Cornigliano, tensione alle stelle alla manifestazione contro il forno elettrico: la Fiom sfida i comitati

  • Postato il 4 settembre 2025
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  • Di Genova24
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Cornigliano, tensione alle stelle alla manifestazione contro il forno elettrico

Genova. Tensioni nel pomeriggio di giovedì a Cornigliano durante la manifestazione dei comitati contro l’ipotesi forno elettrico e la strategia di rilancio proposta dal ministro Adolfo Urso.

Ai giardini Melis sono arrivati infatti anche la Fiom e i lavoratori dell’acciaieria, che hanno srotolato i loro striscioni invocando “lavoro, lavoro”.

Cornigliano, tensione alla manifestazione contro il forno elettrico

Ai cori hanno risposto i cittadini aderenti a comitati e realtà del territorio contrarie al forno elettrico e al piano del governo, promotori della manifestazione, e gli animi si sono surriscaldati al punto che, per qualche attimo, si è temuto che i due gruppi entrassero in collisione.

Oltre mille le persone presenti, e al fianco della Fiom era schierato anche il comitato per il sì, una cinquantina di persone. Il corteo dei manifestanti si è poi mosso verso lo stabilimento di Cornigliano, reggendo gli striscioni e intonando “La salute non si tocca“, “No forno elettrico” e “Abbiamo già dato“.

Lo striscione contro la sindaca Salis

I cittadini contrari al forno elettrico hanno posizionato ai giardini Melis uno striscione con una caricatura della sindaca Silvia Salis in cui è riportata una delle sue dichiarazioni – “Cornigliano ha da sempre una vocazione all’acciaio” – e che la ritrae mentre dà ad alcuni bambini una “barretta all’acciaio e particolato”.

Cornigliano, tensione alle stelle alla manifestazione contro il forno elettrico

Palombo (Fiom): “L’ignoranza si combatte con la scienza e la tecnologia”

Siamo qui per sensibilizzare la popolazione, come lavoratori e come neonato comitato per il sì – ha spiegato Armando Palombo della Fiom – Vogliamo spiegare alla cittadinanza le opportunità di avere un impianto moderno ed ecologico su una delegazione che si sta sempre più impoverendo e spopolando. Il messaggio al Governo credo sia già arrivato, siamo in attesa della chiusura del bando di gara. Il sito di Cornigliano, che dipende da Taranto al 100%, ha visto l’ultimo attracco di una nave il 14 agosto. Ne è previsto un altro il 12 settembre. Non può durare all’infinito così un impianto con mille persone che può lavorare un milione di tonnellate e rifornire il Nord. E prima o poi, se qua non arrivasse più acciaio, lo scenario sarebbe molto diverso”.

E le preoccupazioni di chi denuncia i rischi ambientali? “Non temo l’industria, temo l’ignoranza. Le paure sono legittime, ma devono essere spiegate con la scienza e della tecnologia. In Italia ci sono già 34 forni elettrici di nuova generazione, la maggior parte nei centri abitati del Nord e in paesi avanzati. Qualora ce ne fosse la possibilità, un forno elettrico con tecnologie avanzate nelle zone industriali dedicate alla siderurgia rappresenta un’opportunità, garantendo lavoro di qualità e sicurezza. Non siamo più a trent’anni fa”

Il presidente Bucci oggi ha ribadito che in entrambi gli scenari si libererebbero aree da destinare ad altre aziende. “Queste aree sono dedicate alla siderurgia, che offre un tasso di occupazione molto più alto della logistica – ricorda Palombo -. Su quelle aree insistono 1.200 famiglie che potrebbero essere duemila con un forno elettrico. Prima di discutere di metri quadri liberati, dobbiamo concentrarci su come industrializzare Cornigliano secondo la sua vocazione siderurgica”.

E sull’alternativa di un’ex Ilva senza forno elettrico, magari approvvigionata da Piombino: “È un altro Jindal, sono due aziende diverse. Piombino lavora sulle rotaie, non sui piani, e si tratta di aziende diverse. Bisogna seguire la scienza, non solo la propaganda. Mi sembra inversomile ad oggi. Il bando di gara è ancora aperto, quindi è prematuro fare scenari futuri”.

Il presidente del Municipio Ceraudo: “Basta con la logica lavoro o salute”

Non è stato fatto un percorso partecipativo – ha detto il presidente del Municipio Fabio Ceraudo, che ha polemizzato sul mancato invito al tavolo con Urso – le due ipotesi proposte da Bucci e la passerella di Urso erano vuote di contenuti, vuote di un piano industriale, di ricadute ambientali e occupazionali. Noi dobbiamo fare un percorso partecipativo, le persone hanno bisogno di capire e le scelte devono essere condivise con la cittadinanza, è la base di quello che abbiamo portato avanti e che porteremo avanti con tutti gli strumenti a disposizione. Non può continuare a esistere la logica lavoro o salute”.

Su Salis, che si è detta aperta all’ipotesi del forno elettrico, Ceraudo (che è stato eletto nella sua coalizione) è stato diplomatico: “La sindaca non ha aperto un pacchetto chiuso, non prenderà questa ipotesi come già scontata. Lei non mette preclusioni alla gara, ma ci vuole un piano industriale, capire cosa presenteranno. Il discorso del sì o del no tranchant mette in contrapposizione lavoro e cittadinanza, invece noi abbiamo bisogno di fare un percorso condiviso e partecipato. Sicuramente Cornigliano non può tornare indietro ma deve andare avanti in modo consapevole e ragionato”.

La fumata bianca dopo l’incontro in prefettura con il ministro Urso

Grande l’esasperazione e la rabbia dei comitati contro il forno all’idea che nel quartiere venga installato l’impianto e si ritorni alla produzione a caldo, soprattutto dopo l’incontro di martedì in prefettura tra il ministro delle Imprese Adolfo Urso, il presidente della Regione Marco Bucci, i sindacati e la sindaca Silvia Salis

Dall’incontro è uscita una fumata bianca, con le parti coinvolte tutte d’accordo tranne il fronte dei comitati, presenti solo in parte al tavolo.

Urso era arrivato a Genova in tarda mattinata e ha incontrato prima Bucci e Salis con parlamentari, consiglieri e assessori. Poi il tavolo coi sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Usb e le relative sigle di categoria), che si erano avvicinati in corteo, e i rappresentanti del mondo economico. Infine associazioni e comitati, che però si sono spaccati sulla scelta di dialogare oggi col ministro. Il comitato No forno elettrico, assente in prefettura, ha quindi organizzato la manifestazione a Cornigliano, cui hanno partecipato come detto anche Fiom e lavoratori, facendo crescere la tensione.

Autore
Genova24

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