Condizionatori, la storia e il giro d’affari

  • Postato il 23 agosto 2025
  • Di Panorama
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Grazie Willis Haviland Carrier. E’ proprio così che dobbiamo iniziare questo articolo ed è così che dovremmo dire nelle giornate estive di caldo torrido, visto che Willis, 123 anni fa, inventò l’aria condizionata.

Eravamo agli inizi del ventesimo secolo e il giovane ingegnere meccanico americano si trovava nella stazione ferroviaria di Pittsburgh. La nebbia non gli permetteva di vedere che a pochi metri di distanza. Improvvisamente un’idea lo folgorò: perché non trovare il modo di controllare l’umidità presente nell’aria per renderla più fresca?

Fu così che nel luglio del 1902 riuscì a produrre il primo, rudimentale, condizionatore, nel 1906 a ottenere il brevetto in materia e nel 1915 a fondare Carrier Company of America. Carrier Global Corporation esiste ancora oggi, ha sede a Palm Beach in Florida, più di 50.000 dipendenti e con circa 55mld di dollari di capitalizzazione di mercato fa parte dell’indice azionario S&P500.

Condizionatori, la storia e il giro d’affari

Gli americani, insieme ai giapponesi, sono i più grandi utilizzatori di aria condizionata al mondo come vedete dal grafico di FIXR su dati IEA (il 90% delle case ne possiede almeno uno), ma sempre più paesi, anche emergenti, vedranno queste percentuali salire (Cina già al 60%, India 5% ma in grande crescita) con il climate change che aumenta la necessità di proteggersi dal calore. La media mondiale di presenza nelle case è del 28% e salirà verso il 45% in ottica 2050.

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Oltre a Carrier HVAC (acronimo anglofono di Heating, Ventilation, and Air Conditioning), che è appunto la divisione di Carrier Global che si occupa di condizionamento, che ha circa l’8% di quota di mercato a livello mondo, ci sono i giapponesi di Daikin Industries, il leader mondiale con il 15% di market share, i cinesi di Midea Group (12%) e di Gree Electric (11%), gli americani basati in Irlanda di Trane Technologies (10%) e i giapponesi di Hitachi (9%) e poi scendendo molti altri asiatici (Toshiba, Mitsubishi Electric, Haier, LG, Panasonic).

Le aziende europee hanno quote di mercato più limitate pur offrendo prodotti di elevata qualità come quelli di Bosch, Vaillant Group, Viessmann Climate Solutions, Riello, Olimpia Splendid, Danfoss Drives e Ariston.

Condizionatori, la storia e il giro d’affari

140m di condizionatori venduti nel 2024 a livello mondiale e un mercato che vale oltre 220mld di dollari di fatturato annuo, questi sono i numeri impressionanti del settore. Anche la crescita attesa è importante (5-6% annuo) per un business che non è certo “nuovo”, ma fornisce stabilità di crescita da decenni.

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Questo mercato si trova anche di fronte a una importante sfida in prospettiva futura: i condizionatori sono piuttosto energivori e esponsabili di emissioni di CO2 importanti. Il migliorarne l’efficienza è quindi un punto chiave, così come lo sono l’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti pulite per farli funzionare e la modalità d’uso intelligente (non è necessario vivere a 15 gradi d’estate come fanno gli americani nelle loro case, ristoranti, uffici e barche).

Una recente analisi dell’Università Ca’ Foscari Venezia, insieme all’Euro Mediterranean Centre on Climate Change (CMCC), l’International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA) e la Boston University mostrano come l’acquisto di un condizionatore crea in media (25 paesi analizzati) un aumento del consumo di elettricità del 36% con punte del 57% in giornate molto calde, per un nucleo famigliare.

A livello globale il consumo di energia elettrica derivante da AC è pari a circa 1200 TWh all’anno (su un totale di circa 27.000 e quindi quasi il 5% del totale) e le stime prevedono un raddoppio da qui al 2050, crescita che potrebbe essere anche maggiore se il riscaldamento del pianeta accelererà. Come vedete dai grafici dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) la crescita avverrà in tutti i continenti e in modo particolarmente elevato nei paesi emergenti.

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Per quanto riguarda le emissioni di CO2 abbiamo trovato stime molto diverse a seconda delle modalità di misurazione utilizzate ma diciamo che il settore cuba circa 2mld di tons di anidride carbonica all’anno (il 7% del totale mondiale).

E’ evidente quindi che i miglioramenti tecnologici saranno importantissimi. Ci aspettiamo che arrivino visto che, se il principio inventato dal buon Willis è bene o male sempre quello, in tutti questi decenni sono stati fatti progressi importanti e la “rudimentale macchina” da lui inventata appare come un dinosauro rispetto ai condizionatori di ultima generazione.

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Panorama

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