Confermato il taglio ai vitalizi, niente rimborso per quasi 800 ex deputati
- Postato il 17 luglio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Il Collegio d’appello della Camera dei Deputati, considerato l’equivalente della Cassazione per quanto riguarda le vicende interne di Montecitorio, ha confermato il taglio ai vitalizi già deciso nel 2018 sotto la presidenza di Roberto Fico. La decisione rigetta definitivamente il ricorso presentato da circa 800 ex deputati, che puntavano a ottenere l’annullamento del ricalcolo degli assegni pensionistici a loro spettanti. L’appello, presentato dopo il rigetto in primo grado, rappresentava l’ultima possibilità di modifica tramite i canali giurisdizionali interni alla Camera. A darne notizia è stato un comunicato ufficiale di Montecitorio, che ha sottolineato come l’impianto della delibera n. 14 del 2018 resti pienamente valido.
Il provvedimento prevede un ricalcolo dei vitalizi basato sui contributi effettivamente versati e sugli anni di mandato parlamentare. Un cambiamento che, per alcuni ex deputati, ha comportato riduzioni anche superiori al 90%. I giudici interni hanno anche confermato le misure di mitigazione introdotte dalla precedente legislatura, rivolte principalmente agli ex parlamentari più anziani, ma hanno ribadito che l’attuale assetto resta invariato. Ora, agli interessati resta solo la possibilità di rivolgersi all’Ufficio di Presidenza della Camera, oggi guidato da Lorenzo Fontana, in sede politica.
Le disparità tra Camera e Senato e le reazioni degli ex parlamentari
La vicenda dei vitalizi ha avuto un’evoluzione diversa tra Camera e Senato. Mentre Palazzo Madama, nel 2022, ha accolto favorevolmente il ricorso degli ex senatori — ripristinando integralmente i loro assegni pensionistici, indipendentemente dall’età o dagli anni di mandato — Montecitorio ha mantenuto una linea più rigida. Gli 800 ex deputati coinvolti lamentano una “situazione irragionevolmente penalizzante”, soprattutto perché i risparmi ottenuti dalla Camera con il taglio ai vitalizi ricadono interamente su di loro, lasciando intatti i trattamenti degli altri 2.500 circa ex deputati.
Tra i ricorrenti ci sono molti nomi noti della politica italiana, tra cui Paolo Guzzanti, Ilona Staller, Antonio Bassolino, Rosa Russo Iervolino, Claudio Scajola, Fabrizio Cicchitto, Claudio Martelli, Margherita Boniver e Angelino Alfano. Ex sindaci, ministri, magistrati, olimpionici e figure storiche del Parlamento che ritengono il taglio una violazione del principio costituzionale del legittimo affidamento. Tuttavia, la Corte della Camera non ha accolto queste istanze, lasciando inalterata la linea tracciata nel 2018.
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