Conte, ha corretto i propri errori: il Napoli dominante è la normalità
- Postato il 23 dicembre 2025
- Di Panorama
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Si chiama ravvedimento operoso ed è quello che Antonio Conte ha praticato nell’ultimo mese di calcio, riportando il Napoli là dove è giusto che stia in questa stagione. Ci ha messo un mese, intenso e senza rete di protezione: quello trascorso tra la ripresa del campionato dopo la sosta trascorsa sull’Aventino a novembre e la finale della Supercoppa Italiana dominata contro il Bologna. Dal 22 novembre al 22 dicembre, senza tappe intermedie. La scena precedente era stata quella degli schiaffi rimediati al Dall’Ara e della feroce accusa lanciata dal tecnico ai suoi calciatori: “Non accompagno il morto”.
Il morto è risorto, non importa che non sia ancora tempo pasquale. Il Napoli è tornato ad essere spietato e dominante con tratti anche di bel gioco perché sviluppare la ripartenza con la rapidità e profondità messe in mostra dai partenopei a Riyad è esercizio di football organizzato e, dunque, anche esteticamente entusiasmante. Il Napoli è tornato, viva il Napoli. Dove si era smarrito in autunno lo racconteranno un giorno a bocce ferme i diretti interessati, visto che non sono credibili le versioni della rosa messa in difficoltà alternativamente dai troppi acquisti o dai troppo pochi giocatori a disposizione.
Un mese di Napoli: tutti i numeri
Nel mese del ravvedimento operoso Conte ha sistemato un po’ tutto. Lo dicono i numeri: 9 partite giocate in 30 giorni, sei vinte, una pareggiata (e poi portata a casa ai rigori) e due perse. Unico passaggio a vuoto nella settimana tra Lisbona e Udine in cui i campioni d’Italia sono andati in evidente debito di ossigeno e forze, salvo poi ricostruirsi in Arabia Saudita. Anche la doppia caduta, che dovrà essere emendata non sbagliando nulla a Copenaghen alla ripresa della Champions League, ha portato in dote qualche indicazione utile a proposito dei correttivi da inserire quando l’avversario la mette sul ritmo, esercizio che ancora non riesce bene a questo Napoli.
Cosa non andava prima e si è sistemato poi è presto detto. Conte ha cambiato modulo, rispolverato interpreti che facevano la polvere in panchina, blindato la fase difensiva e costruito un nuovo modo di esaltare le caratteristiche di ‘Mister 50 milioni’, al secolo Rasmus Hojlund. Non era credibile che un colpo di quel livello sul mercato non potesse essere funzionale semplicemente perché diverso da Lukaku; è bastato metterlo nelle condizioni di sfruttare le proprie qualità e i risultati sono stati immediati. E lo stesso Neres, ora idolatrato, non poteva essere la riserva di Politano e basta.
Conte ha corretto i suoi errori (a partire dal modulo)
Prima ancora di lavorare sulla testa dei calciatori, accusati a novembre di aver perso la fame ed altre piacevolezze sparse, Conte ha emendato i propri errori. In un mese il Napoli ha segnato 13 gol quando nelle quattro partite precedenti aveva inquadrato la porta avversaria una sola volta. Ha preso 6 reti, quante nella notte di Eindhoven del 21 ottobre, dando sostanza al dogma secondo cui le grandi stagioni si costruiscono partendo dall’equilibrio e dalla solidità difensiva.
Conte ha fatto il… Conte e il morto è resuscitato. Ora si apre una finestra di mercato in cui è possibile che De Laurentiis e Manna gli diano quello che serve per correggere qualche difetto strutturale a patto di non sentirsi rispondere che sarà un problema inserire i nuovi. A proposito. A breve torna a tempo pieno Lukaku: cosa si farà dell’Hojlund straripante e centrale che nel frattempo è sbocciato?
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