Cosa di nasconde davvero dietro i finti sold out ai concerti e l’ossessione del tutto esaurito

  • Postato il 21 giugno 2025
  • Di Panorama
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La questione dei finti sold è tutt’altro che nuova. Da. anni circolavano voci sempre più insistenti sulle presunte e bizzarre modalità attraverso cui una parte degli eventi live viene dichiarata sold out.

Quella degli spettacoli dal vivo, si sa, è la principale fonte di guadagno degli artisti da quando la fruizione della musica passa dallo streaming. Le royalties derivanti dai clic non generano ricavi tali da compensare quelli andati perduti con la compressione del mercato fisico. Cd e vinili se ne vendono ancora un pò, ma si tratta di una piccola fetta di mercato. Ecco perché i concerti sono diventati centrali ed essenziali per la sopravvivenza del music business nel suo complesso.

Ovvio che tutti, ma proprio tutti, cantanti e presunti tali, cerchino di fissare più date possibili in spazi sempre più grandi. Una sorta di corsa al grande evento che però si scontra con la realtà. Non tutti sono in grado di riempire arene e stadi, però tutti vogliono ossessivamente gridare al sold out e tutti hanno il terrore delle gradinate vuote e degli spalti semideserti. A questo si aggiunge il fatto che i concerti a volte costano molto, forse troppo e che la voglia di musica dal vivo esplosa subito dopo la pandemia e il lockdown inizia ad affievolirsi.

Il sold out fa immagine, aumenta il valore dell’artista sul mercato, e quindi si fa di tutto per stipare stadi ed arene. Anche ridurre la capienza utilizzando palchi enormi e magari circolari che occupino più spazio possibile. Ma essere famosi in streaming non significa mobilitare le masse per i propri concerti. È questo il punto centrale della questione. Da qui nascerebbe la pratica dei voucher per acquistare biglietti a prezzo scontatissimo.

Nei giorni scorsi Federico Zampaglione dei Tiromancino, in un lungo posto su Facebook, ha ricostruito la dinamica dei finti sold out con un immaginario dialogo tra promoter e artista: «Spero di essere chiaro nel farvi capire il diabolico meccanismo e ci tengo a chiarire che il post è generico, quindi non riferito a nessuno in particolare ma ad una abitudine che da anni sta distruggendo il meccanismo dei concerti e molte carriere».

Davanti ai numeri dei biglietti invenduti il promoter, nella ricostruzione di Zampaglione, dice: «Te lo riempio io lo stadio, ci sono biglietti gratuiti, ad un euro, 10 euro, invitiamo tutti i dipendenti di banche, assicurazioni, aziende a noi vicine, mettiamo biglietti in regalo con la spesa nei supermercati, facciamo contest con influencers, retate nei locali con i biglietti… Insomma fammi fare il mio lavoro ». L’artista, per tutta risposta: «Sei un grande, non so come ringraziarti !»

La parola passa al promoter: « Io invece lo so, una buona parte dei costi per riempire lo stadio, ad ora vuoto, te li accolli tu, bro!». E di nuovo l’artista: «Io ? Ma sono un botto di soldi… poi avevi detto che era il tuo mestiere». Immediata la risposta: «Ah si ? e allora annulliamo! Non posso prendermi tutta la perdita sul groppone, e poi diciamoci la verità… la faccia è pur sempre la tua, io dopo il tuo concerto, ho altri 3 eventi con il vero sold out!».

Autore
Panorama

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