapporti e sono quello che dice che intitoleremo un giardino per Gaza a Matera».
È chiaro quello che è il centrodestra in questa contesa politica, è chiara anche la sua storia politica personale. Forse è meno chiara la sua coalizione?
«Non lo si è voluto ancora capire. I cittadini l’hanno capito e l’hanno premiato. Si cercano argomenti per smontare ciò che abbiamo costruito. La verità è che ci sono 100 ragazzi e ragazze che hanno detto al mondo politico e partitico che devono rinnovarsi. E aprirsi. Hanno detto di non condividere il metodo, hanno lanciato le primarie e hanno detto non possono partecipare sovranisti, nazionalisti, conservatori cioè quelli che sono a sostegno di Nicoletti. Mai chiuse le porte a liberali, progressisti e riformisti. Poi ognuno ha scelto e oggi le porte sono totalmente aperte. Non c’è contraddizione. Ci uniscono i programmi e le cose da fare per Matera».
Cifarelli, la scelta dell’apparentamento con Prisco. Perché?
«Ci sono affinità. È un civico vero, puro. Ha voluto mettersi in gioco portando elementi già presenti nel nostro programma. Con una freschezza che ho potuto cogliere dialogando con lui. Pensavamo che potesse costruire la coalizione con noi e poi ha fatto una scelta diversa e oggi le strade si sono ritrovate».
Sarà lui il prossimo assessore al turismo in caso di vittoria al ballottaggio da parte sua?
«Ne abbiamo parlato. Lui ha sottoscritto il patto di lealtà. Ci confronteremo per fare una squadra forte e competente per guidare la città. Da annunciare prima del ballottaggio? E’ un’ipotesi ma non ne abbiamo parlato. Ne parleremo tutti insieme».
Tra gli obiettivi dei primi cento giorni partendo dal regolamento sulla partecipazione e sui beni comuni ha parlato anche di una verifica dell’avanzo di amministrazione. Perché?
«Credo che la gestione commissariale non sia stata imparziale ma ci siano stati elementi politici. Al netto di questo credo che la prima cosa che un sindaco deve fare è verificare lo stato dei conti e l’avanzo di amministrazione è un elemento che poteva intervenire con spese irripetibili».
Cifarelli, parliamo di infrastrutture: di cosa ha bisogno questa città?
«Almeno tre cose. Quella che noi chiamiamo Tangenziale cioè il collegamento tra Serra Venerdì e Lanera va completata. Quindi quando tratteremo con la Regione l’utilizzo dei finanziamenti europei proveremo ad inserirla. La seconda cosa è la valorizzazione della tratta ferroviaria interna della città, la famosa metropolitana leggera su cui dovremo fare un grande sforzo perchè da un lato il trasporto pubblico è competenza regionale per cui bisognerà controllare il piano di esercizio.
Poi c’è un altro tema su cui il Comune può trattare con la Regione se ha un sindaco autorevole. C’è un’infrastruttura con volumi di traffico superiori che è la statale 7 su cui c’erano 80 milioni, il cosiddetto bypass di Matera, che furono tolti per il Covid. Questo bypass ci consentirebbe di far diventare tangenziale l’attuale statale 7. Rimarrebbe solo il traffico locale e non interregionale. Quegli 80 milioni non sono mai stati rimessi in bilancio. Pepe deve dire qual è lo stato di avanzamento della Matera-Ferrandina e del bypass e fare delle scelte».
Queste scelte infrastrutturali insieme a quelle per il terminal bus richiederanno un’ampia modifica del Pums?
«Dobbiamo rifare il piano urbano della mobilità sostenibile. Io sul terminal bus ho fatto una proposta temporanea perchè c’è una situazione di non governo dei bus extraurbani e turistici che intasano il centro e di sbarco degli utenti. In attesa di ipotesi come la Torraca o anche altre, l’idea è smontare la montagna di terreno tra il Loperfido e il Tribunale per far sì che possa arrivarci trasporto pubblico extraurbano con studenti e lavoratori e spostare temporaneamente presso il parcheggio sotto lo Studentato i bus turistici vicini al centro storico. Evitando il caos del Pino.
Abbiamo lanciato anche altre proposte, si è parlato delle famiglie che non trovano case e abbiamo parlato di un piano per la casa. Idea precisa di quasi 400 alloggi di housing sociale senza consumo di suolo con i primi 100 già destinati a contrada San Francesco.
Poi abbiamo parlato di una trasformazione di piazza Persio dove sono rimaste un terzo delle bancarelle, vogliamo valorizzare chi è rimasto. Modello è un mercato come Barcellona, colori, merci, street food di qualità che valorizza anche il boschetto lì vicino con la riapertura del Castello.
Infine abbiamo lanciato anche l’idea di fare evolvere la villa Unità d’Italia in giardino d’inverno per essere frequentato anche durante i mesi più freddi».
Cifarelli, c’è un problema anche di risorse per i parchi?
«Rivedremo anche quelli perchè penso ci sia un problema di organizzazione della città. Intanto gli ex Tis-Lsi stanno passando col Consorzio di bonifica e sono fiero di aver dato una possibilità a questi cittadini. Di materani ci sarà un piccolo esercito di circa 150 e con le cooperative sociali potremo trasformare Matera in città giardino».
Prima sfida in futuro sarà il nuovo bando dell’Igiene urbana. In quale direzione di dovrà procedere?
«Anche sui rifiuti il soggetto regista di queste operazioni è la Regione con Egrib. Capiremo se c’è intenzione di fare un bacino unico regionale o mantenere attuali bacini. Poi una volta capito il modello dovremo intervistare i cittadini perchè ci sono buoni livelli di differenziata. Adesso però si sta scendendo. C’è un po’ di stanchezza. C’è un tema dei mastelli e poi del centro storico. La città non è uguale da nord a Sud. E’ diversa ma vogliamo sentire i cittadini. Capire se serve un’innovazione».
Per lei, Cifarelli, sono arrivate dichiarazioni di sostegno da Lettieri a Speranza, a Amendola. Che valore politico hanno?
«C’è un primo tempo che è finito e ora c’è un secondo tempo con una competizione tra me e la destra. Io penso che tutti i democratici, progressisti, ambientalisti devono scegliere da che parte schierarsi. Non si può essere indifferenti. Ringrazio chi dichiara attestazioni di stima nei miei confronti».
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