Corridoio Vasariano degli Uffizi: il nuovo allestimento celebra la grandezza dell’Impero romano attraverso 50 busti
- Postato il 8 luglio 2025
- Notizie
- Di SiViaggia.it
- 1 Visualizzazioni

Il museo degli Uffizi di Firenze torna a far parlare di storia: il Corridoio Vasariano, un passaggio che unisce Palazzo Pitti alle Gallerie attraversando il cuore della città riapre in una veste nuova che racconta la storia. L’esposizione prevederà una collezione di cinquanta busti romani che raccontano l’epoca imperiale; dopo oltre 30 anni di custodia nei depositi queste sculture tornano visibili al pubblico con un progetto di tutto rispetto.
L’iniziativa fa parte del progetto Futuro nell’Antico curata e desiderata dal direttore Simone Verde che punta a valorizzare un patrimonio archeologico conservato nelle collezioni del museo. Il luogo non è stato scelto a caso: si tratta del corridoio voluto da Cosimo I de’ Medici per collegare palazzo Vecchio a palazzo Pitti senza mai dover accedere alla strada.
I busti che popolano il corridoio Vasariano degli Uffici
Non possiamo parlare semplicemente di busti antichi: la collezione di 50 volti raccontano l’impero romano attraverso autentici ritratti che spaziano da Cicerone ad Augusto fino a Commondo e volti quali Antonino Pio e Sabina, imperatrice e moglie di Adriano.
Accanto ai busti di queste figure ce ne sono tante altre, altrettanto evocative seppur meno note. La qualità artistica delle opere, unite al loro valore simbolico, renderanno il corridoio una delle esperienze più suggestive da fare durante una visita agli Uffizi.
Le sculture esposte non sono una novità per gli Uffizi, ma una riscoperta. Fino al 1993, infatti, erano parte integrante del percorso museale al secondo piano della Galleria. Vennero rimosse in seguito alla decisione di riportare l’arredo scultoreo alle sue origini settecentesche, secondo la visione documentata dell’epoca.
Molti di questi busti vennero acquistati proprio nel Settecento dallo studioso e antiquario Luigi Lanzi, vicedirettore della Galleria, con l’obiettivo di rafforzare la collezione di ritratti imperiali delle Gallerie medicee. Dopo la loro esclusione nel progetto museale degli anni Novanta, furono conservati nei depositi, invisibili al pubblico per oltre tre decenni.
Oggi, la loro ricollocazione assume il duplice significato di restituzione storica e valorizzazione culturale. Non solo rientrano nel percorso originario pensato per ambienti Vasariani, ma ritrovano anche il loro ruolo di ambasciatori artistici della classicità romana.

L’omaggio alla storia romana
Questa rinnovata esposizione permette a Firenze di confrontarsi simbolicamente con le grandi raccolte romane, come i Musei Capitolini. Già nel XVIII secolo, la collezione fiorentina fu considerata all’altezza delle migliori collezioni della capitale, e il ritorno dei busti nel percorso Vasariano rafforza questo dialogo tra le due città simbolo del patrimonio artistico italiano.
Il Corridoio Vasariano diventa così una galleria tra cielo, Arno e storia, dove la voce degli antichi imperatori torna a risuonare tra le pietre del Rinascimento.
Nel comunicato stampa ufficiale è riportato il commento del direttore delle Gallerie Simone Verde che ha commentato così il progetto: “Dopo la ricostituzione della sala dei marmi antichi al secondo piano della Galleria, questo allestimento è un ulteriore passo avanti, all’insegna del motto Futuro nell’Antico, per la valorizzazione del collezionismo archeologico mediceo, che agli Uffizi è presente con complessi esemplari come la Sala della Niobe, la serie di sculture dei corridoi ricomposta sulla scorta dell’ordinamento settecentesco, poi storicizzato, dall’allora vicedirettore della Galleria Luigi Lanzi e il progetto ambizioso e suggestivo, attualmente in corso, di ricostituzione dell’antico ricetto delle iscrizioni”.