Cosa fare e vedere a Genga: scoprire l’anima segreta delle Marche tra grotte, eremi e valli incantate

Le Marche sono spesso associate alle spiagge dorate, alla Riviera del Conero e ai piccoli borghi affacciati sull’Adriatico. Basta però allontanarsi di pochi chilometri dalla costa per ritrovarsi immersi in una dimensione completamente diversa e molto verde.

Genga, un piccolo borgo incastonato tra le colline dell’entroterra anconetano, è una di quelle destinazioni perfette per chi ama la natura, la storia, il trekking e le atmosfere autentiche. In estate è anche una valida alternativa per chi desidera una pausa dal mare senza rinunciare alla bellezza paesaggistica e alla cultura.

Questo borgo è molto più di un punto d’ingresso per visitare le famose Grotte di Frasassi. È un luogo dove la natura si fonde con la spiritualità, la storia convive con la lentezza della vita. Genga è capace di conquistare il cuore dei viaggiatori con il suo ritmo lento, la quiete dei suoi paesaggi e la sua autenticità.

Dove si trova Genga e come arrivare

Genga, comune certificato Bandiera Arancione, si trova nel cuore delle Marche, in provincia di Ancona, ed è immerso nel Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi, un’area protetta che ospita alcuni dei paesaggi più affascinanti della regione. Il territorio è attraversato dal fiume Sentino, che nel corso dei millenni ha modellato grotte, gole e canyon spettacolari.

Come raggiungerla

Genga si può raggiungere sia in treno che in macchina. La linea ferroviaria Ancona–Roma ferma proprio a Genga–San Vittore. Dalla stazione si possono prendere bus e navette che portano alle principali attrazioni – le Grotte sono raggiungibili da qui anche a piedi.

In alternativa si può arrivare al borgo anche in camper o in bici. Genga è una meta perfetta anche per chi ama viaggiare lentamente, grazie a piazzole attrezzate e a numerosi percorsi ciclabili nei dintorni.

Cosa vedere a Genga: storia, natura e architettura

Genga, situata sulla cima di un colle nell’alta valle dell’Esino, è un concentrato di meraviglie naturali, siti storici e bellezze architettoniche che sorprendono anche il visitatore più esperto. Non è solo il luogo dove si trovano le famose Grotte di Frasassi, ma un territorio ricco di tappe imperdibili che meritano attenzione.

Le Grotte di Frasassi: un mondo sotterraneo da esplorare

Le Grotte di Frasassi rappresentano una delle attrazioni più straordinarie delle Marche, e probabilmente d’Italia. La loro apertura risale al 1 settembre 1974. Queste cavità carsiche si estendono per oltre 30 chilometri in un dedalo di meravigliose sale, stalattiti, stalagmiti e laghetti cristallini.

cosa vedere a Genga e dintorni nelle Marche
iStock
Grotte di Frasassi

Il punto più impressionante è l’Abisso Ancona, una cavità alta quasi 200 metri e capace di contenere il Duomo di Milano. Il percorso turistico, accessibile a tutti, è ben illuminato e si percorre in circa 1 ora e 15 minuti ad una temperatura di 14 gradi costanti tutto l’anno. Per i più avventurosi ci sono anche tour speleologici più tecnici, adatti a chi desidera vivere l’esperienza da esploratore.

Il Tempio del Valadier e l’Eremo di Santa Maria Infra Saxa

Sempre nel territorio di Genga, dopo aver parcheggiato l’auto all’ingresso del sentiero, si sale a piedi lungo un percorso lastricato e dopo circa un chilometro si raggiunge una delle visioni più suggestive del territorio: il Tempio del Valadier, un santuario ottagonale in stile neoclassico sormontato da una cupola ricoperta di lastre in piombo e incastonato in una grotta.

Fu voluto da Papa Leone XII, originario proprio di Genga, come nuovo luogo di culto che si sarebbe dovuto erigere sopra una chiesa preesistente. Dentro l’edificio è custodito un altare centrale con una riproduzione della statua della Madonna col bambino del Canova. L’accesso al Tempio del Valadier è a pagamento e, in base al mese, ha orari giornalieri diversi di visita. Prima di organizzare questa gita è necessario controllare il sito ufficiale del Comune di Genga.

Accanto si trova l’Eremo di Santa Maria Infra Saxa, costruito direttamente nella parete rocciosa. Questo luogo di silenzio e raccoglimento, nato come oratorio, fu poi utilizzato come monastero di clausura retto dalle monache benedettine.

All’interno di questa meravigliosa cornice naturale de la Gola di Frasassi, durante le festività natalizie veniva organizzato un tipico e suggestivo presepe vivente che è stato annullato negli ultimi anni per motivi di sicurezza.

L’Abbazia di San Vittore alle Chiuse

Situata a pochi minuti dalle Grotte, l’Abbazia di San Vittore delle Chiuse è uno dei capolavori dell’architettura romanica delle Marche. Edificata dai longobardi verso la fine del X secolo all’inizio della Gola di Frasassi, coccolata – chiusa – dalle montagne si distingue per la sua pianta a croce greca e una particolare articolazione di cupole. Il simbolo dell’infinito rovesciato e situato vicino alla porta sinistra dell’altare è ancora oggi un mistero.
L’abbazia è visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 19.

cosa vedere nei pressi del borgo di Genga
iStock
Abbazia di San Vittore alle Chiuse

Il complesso ospita anche il Museo Speleo-Paleontologico e Archeologico di Genga, che conserva il fossile di un ittiosauro – un rettile marino lungo circa 3 metri – ritrovato nella zona e reperti archeologici del territorio.

