Cosa c'entra l'ultimo Re di Francia con Gorizia?

  • Postato il 12 dicembre 2025
  • Di Focus.it
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Gorizia custodisce un primato storico unico: è l'ultima dimora del ramo principale dei Borbone. Qui, in una città che all'epoca era considerata la "Nizza dell'Impero asburgico", riposa colui che la storia ricorda come l'ultimo vero "Re di Francia". Un esilio dorato tra parchi lussureggianti e palazzi nobiliari che ha trasformato il confine orientale in un santuario della memoria reale francese.. A partire dal 1836, quando il territorio apparteneva ancora all'Impero asburgico, Gorizia divenne la città scelta come rifugio dalla dinastia dei Borbone di Francia. Dopo l'abdicazione di Carlo X nel 1830, il sovrano e la sua famiglia individuarono in questa città la località ideale per il loro esilio, attratti dalla fama di un'aria salubre, da un clima temperato e da una straordinaria ricchezza di giardini e vegetazione. Fu proprio l'imperatore Francesco I a suggerire al re questa destinazione, decantandone la bellezza e la tranquillità. Carlo X non fu solo un monarca in fuga, ma l'ultimo sovrano a portare ufficialmente il titolo di "Re di Francia", incarnando la tradizione della monarchia per diritto divino fino alla sua caduta. La sua morte a Gorizia, avvenuta pochi mesi dopo il suo arrivo, e la successiva estinzione del ramo principale della dinastia, hanno conferito alla città un ruolo centrale nella storia europea. Le sue spoglie non tornarono mai in patria: riposano ancora oggi nel Monastero della Castagnevizza, situato a poche centinaia di metri dal confine, in territorio sloveno. Soprannominato "la piccola Saint-Denis" per la presenza di queste sepolture reali, il monastero custodisce i sarcofagi che sopravvissero miracolosamente ai bombardamenti della Grande Guerra, che rasero al suolo l'edificio sacro. Nella cripta, costruita sotto l'altare maggiore, il re riposa accanto al figlio Luigi XIX, alla moglie Maria Teresa e alla nipote Luisa Maria. Le spoglie di Carlo X non si trovano in Francia, ma riposano in un luogo dal profondo valore simbolico, soprannominato "la piccola Saint-Denis" per la presenza di sepolture reali. La sua tomba si trova nel Monastero della Castagnevizza, situato oggi in territorio sloveno a poche centinaia di metri dalla linea di confine. Il sovrano scelse questo luogo colpito dalla sua bellezza. I sarcofagi, che sopravvissero ai danni della Prima guerra mondiale (il conflitto ridusse in macerie il resto del monastero), si trovano oggi in una cripta costruita nel 1883 sotto l'altare maggiore della chiesa. Qui riposano anche il figlio Luigi XIX, la moglie Maria Teresa e la nipote Luisa Maria.. Il legame tra i Borbone e Gorizia è testimoniato ancora oggi dalle splendide dimore che li ospitarono. Il cuore di questa memoria è Palazzo Coronini Cronberg, dove Carlo X trascorse i suoi ultimi giorni prima di essere stroncato dal colera. L'edificio, oggi museo, è immerso in un parco romantico arricchito da essenze mediterranee rare per queste latitudini, come la quercia da sughero, il bamboo e i nespoli del Giappone. Al suo interno, la "Stanza di Carlo X" conserva ancora arredi preziosi, tra cui un salotto parigino in mogano e bronzo dorato, donato dalla famiglia reale ai proprietari in cambio del letto di morte del sovrano, e uno scrittoio cilindrico d'ispirazione Luigi XVI. Non meno importante fu Palazzo Strassoldo, affacciato su piazza Sant'Antonio, che per oltre dieci anni divenne la residenza stabile del duca e della duchessa d'Angoulême. In queste sale, oggi trasformate nel Grand Hotel Entourage, Maria Teresa si dedicò con rigore all'educazione del nipote Enrico d'Artois, futuro pretendente al trono. . La presenza reale in città continuò anche nei decenni successivi: Villa Attems divenne la residenza prediletta di Enrico V e sua moglie a partire dal 1875 , mentre Palazzo Lantieri conserva ancora una lapide in marmo nero che ricorda la visita dei reali nel 1880. Un ritratto custodito nel palazzo raffigura la contessa Elena Lantieri con l'abito indossato proprio in onore di quell'illustre ospite, suggellando un rapporto transnazionale che rende Gorizia una tappa imprescindibile per comprendere la fine della monarchia francese..
Autore
Focus.it

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