Conclave, come si elegge il nuovo Papa nella Cappella Sistina
- Postato il 23 aprile 2025
- Di Agi.it
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Conclave, come si elegge il nuovo Papa nella Cappella Sistina
AGI - Se c'è una cosa che è rimasta pressoché immutata nella Chiesa cattolica nel corso dei decenni, è la rigida cerimonia del conclave, il voto dei cardinali nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo papa.
Non saranno più confinati senza cibo finché non verrà eletto un pontefice, e il numero dei cardinali non sarà cambiato, ma rimarranno in vigore le rigide regole che serviranno "sotto la guida dello Spirito Santo" a fornire un nuovo successore a Pietro.
La cena
La tradizione vuole che tutti i cardinali elettori, che in questo caso saranno 133 dopo due dimissioni, si riuniscano la sera prima dell'inizio del conclave a Casa Santa Marta, la residenza in Vaticano dove ha vissuto Francesco, per cenare insieme. Da quel momento in poi rimarranno isolati dal mondo.
La messa iniziale
La mattina seguente, il decano del Collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re, celebrerà la Messa "Pro eligendo Papa", aperta a tutti i fedeli nella Basilica di San Pietro.
La processione
Nel pomeriggio, i cardinali elettori si recheranno in processione nella Cappella Sistina, invocando l'assistenza dello Spirito Santo con il canto del Veni Creator.
L'extra omnes
Al termine del giuramento all'interno della Cappella Sistina, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche, Diego Ravelli, proclamerà "Extra omnes" (tutti fuori) e le porte verranno chiuse. All'interno resteranno solo i cardinali elettori e si procederà a una prima votazione.
Le preghiere
Ogni giorno i cardinali celebreranno la Messa e poi si recheranno nella Cappella Sistina, dove alle 9 reciteranno le Lodi e, dopo il secondo turno di votazioni nel pomeriggio, gli elettori reciteranno i Vespri.
Il voto
I cardinali voteranno due volte al mattino (subito dopo le Lodi) e due volte nel pomeriggio (alle 16 ora locale). Attualmente ci sono 133 cardinali elettori, quindi per essere eletti sono necessari.
La procedura di voto
L'ultimo cardinale diacono sceglie tre scrutatori, tre uditori e tre collaboratori. I maestri di cerimonia consegnano almeno due o tre schede bianche a ciascun elettore, quindi lasciano la Cappella Sistina.
Ogni cardinale compila segretamente la scheda, scrivendo "chiaramente, con una calligrafia il più possibile riconoscibile, il nome della persona che sceglie". Poi piega la scheda a metà e, tenendola alta e ben visibile, si dirige verso l'altare, vicino al quale si trovano gli scrutatori. Il cardinale pronuncia la formula: "Invoco Cristo Signore, che mi giudicherà, a testimone che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto". Posizionata la scheda su un piatto la fa scivolare in un calice utilizzato come urna elettorale. Si inchina all'altare e torna al suo posto.
Al termine della votazione, il primo scrutatore agita più volte l'urna per mescolare le schede, mentre il terzo scrutatore trasferisce le schede, una alla volta, in un altro calice. Se il numero delle schede corrisponde al numero totale degli elettori, si procede al riconteggio. Gli scrutatori siedono a un tavolo posto di fronte all'altare. Il primo scrutatore apre una scheda alla volta e legge il nome. Il secondo ripete la procedura. Il terzo scrive il nome e lo legge ad alta voce, poi fora i cartoncini con un ago e li unisce tutti insieme con un filo. Il Camerlengo raccoglie gli appunti e scrive un verbale con il risultato. Tutta la carta viene bruciata nella stufa, con un additivo chimico che cambia il colore del "fumo".
La fumata
Ogni due votazioni, le schede su cui i cardinali hanno scritto il nome del loro candidato vengono bruciate in una stufa all'interno della Cappella Sistina. Dal camino sul tetto della Cappella Sistina esce del fumo: potrebbe formarsi del fumo intorno alle 12, un altro alle 19. Se il fumo uscirà prima di queste due scadenze significherà che il papa è stato eletto.
Le campane
Una volta effettuate le elezioni, dal camino si sprigionerà del fumo bianco e, contemporaneamente, le sei campane di San Pietro suoneranno a festa.
La “stanza delle lacrime”
Nella sagrestia della Cappella Sistina si sta allestendo una sala con le vesti del nuovo pontefice, di varie misure. Questa è la "stanza delle lacrime", chiamata così perché è il luogo in cui il prescelto sfoga le emozioni represse fino a quel momento.
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