Conosciuto come il borgo delle fiabe, si trova a due passi da Roma, lo hai già visitato?
- Postato il 27 luglio 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
- 2 Visualizzazioni

Nel cuore del Lazio, tra le campagne della provincia di Viterbo, esiste un paese che sembra uscito da un libro illustrato per bambini. Non è un set cinematografico, né un parco tematico artificiale: Sant’Angelo di Roccalvecce è un vero borgo abitato, che ha scelto di reinventarsi attraverso la bellezza dell’arte e della fantasia.
Questa piccola frazione del comune di Viterbo, che conta poco più di un centinaio di residenti, era destinata a diventare uno dei tanti borghi dimenticati dell’entroterra italiano. Lo spopolamento, l’invecchiamento della popolazione e l’assenza di opportunità stavano spegnendo lentamente la vita del paese. Poi qualcosa è cambiato.
Nel 2017 è nato un progetto di rigenerazione urbana unico nel suo genere. L’idea era semplice, ma potente: trasformare Sant’Angelo nel “paese delle fiabe”, decorando le sue case con murales ispirati ai racconti dell’infanzia più amati. Un’iniziativa culturale e sociale che ha attirato artisti da tutta Italia, e che ha saputo restituire identità, dignità e bellezza a un luogo altrimenti dimenticato.
Sant’Angelo oggi: un museo a cielo aperto dedicato alle fiabe
Passeggiare per Sant’Angelo di Roccalvecce oggi significa immergersi in un mondo dove realtà e immaginazione si fondono. Ogni angolo del borgo racconta una storia, ogni facciata dipinta evoca un personaggio, un’atmosfera, una memoria condivisa.
Visualizza questo post su Instagram
I murales sono ovunque: sulle case, sui muri delle scalinate, sulle porte, persino sui contatori dell’acqua. La prima opera fu dedicata ad Alice nel Paese delle Meraviglie e si trova ancora oggi nella piazza centrale, quasi a dare il benvenuto ai visitatori che entrano nel mondo delle meraviglie.
Col tempo, il numero di murales è cresciuto esponenzialmente. Se inizialmente il progetto prevedeva una dozzina di opere, oggi se ne contano oltre 40, realizzate da street artist, illustratori e artigiani. Ogni murale è accompagnato da dettagli decorativi, sculture, mosaici, targhe narrative che arricchiscono l’esperienza.
Il paese è diventato un percorso immersivo e interattivo, dove si incontrano Il Brutto Anatroccolo, La Bella Addormentata, Cenerentola, Hansel e Gretel, ma anche racconti meno noti, fiabe orientali e leggende popolari italiane. Il risultato è un itinerario artistico che sorprende a ogni passo.
Una destinazione perfetta per famiglie e bambini
Sant’Angelo non è solo un borgo decorato: è un luogo in cui la narrazione si intreccia con la quotidianità, dove i bambini possono vivere da protagonisti le fiabe che solitamente ascoltano prima di dormire.
Per le famiglie con figli, questa meta rappresenta una gita ideale: non servono attrazioni costose o giostre rumorose. L’interesse nasce dal contesto stesso, dall’opportunità di scoprire storie camminando tra vicoli, salite, cortili e scalinate. Ogni angolo è un gioco, ogni murale una sorpresa.
Visualizza questo post su Instagram
E mentre i più piccoli si divertono a riconoscere i personaggi delle fiabe, gli adulti possono apprezzare l’abilità tecnica degli artisti, l’armonia del borgo, il valore culturale dell’iniziativa. Un’esperienza che unisce generazioni, stimola l’immaginazione e favorisce la socialità.
Il significato profondo dietro la bellezza
Il progetto del “borgo delle fiabe” ha avuto un impatto che va oltre la dimensione turistica. È stato prima di tutto un gesto di resistenza e speranza da parte della comunità locale. In un’Italia che vede sempre più paesi scomparire per mancanza di risorse e prospettive, Sant’Angelo ha scelto di reagire puntando su ciò che aveva: le sue mura, le sue storie e la sua voglia di non essere dimenticato.
Dietro ogni murale c’è il lavoro di volontari, artisti, associazioni culturali che hanno investito tempo e talento per far rinascere un luogo. Non si tratta solo di arte, ma di rigenerazione sociale. Il progetto ha infatti coinvolto anche gli abitanti, creando coesione e identità, e attirando nuove energie da fuori.
Visualizza questo post su Instagram
Alcuni artisti sono tornati più volte, altri hanno portato i propri allievi. Il passaparola ha fatto il resto, trasformando Sant’Angelo in un caso di studio per chi si occupa di marketing territoriale e sviluppo sostenibile.
Dove si trova e come raggiungerlo
Sant’Angelo di Roccalvecce si trova nel Lazio settentrionale, a circa 90 minuti da Roma. È facilmente raggiungibile in auto, seguendo la strada statale Cassia fino a Viterbo, e proseguendo poi per altri 15 chilometri attraverso una serie di paesaggi collinari e rurali.
Non ci sono stazioni ferroviarie in paese, ma Viterbo è ben collegata con la Capitale tramite treni regionali. Da lì si può proseguire in auto o con autobus locali.
Il borgo è piccolo, visitabile in un paio d’ore, ma vale la pena fermarsi anche nei dintorni. L’area è ricca di borghi medievali, terme naturali e siti archeologici, rendendo la gita ancora più interessante e completa.
Visitare Sant’Angelo di Roccalvecce significa riscoprire il valore delle piccole cose: un murale dipinto con cura, una storia raccontata in una scalinata, un incontro inaspettato con personaggi della fantasia. In un mondo che corre veloce, questo borgo invita a rallentare, osservare e meravigliarsi.
Non è solo una meta per famiglie, ma anche per appassionati di arte urbana, amanti dei viaggi fuori rotta, fotografi e chiunque senta il bisogno di riscoprire una dimensione umana e poetica del turismo.
Il consiglio? Andarci in settimana o nei periodi meno affollati, per vivere appieno l’atmosfera e lasciarsi trasportare senza fretta nel cuore delle storie.
L'articolo Conosciuto come il borgo delle fiabe, si trova a due passi da Roma, lo hai già visitato? proviene da Blitz quotidiano.