Consiglio comunale, la partita per la presidenza è tutta interna al Partito Democratico
- Postato il 11 giugno 2025
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- Di Genova24
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Genova. Donatella Alfonso, Vittoria Canessa Cerchi e Claudio Villa: sono i tre esponenti Pd in ballo per la presidenza del consiglio comunale. E’ uno dei tasselli che la nuova amministrazione Salis deve ancora sistemare dopo la nomina della giunta. Per questo sono già in atto le manovre per arrivare al 18 giugno – giorno della prima seduta del consiglio – con un nome condiviso e che non crei imbarazzi al momento del voto.
Il presidente o la presidente del consiglio comunale non è solo un ruolo di prestigio (e retribuita con circa 6000 euro mensili a fronte dei 1700 circa di un consigliere) e la seconda carica del consiglio per importanza dopo quella del sindaco. La presidenza del consiglio ha in mano la gestione politica dell’aula, a partire dall’ordine dei lavori e dall’ammissione di interrogazioni e ordini del giorno fino alla direzione delle riunioni dei capigruppo e al “pulsante” di accensione o spegnimento dei microfoni. Diversamente dagli assessori, infine, il presidente del consiglio ha diritto di voto. La vicepresidenza del consiglio comunale è di solito appannaggio dell’opposizione.
Non è un segreto che nei giorni delle trattative per la formazione della giunta il Pd, primo partito in consiglio comunale in nome del 29% di preferenze ottenute alle urne, ha considerato la presidenza del consiglio al pari degli assessorati nell’ambito delle sei cariche complessive a disposizione.
Presidenza del consiglio comunale, la palla nel campo del Pd
E sempre il Pd, deve decidere chi proporre come nome. Perché di fatto, con 14 consiglieri in aula, sono i dem a dirigere la votazione che porterà alla nomina della presidenza. Le opzioni in ballo sono, appunto, la giovane Vittoria Canessa Cerchi, esponente della minoranza del Partito Democratico, la giornalista in pensione e scrittrice Donatella Alfonso, e poi Claudio Villa, al quarto mandato da consigliere comunale.
Tutti e tre sono già stati in consiglio comunale, tutti e tre hanno centrato obiettivi importanti in termini di voti alle urne, e tutti e tre sono stati in lizza per un possibile assessorato. Villa, che per esperienza istituzionale, sembrava il naturale prossimo presidente del consiglio, potrebbe restare penalizzato in nome della rappresentanza di genere. Sulle sei cariche Pd, a oggi, solo una è andata a una donna, la neo-assessora Rita Bruzzone.
L’eventuale scelta tra le due donne democratiche Canessa e Alfonso chiama invece in causa altre dinamiche: quella generazionale – una 35enne alla guida del consiglio comunale della sesta città d’Italia farebbe il paio con il messaggio di rinnovamento che la sindaca Salis sta cercando di lanciare – ma anche quella prettamente politica. Alfonso rientra nella corrente della maggioranza del Pd, Canessa della minoranza. Tutti ragionamenti che, comunque, non prescinderanno da altri meccanismi, come la scelta del capogruppo Pd, l’assegnazione di deleghe e presidenze di commissione, o logiche di tipo congressuale.
Resta davvero defilata, a oggi, l’ipotesi che la presidenza del consiglio finisca a Linea Condivisa e a Filippo Bruzzone, eletto con oltre 2000 voti nella lista Silvia Salis Sindaca, ma rimasto fuori dalla giunta. L’auspicio che il suo peso possa essere riconosciuto è stato espresso ancora ieri sera in un’accesa assemblea di Linea Condivisa, dove oltre allo stesso Bruzzone, ha preso parola il leader del movimento, Gianni Pastorino: “Non faremo sconti a nessuno”.
Dopo la giunta, ecco i consiglieri ripescati: Pd, Avs, Lista Salis e M5s
In attesa che la questione venga affrontata in aula rossa, il 18 giugno sarà proprio Claudio Villa a presiedere la prima seduta: è il più votato della lista più votata, dopo Davide Patrone e Massimo Ferrante che, però, sono entrati in giunta.
E a proposito, ecco come cambia la composizione del consiglio comunale con gli ingressi nella squadra di governo. Nel Pd, al posto di Bruzzone, Patrone e Ferrante entrano Mario Caraffini , Paola Maccagno ed Edoardo Marangoni.
In Avs Francesca Coppola lascia spazio a Massimo Romeo, mentre Laura Sicignano entra dopo la nomina ad assessora di Silvia Pericu nel gruppo della lista Silvia Salis Sindaca. In casa M5s è Marco Casini a essere ripescato, dopo il passaggio in giunta di Tiziana Beghin.