Corto muso, scudetto e mercato: le parole chiave del Milan di Allegri
- Postato il 7 luglio 2025
- Di Panorama
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La seconda era di Massimiliano Allegri alla guida del Milan è iniziata. Un anno e un mese dopo la caccia polemica dalla Juventus e oltre 4000 giorni dopo la sua prima volta a Milanello. Rilassato e carico, il tecnico livornese è stato chiamato da Igli Tare per provare a rimettere ordine nel progetto sportivo rossonero dopo i disastri dell’ultima stagione, culminata con la mancata qualificazione alle coppe europee.
Allegri ha voglia di riscatto, deve staccarsi di dosso la scomoda etichetta appiccicatagli addosso nell’ultima parte della sua avventura juventina e allo stesso tempo restituire al Milan la dimensione di un tempo. Arriva in un ambiente provato dalla contestazione, con i tifosi in rotta con la proprietà e una società che nelle ultime due stagioni – post licenziamento di Paolo Maldini – non ha funzionato al meglio. Condizioni ideali per un uomo di campo della sua esperienza.
Allegri, ecco le parole chiave del suo ritorno al Milan
Ecco le parole chiave della prima uscita pubblica di Massimiliano Allegri da tecnico del Milan. Al suo fianco Igli Tare, direttore sportivo che lo ha voluto alla guida dei rossoneri, e nessun altro. Non Giorgio Furlani e nemmeno Zlatan Ibrahimovic, la cui sparizione dalla ribalta è uno dei tratti distintivi dell’estate milanista; un anno fa era stato Zlatan a mettere la faccia sulla scelta di Fonseca e sulla volontà di non provare a prendere Conte:
Le parole di Allegri: blocco unico
“Per ottenere risultati bisogna essere un blocco unico, con un’unica direzione verso quale andare, con responsabilità che dobbiamo avere verso un club importante come il Milan”.
Allegri e gli obiettivi del Milan
“Posso solo dire che quando si lavora al Milan bisogna avere tutti l’ambizione di avere il massimo dei risultati: bisogna cominciare a lavorare con la convinzione di ottenere il massimo dei risultati. Se a marzo saremo a bravi ad essere nelle posizione importanti allora giocheremo per cose importanti”.
Allegri, lo scudetto e i proclami inutili
“Parlare di scudetto adesso è un proclama che serve solo ai giornalisti per scrivere qualcosa. Ora non serve a niente dire che vinceremo il campionato: bisogna essere responsabile e concreti, ottenendo risultati attraverso passione, lavoro e la responsabilità che ognuno di noi all’interno di questo club deve avere”.
Allegri e la chiarezza dei ruoli nel Milan
“Ho trovato una società con chiarezza nei ruoli che è la cosa più importante: è importante che tutti andiamo in un’unica direzione. Questo blocco che deve esserci dalla proprietà fino ai magazzinieri”.
Allegri e il corto muso
“Corto muso? Negli ultimi 20 anni c’è stato un solo campionato dove non ha vinto la miglior difesa, l’anno di Sarri alla Juve che ha preso 43 gol. Una grande squadra fa dai 60 agli 80 gol, se ne prendi 40 non puoi entrare tra le prime quattro”.
Allegri e il modulo del nuovo Milan
“Si va col 4-3-3?” “Dove?”. A giocare… “Intanto iniziamo a metterne 10, poi vediamo”.
Allegri e Ibrahimovic
“Ibra non l’ho ancora visto. Appena c’è stata l’ufficialità ci siamo contattati, siamo contenti. È stato un giocatore straordinario, ora ha iniziato una carriera da dirigente. Come ha detto Furlani è un consulente della proprietà, deve essere un esempio per tutti i giocatori con la sua mentalità”.
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