Il borgo medievale di Genga

Passeggiare per le stradine acciottolate del borgo di Genga, il cui nome deriva dai Conti della Genga – di cui fece parte papa Leone XII – è un viaggio nel tempo. Arroccato su una collina, il paese conserva l’antico impianto medievale – racchiuso tra le mura del castello – con case in pietra e scorci panoramici.

Il Palazzo Fiumi Sermattei è oggi sede di un piccolo museo civico dedicato all’arte e alla storia del territorio – museo arte, storia, territorio – qui sono esposti i capolavori dell’antica chiesa di San Clemente: uno scrigno di arte e di storia con opere di Antonio da Fabriano.

Il Ponte Romano sul fiume Sentino

Non lontano da San Vittore di Genga, di fronte alla chiesa romanica di San Vittore delle Chiuse, si trova un ponte romano ben conservato – con un arco acuto da un lato e uno a tutto sesto dall’altro – che attraversa il fiume Sentino – quello che ha dato origini alle Grotte di Frasassi.

Ancora oggi, camminando sulle sue pietre, si può immaginare il passaggio dei pellegrini e dei mercanti nel Medioevo. Al ponte sul fiume si accede attraverso una torre fortificata.

Cosa fare a Genga e dintorni: esperienze tra natura, escursioni e tradizioni

Oltre alle visite culturali e naturalistiche, Genga e il suo territorio offrono tante attività per chi ama il movimento, l’aria aperta e le esperienze autentiche. Dalle escursioni ai percorsi enogastronomici passando per i trekking, ogni giorno qui può essere diverso.

Escursioni nel Parco Gola della Rossa e Frasassi

Il territorio di Genga è un paradiso per gli amanti del trekking e del turismo slow. I sentieri si snodano tra gole profonde, boschi di querce e panorami mozzafiato.
All’interno del Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi ci sono tanti altri percorsi segnalati. Alcuni sono perfetti anche con i bambini.

trekking e sentieri all'interno del territorio di Genga
iStock
Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi

Ecco due sentieri imperdibili per trascorrere una giornata a stretto contatto con la natura:

  • Sentiero del Papa: uno dei percorsi più suggestivi, ideale durante la primavera e l’estate. A circa 3 chilometri dal borgo di Genga, lungo la strada provinciale che conduce ad Arcevia, si trova la parte più magica di questo sentiero: una scenografica forra tra le rocce che si è creata per l’effetto dell’erosione del torrente Scappuccia. Per chi ama camminare e trascorrere tempo in natura è consigliato percorrere il sentiero ad anello che parte dal borgo di Genga. Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio sotto il castello si intraprende appunto Il Sentiero del Papa segnalato n.107 , dedicato a Papa Leone XII, fino ad arrivare a Valle Scappuccia. Da qui, prendendo a destra, si torna verso Genga.
  • Sentiero dell’Aquila: chiamato così in quanto è stata avvistata una coppia di Aquile reali in quella zona. Si parte dal borgo di Pierosara – al quale è legata una legenda d’amore e tragedia – dove un tempo c’era un importante castello medievale – oggi si possono ammirare le cinte murarie e la torre di difesa.  Questo sentiero è molto panoramico e regala viste spettacolari sulle gole, sui piccoli borghi e sulle montagne. Tappa imperdibile: il Foro degli Occhialoni. Luogo che prende il nome da una cavità che si è formata a causa dell’erosione del vento e della pioggia. Qui due grandi buchi, gli occhialoni, permettono di vedere da una parte all’altra del monte.

Attività outdoor per tutta la famiglia

Il Parco offre inoltre anche esperienze originali che vanno oltre la classica escursione. Dal trekking con gli alpaca, perfetto se si viaggia con i più piccoli, ai tour con guida in bici, ideali per scoprire il territorio su due ruote, passando per un meritato momento di riposo alle Terme di Frasassi, una piccola oasi dove ricaricare le energie con trattamenti termali e vista sul verde.

Enogastronomia: cosa assaggiare a Genga

La cucina di Genga riflette la tradizione contadina delle Marche: saporita, genuina e ricca di prodotti del territorio. Nei ristoranti della zona o durante sagre ed eventi ci sono dei cibi e dei piatti marchigiani che vale davvero la pena assaggiare:

  • crescia: farcita con erbe strascinate, formaggi e salumi – da provare anche il ciauscolo,
  • salame di Genga: si distingue dagli altri per il suo profumo e per l’equilibrio di consistenza e sapore,
  • tagliatella: fatta a mano e stesa con il “lasagnolo” e spesso condita con tartufo e funghi porcini, protagonisti delle stagioni autunnali ma spesso proposti anche in estate,
  • pappardelle o polenta al cinghiale,
  • vincisgrassi,
  • coniglio in potacchio.
Autore
SiViaggia.it

Potrebbero anche piacerti