Cosa ha significato aver un padre che ha creduto nel Fascismo

  • Postato il 24 luglio 2025
  • Editoriale
  • Di Paese Italia Press
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PIERFRANCO BRUNI

Cosa ha significato aver avuto un padre che ha creduto ai valori del Fascismo? Sono passati molti anni ma in tarda età continuo a meditare sulla sua presenza nella mia vita. Aveva la dolcezza della malinconia e le parole della pazienza e della saggezza. Custodiva in vari cassetti tutto ciò che era stato importante nella sua giovinezza perché la sua giovinezza, come tutte le giovinezze, è stata bella.
Dovrei smettere di scrivere ancora su ciò che ho scritto o soltanto sfiorato nei miei libri. Ma i ricordi sono terribili e non mi lasciano, soprattutto quando si chiede a sé stessi, di andare oltre.
Mi ha lasciato tutto ciò che poteva lasciarmi. A me e mia sorella. Compresa la quietezza. Mio padre che aveva creduto in Mussolini mi ha trasmesso l’armonia in solitudine di parole e l’esempio. I padri devono sempre testimoniare esempi.
Mio padre è sempre nel mio viaggio non soltanto per aver creduto nel Fascismo ma per essere mio padre nel pensiero della tolleranza delle decisioni. Nell’aver avuto sempre la consapevolezza della necessità della conoscenza.

Mi ha insegnato l’inesistenza delle storie condivise. Ognuno ha la sua storia. Ogni storia va rispettata perché permeata da condizioni umane. Quella condizione d’esistere che ho incontrato lungo il mio camminare con il rispetto nei confronti di tutto. Mio padre ha creduto nel Fascismo fino alla fine. Non mi ha mai imposto nulla.
Mi ha fatto comprendere un fatto importante che mi serve tuttora.
“Ragiona sempre con la tua testa”. Mi diceva spesso. Non lasciarti mai condizionare da avvenimenti da linguaggi da chiacchiere. Le chiacchiere, usava dire, sono “tabaccherie” al vento. Forse anche per questo non l’ho mai visto fumare. Mentre io fumo terribilmente e non so perché. Sapere! Non è conoscere.
Nei miei anni giovanili ero sempre un ribelle. Ribelle nel senso vero del termine o meglio del concetto. Il ragazzo terribile che sfidava il pericolo rischiando in prima persona tutto: amori e vita. Come si cambia.
Mi è rimasto comunque quel terribile nell’anima e nel cuore la pazienza della coerenza.
Spesso ho fatti i conti con me stesso perdendo e vincendo. Ho scritto. Ho mantenuto fede a ciò in cui ho creduto dal tempo dei primi anni terribili del liceo.

Mio padre mi ha riempito di libri sempre e sempre con la promessa di leggerli iniziando dal “Cuore” e finendo a Zarathustra. Insomma un padre, come ho raccontato nei miei libri, che mi ha seguito con apparente distacco al contrario di mia madre preziosa nel suo indefinibile amore.
Cosa ha significato avere un padre che ha creduto nel Fascismo? Il senso dell’aria e mai una parola di troppo. Tutti a tavola tra pranzo e cena rigorosamente impeccabili. Altre regole altro tempo.
“Non farti affascinare dalla visione della democrazia. Non esiste. Esistono i democristiani. Sono ben altro. Segui il valore della libertà perché è un valore che non si organizza non si impone non è norma elettorale. La libertà devi portarla dentro con fede e religiosità. La democrazia è un ordine la libertà è un pensiero”. Sono parole di mio padre.
Mi accompagnano ancora. Ne ho fatto tesoro nel mio non conformismo nel mio mai condizionato pensare nel mio scrivere come anima e cuore. La vita è un correre tra l’aurora e il tramontare. Scrivere è anche ripetersi. Questo e non solo mi ha insegnato mio padre. Ha vissuto in libertà di solitudine e nella solitudine della libertà il suo essere libero. Questo mi ha insegnato. E non solo.

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Pierfranco Bruni è nato in Calabria.
Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali, presidente del Centro Studi “ Francesco Grisi” e già componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’estero.
Nel 2024 Ospite d’onore per l’Italia per la poesia alla Fiera Internazionale di Francoforte e Rappresentante della cultura italiana alla Fiera del libro di Tunisi.
Incarichi in capo al  Ministero della Cultura

• presidente Commissione Capitale italiana città del Libro 2024;

• presidente Comitato Nazionale Celebrazioni centenario Manlio Sgalambro;

• segretario unico comunicazione del Comitato Nazionale Celebrazioni Eleonora Duse.
È inoltre presidente nazionale del progetto “Undulna Eleonora Duse”, presidente e coordinatore scientifico del progetto “Giacomo Casanova 300”.

Ha pubblicato libri di poesia, racconti e romanzi. Si è occupato di letteratura del Novecento con libri su Pavese, Pirandello, Alvaro, Grisi, D’Annunzio, Carlo Levi, Quasimodo, Ungaretti, Cardarelli, Gatto, Penna, Vittorini e la linea narrativa e poetica novecentesca che tratteggia le eredità omeriche e le dimensioni del sacro.
Ha scritto saggi sulle problematiche relative alla cultura poetica della Magna Grecia e, tra l’altro, un libro su Fabrizio De André e il Mediterraneo (“Il cantico del sognatore mediterraneo”, giunto alla terza edizione), nel quale campeggia un percorso sulle matrici letterarie dei cantautori italiani, ovvero sul rapporto tra linguaggio poetico e musica. Un tema che costituisce un modello di ricerca sul quale Bruni lavora da molti anni.

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