Conclave e pronostici, Bergoglio spiazzò tutti: nel 2013 nessuno puntava su di lui (e sul nome che scelse)
- Postato il 7 maggio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Tra favoriti e TotoPapa – mentre il conclave entra ormai nel vivo – indiscrezioni e calcoli di esperti delle dinamiche vaticane elencano i nomi dei possibili successori di Papa Francesco. Nel caso di Joseph Ratzinger i pronostici sono stati esatti. Ma nel 2013 in quanti puntavano sull’elezione di Bergoglio? In realtà quasi nessuno. E questo nonostante in quel periodo fosse già noto, grazie ad alcune ricostruzioni giornalistiche, che il cardinale argentino fosse stato protagonista del conclave del 2005 e principale competitor del tedesco (oggi, invece, degli scrutini del 2013 si sa molto poco). Il vaticanista Lucio Brunelli, sul periodico Limes, aveva infatti già pubblicato gli appunti di un anonimo cardinale sui voti nei diversi scrutini: al terzo Bergoglio arrivò addirittura a 40 voti, contro i 72 di Ratzinger. Il successivo voto segnò però l’elezione del tedesco che scelse poi il nome di Benedetto XVI.
“Bergoglio non è un papabile – Nonostante questo in pochi, quasi nessuno, lo quotava come papabile. Né la stampa italiana e internazionale, né i bookmaker. Addirittura nei giorni della sua partenza dall’Argentina i giornali di Buenos Aires lo definivano sì un “kingmake“, cioè uno dei cardinali che “dovrebbe pesare in modo determinante al conclave”. Ma veniva fatto presente che Bergoglio “intende però ritornare in tempi rapidi” in Argentina. L’Ansa il 24 febbraio del 2013 – a due settimane dall’inizio del conclave – riferendo la posizione della stampa argentina scriveva: “Bergoglio, 76 anni, non è un ‘papabile’, anche se fu un protagonista nello scorso conclave”.
I favoriti nel 2013 – Sempre la principale agenzia stampa italiana la sera dell’11 marzo 2013, alla vigilia dell’Extra omnes e dell’inizio delle votazioni nella Cappella Sistina, elencava i 13 cardinali papabili. Il pole l’allora arcivescovo di Milano, Angelo Scola, poi il brasiliano Odilo Pedro Scherer. Ma tra i tredici non compare il nome di quello che pochi giorni dopo prenderà il nome di Papa Francesco. Da segnalare che dei 13 “favoriti” al conclave del 2013, sette sono cardinali elettori anche oggi: oltre allo stesso Scherer anche l’ungherese Péter Erdő, lo statunitense Timothy Dolan, il ghanese Peter Turkson, l’italiano Giuseppe Betori, il messicano José Francisco Robles Ortega e, infine, il filippino Luis Antonio Tagle. Quest’ultimo, tra l’altro, considerato anche oggi tra i più quotati alla successione di Francesco.
I bookmaker – Se le previsioni della stampa nel 2013 non sono state molto utili, lo stesso vale anche per i bookmaker internazionali secondo i quali – alla vigilia del conclave – l’identikit del successore di Benedetto XVI veniva considerato questo: italiano, con un’età compresa tra i 70 e i 75 anni. Sarà eletto, invece, un argentino di 76 anni. Tutte le maggiori firme delle scommesse era concordi sulla probabile elezione di Angelo Scola, seguito dai cardinali Turkson e Bertone. Nessun riferimento a Bergoglio. Si scommetteva anche sul nome che il nuovo Pontefice avrebbe scelto. L’ordine era questo: Pietro, Pio, Giovanni Paolo, Giovanni e Benedetto. Così, anche con la scelta di Francesco, Bergoglio è riuscito a spiazzare i bookmaker. Tra poco scopriremo se le previsioni di oggi saranno utili o meno.
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