Corsa americana al cielo: l’F-47 Ngad vola un anno prima del previsto
- Postato il 29 settembre 2025
- Di Panorama
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La scorsa settimana il numero uno dell’aviazione statunitense, il segretario Gary A. Ashworth, aveva dichiarato che il nuovo sistema d’arma di sesta generazione, ovvero il caccia F-47 del programma Ngad (Next Generation Air Dominance), dovrebbe effettuare il suo primo volo anticipando di un anno i tempi inizialmente previsti. E durante il suo discorso di apertura alla Conferenza “Air, Space and Cyber”, il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale David Alvin, aveva dichiarato: “Dobbiamo procedere rapidamente, siamo quasi al 2026 e il team di progetto è impegnato a far volare il primo prototipo nel 2028 anziché nel 2029”.
Produzione e segretezza
Al momento i dettagli del velivolo che sono stati resi pubblici sono pochi, ma è noto che la produzione delle principali parti della struttura è già in atto presso lo stabilimento Boeing di St Louis, nel Missouri, come ha confermato lo stesso generale Alvin. La prima fusoliera sarà assemblata presso la divisione progetti avanzati di Boeing, ovvero la “Phantom Works”, letteralmente “lavori fantasma”, nei reparti protetti come l’Advanced Coatings Centre e l’Advanced Assembly Facility, posti nei quali nessuno che non sia strettamente coinvolto nei lavori può entrare.
Caratteristiche e prestazioni
Sempre Alvin, nel maggio scorso, aveva mostrato un grafico che indicava che l’F-47 sarebbe stato operativo entro il 2029 e avrebbe avuto un raggio di combattimento di oltre 1.000 miglia nautiche (oltre 1.900 km) e volato a una velocità superiore a Mach 2. Numeri che hanno suscitato stupore nei tecnici di tutto il mondo, almeno considerando che l’attuale F-22 Raptor riesce a essere operativo entro un raggio di 1.100 km e una velocità massima superiore a Mach 2, mentre l’F-35 ha un raggio di combattimento di poco superiore ma una velocità massima di Mach 1,6 (più lento anche perché fa un lavoro differente da quello di un intercettore puro). Punto di forza del nuovo progetto saranno certamente le prestazioni Stealth, ovvero di ridottissima visibilità anche ai radar più moderni, caratteristica che se nel Raptor è ormai limitata, permarrà ancora per qualche anno nello F-35.
Evoluzione tecnologica
Come gli aeroplani, anche i sistemi radar evolvono e possono oggi contare su reti di comunicazione dei dati integrate dai satelliti, e questi vedono la pianta alare anziché la sezione frontale o laterale dell’aeroplano. Al momento il Pentagono ha pianificato la realizzazione di 185 esemplari, ma da subito questi dovranno poter operare insieme con droni collaborativi (Cca). Di certo la forma definitiva dell’aeroplano non sarà quella che possiamo oggi vedere nei disegni e nelle immagini diffuse, soprattutto perché se l’autonomia dovrà essere così estesa, serve spazio interno per il carburante e questo significa che le dimensioni del caccia potrebbero essere più generose di quelle dei suoi predecessori.
Il requisito del Pacifico
Il requisito di un’autonomia estesa è fondamentale per lo scenario del Pacifico, dove le distanze tra le basi e le possibili rotte seguite dalle portaerei sono enormi. Tale caratteristica significa anche un maggior peso, ma c’è un vantaggio: poter imbarcare anche missili a lungo raggio come quelli oggi in gestazione. Tra questi, per il combattimento aria-aria c’è il “Joint Advanced Tactical Missile” o Aim-260 Jatm, finora limitati dalla necessità di poter essere alloggiati negli F-22 ed F-35; oppure lo Sm-6, più grande ancora, e lo Aim-174B Gunslinger che ora viene appeso ai piloni esterni degli F/A-18 E-F Super Hornet.
Tecnologie e materiali avanzati
Altre caratteristiche dello F-47 saranno la manutenzione di tipo predittivo (è l’aeroplano stesso che comunica che cosa è necessario controllare e riparare), propulsione adattiva (il motore impiegato, il Pratt & Whitney XA103 Ace, modificherà il rapporto dell’aria calda/fredda a seconda delle situazioni), nonché l’utilizzo di materiali avanzati (classificati) che finora sono stati impiegati marginalmente. Si tratta di leghe composite ibride basate su titanio, tungsteno, ceramica e niobio, utilizzate per conferire resistenza strutturale, al calore e favorire le capacità anti-radar del velivolo. In particolare, il niobio è noto per la resistenza a calore e corrosione e per questo viene immesso nelle leghe degli acciai speciali, nella creazione di superconduttori per magneti.