Corruzione in Ucraina, l’oligarca Kolomoisky in tribunale: “Qualcuno ha cercato di uccidere l’ex socio di Zelensky fuggito in Israele”
- Postato il 12 dicembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Sapete di Mindich? C’è stato un tentato omicidio il 28 (novembre, ndr) in Israele“. Ihor Kolomoisky, felpa grigia Nike su una t-shirt giallo sgargiante, è seduto in aula. “Il tentativo non è riuscito – aggiunge -, i criminali sono stati arrestati. Grazie a Dio non è successo qualcosa di peggio. Hanno gravemente ferito la domestica, ma è sopravvissuta. I criminali hanno sbagliato casa”. Parole che in altri tempi sarebbero passate inosservate o quasi, ma non in questi giorni. Perché l’uomo con la barba bianca e gli occhialetti che mercoledì le ha pronunciate in tribunale a Kiev è stato, e per molti versi resta, uno degli uomini più potenti d’Ucraina. E la persona di cui parla è il suo ex delfino Timur Mindich, l’ex socio del presidente Volodymyr Zelensky al centro dell’inchiesta sulla corruzione che sta scuotendo il governo.
Mindich ha fatto perdere le proprie tracce la notte tra il 9 e il 10 novembre, poche ore prima che gli uomini dell’Ufficio nazionale (Nabu) e la Procura nazionale anti-corruzione (Sapo) bussassero alla sua porta. Per gli inquirenti è il deus ex machina del sistema che avrebbe incassato tangenti per 100 milioni di dollari nel settore energetico e in quello della Difesa e che ha portato alla rimozione di due ministri, all’arresto di un ex vicepremier e alla cacciata di Andriy Yermak, potentissimo capo dell’ufficio presidenziale di Zelensky. Secondo diverse fonti, Mindich avrebbe riparato in Israele con moglie e tre figli. Ed è lì che sarebbe avvenuto il “tentato omicidio”. Un fatto di cui al momento non esistono prove. Il portavoce della polizia israeliana Michal Zingerman ha osservato che le forze dell’ordine “non hanno alcuna conferma” in merito. “L’ambasciata non ha informazioni su questo incidente”, ha detto l’ambasciatore ucraino in Israele, Yevhen Korniychuk.
L’indagine sarebbe stata affidata al servizio di sicurezza interna israeliano, “quindi non ci saranno comunicati”, ha detto ieri Kolomoisky tornando sull’argomento, ancora una volta dinanzi alla Corte d’appello di Kiev chiamata a valutare la proroga del suo arresto. Fondatore negli anni ’90 di un impero economico imperniato sul colosso bancario PrivatBank, l’imprenditore di Dnipropetrovsk – l’attuale Dnipro, stessa citta di Mindich – in pochi anni ha esteso i suoi interessi a compagnie aeree, canali tv e industria siderurgica, diventando uno degli oligarchi più influenti d’Ucraina e finendo nel mirino delle autorità. Dal 2023 è in carcere, ma anche da dietro le sbarre non ha mancato di far sentire la propria voce. “Mindich è attualmente in Israele”, ha detto ieri, e nell’attentato del 28 novembre “c’è una pista che porta in Ucraina“.
“Due ‘liberi professionisti‘ arrivati dall’Ucraina sono stati un anno e mezzo in Israele”, ha raccontato l’oligarca come riferito dai media ucraini. I due “hanno contattato l’ambasciata per avere informazioni sui loro documenti. Sono stati reclutati lì e hanno ricevuto un incarico per Mindich”, insieme a un’arma: “Una pistola Makarov con silenziatore“. Chi li avrebbe ingaggiati? “Sicuramente non la SBU (principale agenzia di intelligence del paese, ndr) né il GUR (i servizi segreti militari, ndr) . All’ambasciata c’è sempre un rappresentante del Servizio di intelligence esterna”, ha proseguito sibillino, per poi aggiungere: “Mindich si occupava di affari seri, quando ci sono così tanti soldi, c’è sempre un pericolo. Lui è un portatore di informazioni“. In ogni caso “è vantaggioso per il presidente che Mindich sia in buona salute. Inoltre, sono amici“. Dichiarazioni che hanno il chiaro sapore del messaggio, neanche troppo in codice.
Kolomoyskyi, Mindich e Zelensky si conoscono da quasi due decenni. Mindich ha mosso i primi passi alla metà degli anni 2000 nell’impero di Kolomoyskyi, fino a diventarne un partner negli affari. Sono gli anni in cui Kolomoyskyi conosce Zelensky, come lui stesso ha raccontato il 18 aprile 2019 in un’intervista a Radio Svoboda: “Ho conosciuto Zelensky casualmente intorno al 2009-2010. E ho avuto modo di conoscerlo più da vicino tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012”. Di lì a poco la Kvartal 95, la società di produzioni televisive in cui Mindich e l’allora attore comico erano soci, comincia a trasmettere le sue serie su 1+1, una delle reti del miliardario. I rapporti si fanno sempre più stretti – “Voglio che diventi presidente“, dice nella stessa intervista pubblicata nei giorni del ballottaggio – fino a quando il miliardario finisce implicato in una miriade di indagini e cade in disgrazia. Oggi è accusato di una lunghissima serie di reati, dalla frode al riciclaggio di denaro, fino all’aver ordinato l’omicidio di un avvocato che nel 2003 si era rifiutato di falsificare i documenti dell’assemblea degli azionisti dell’azienda metallurgica Dniprospetsstal come il miliardario avrebbe voluto.
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