Coop, ritirati tutti questi tipi di prodotti: la drastica decisione

  • Postato il 28 giugno 2025
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Una drastica decisione che sta cambiando le abitudini dei consumatori della famosa catena Coop: ritirati tutti questi prodotti.

In un momento di forte tensione geopolitica, Coop Alleanza 3.0 ha annunciato una decisione di rilievo che coinvolge direttamente le scelte di consumo dei propri soci e clienti.

La cooperativa ha infatti deciso di rimuovere dai propri punti vendita alcuni prodotti di origine israeliana, come le arachidi, in risposta agli eventi che si stanno consumando nella Striscia di Gaza. Questa scelta riflette una presa di posizione politica e un impegno etico nei confronti della crisi umanitaria in corso.

Coop, questi prodotti ritirati dagli scaffali

La decisione di Coop Alleanza 3.0 nasce dalla volontà di non restare indifferenti di fronte alle violenze che si stanno susseguendo nel conflitto israelo-palestinese. In una nota ufficiale, la cooperativa ha espresso il proprio sostegno “a tutte le forze, enti e associazioni impegnate a chiedere l’immediata cessazione delle operazioni militari” e ha condannato con fermezza il blocco degli aiuti umanitari imposto da Israele, definito come un fattore che ha aggravato la già gravissima crisi umanitaria. Durante l’assemblea generale del 21 giugno, è stato sottolineato da una rappresentanza di soci e socie come l’identità cooperativa si manifesti anche attraverso le scelte di acquisto, confermando il legame profondo tra valori etici e consumo responsabile.

La decisione di boicottare determinati prodotti non è stata presa a cuor leggero, ma rappresenta una forma di espressione della sensibilità dei consumatori nei confronti di temi internazionali di grande rilevanza. Coop ha inoltre precisato che “boicottare prodotti in ragione della loro provenienza è un diritto dei consumatori, basato sulle proprie opinioni e sensibilità”, e che questa responsabilità non spetta alle imprese. La politica nazionale di Coop, come ribadito durante la riunione della presidenza dell’Associazione nazionale cooperative di consumatori (ANCC), non fa eccezioni riguardo ai prodotti israeliani.

Accanto al boicottaggio, Coop ha lanciato un appello al Governo italiano affinché si impegni con determinazione a riaprire i corridoi umanitari verso la Striscia di Gaza, considerati indispensabili per avviare una più efficace raccolta di generi alimentari e altri aiuti. Le cooperative di consumatori hanno dichiarato la loro disponibilità a coordinare questa iniziativa, invitando anche tutta la moderna distribuzione a una mobilitazione collettiva di sostegno. Questo intervento sottolinea l’importanza di una risposta coordinata e concreta che vada oltre il semplice gesto simbolico del boicottaggio, puntando a un reale aiuto umanitario e alla promozione del dialogo in un contesto di guerra.

Supermercato
La decisione senza precedenti della Coop: ritirati questi prodotti – Blitzquotidiano.it

La rimozione dei prodotti israeliani da parte di Coop Alleanza 3.0 non è un evento isolato. Da tempo, diverse associazioni e movimenti hanno denunciato le pratiche agricole e commerciali di alcune grandi aziende israeliane, in particolare di Mehadrin, nota per la produzione e vendita di agrumi, datteri e avocado. Altri prodotti contestati includono melagrane e patate dolci, mentre la storica azienda Carmel Agrexco ha già subito un declino societario negli anni passati. Il boicottaggio di Israele, noto con l’acronimo BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), è un movimento globale che ha trovato anche in Italia una certa risonanza.

Tra le campagne più attive vi è quella contro Carrefour, accusata di “beneficiare della colonizzazione illegale della Palestina e del sistema di apartheid imposto da Israele” dal 2022. Il dibattito sul boicottaggio dei prodotti israeliani si riflette anche nelle scelte di molti distributori e commercianti, in particolare tra i fruttivendoli di origine araba o di religione musulmana. Questi operatori tendono a evitare, quando possibile, l’acquisto di prodotti israeliani, in un gesto di solidarietà politica con la causa palestinese. Un caso emblematico riguarda i datteri Medjool, alimento centrale nella tradizione palestinese e simbolico durante il Ramadan.

Israele è tra i maggiori esportatori di questi datteri in Europa, ma alcune catene come Natura Sì hanno scelto di importare esclusivamente da kibbutz israeliani situati fuori dai territori occupati, come Samar e Neot Semadar, per mantenere un equilibrio tra rapporti commerciali e impegno etico. La decisione di Coop, quindi, non solo riporta all’attenzione di consumatori e istituzioni un tema di grande rilevanza internazionale, ma evidenzia anche come le scelte di acquisto possano diventare un mezzo di espressione politica e di solidarietà in un contesto di crisi umanitaria e conflitto.

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Autore
Blitz

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