Cosa sono le tariffe secondarie del 100% che Trump minaccia se Putin non accetta una tregua
- Postato il 14 luglio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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L’“importante annuncio” promesso nei giorni scorsi, quando si era detto molto “deluso” da Vladimir Putin, è arrivato. Parlando dallo Studio Ovale, durante una conferenza stampa a cui ha partecipato anche il segretario generale della Nato Mark Rutte, Donald Trump ha minacciato – nel caso non venga approvata entro settembre una tregua – tariffe secondarie al 100% per chi commercia con la Russia. Come funzionano? Si tratta di fatto di dazi a danno dei Paesi terzi che hanno rapporti commerciali con gli Stati finiti nel mirino degli Usa. L’obiettivo è isolarli e tagliare loro le fonti di incassi. Nel caso di Mosca, ad essere colpito sarebbe soprattutto l’export di idrocarburi. Sotto l’amministrazione Trump, gli Stati Uniti hanno imposto per la prima volta la scorsa primavera tariffe secondarie per colpire il Venezuela di Nicolás Maduro, accusato di rappresentare una minaccia alla sicurezza nazionale e alla politica estera di Washington. Nel mirino in particolare le transazioni petrolifere. Sulla base dell’International Emergency Economic Powers Act il governo statunitense si è attribuito il potere di imporre dazi al 25% sui prodotti esportati negli Usa da Paesi che comprano direttamente o indirettamente petrolio venezuelano. Nel caso di Mosca, il balzello arriverebbe al 100%, di fatto azzerando le quote di mercato del Paese terzo negli Usa.
Si tratta, va sottolineato, di una misura differente rispetto alle usuali “sanzioni secondarie” varate per esempio nei confronti dell’Iran e della stessa Russia. In quel caso gli istituti finanziari che intrattengono rapporti con persone o società sulla lista nera vengono estromesse dal sistema finanziario statunitense.
Trump aveva minacciato tariffe secondarie nei confronti di Mosca già a marzo, ma all’epoca l’aliquota ipotizzata era del 50%. Al Congresso è in discussione un disegno di legge che prevede tariffe secondarie fino al 500%: “Potrebbe essere utile”, ha commentato il tycoon, ma “non ce ne sarà bisogno” e saranno sufficienti quelle al 100% che può imporre da solo con i suoi poteri presidenziali.
Lecito comunque nutrire qualche dubbio sull’efficacia della mossa, visto che il petrolio russo viene notoriamente trasportato su petroliere fantasma in modo da occultare l’effettiva provenienza della merce.
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