Cos’è il tax credit sul cinema e perché il ministro Giuli ha attaccato Elio Germano e Geppi Cucciari

  • Postato il 15 maggio 2025
  • Politica
  • Di Blitz
  • 2 Visualizzazioni

In queste settimane si discute molto del tax credit sul cinema, l’incentivo fiscale che permette alle imprese del settore di ottenere uno sgravio sulle tasse dovute allo Stato. Questo incentivo fiscale è stato profondamente rivisto (e ridotto) dal Governo Meloni. La vicenda ha aperto ad una serie di polemiche che stanno proseguendo in questi giorni. Vediamo nello specifico cosa è il tax credit e cosa sta succedendo.

Cos’è il tax credit

Il tax credit è un incentivo fiscale che permette alle imprese di ottenere uno sgravio sulle tasse che devono pagare allo Stato. L’industria cinematografica per anni ha supportato molte produzioni grazie a questo strumento che è stato usato anche da produzioni estere creando in questo modo una filiera che, negli anni, ha reso l’Italia un paese all’avanguardia. Il tax credit è infatti accessibile sia a produttori nazionali che internazionali e si applica a diverse fasi del processo produttivo, dalla pre-produzione alla distribuzione.

Le imprese che investono in un film possono quindi beneficiare di una riduzione fiscale, rendendo così più conveniente finanziare un progetto cinematografico. In Italia il tax credit ha da sempre riservato una particolare attenzione alle produzioni che valorizzano il territorio, promuovono la cultura italiana o coinvolgono professionisti locali.

Per accedere ai crediti d’imposta, le imprese cinematografiche o audiovisive devono soddisfare alcuni requisiti specifici come avere la sede legale e il domicilio fiscale in Italia, essere soggetti alla tassazione italiana. Devono essere indipendenti, cioè non controllate da fornitori di servizi media audiovisivi italiani e rispettare criteri di indipendenza specifici per produttori e distributori.

Come è cambiata la norma sul tax credit

Il Governo Meloni, nel suo intento dichiarato di voler rompere una presunta egemonia culturale in mano alla sinistra ha riformato il tax credit, trasformandolo da contributo automatico a risorsa concessa solo a chi soddisfa requisiti specifici, come la necessità di possedere il 40 per cento di capitali privati e di rispettare rigorosi criteri di distribuzione e un numero minimo di proiezioni in fascia oraria definita.

Queste modifiche, secondo gli adetti del settore favorirebbero le grandi produzioni e le multinazionali escludendo di fatto le piccole imprese e i giovani autori. Secondo chi nel cinema ci lavora la misura avrebbe ridotto di quasi la metà i finanziamenti previsti provocando il blocco di molte produzioni con conseguenti ricadute pesanti sui lavoratori del settore.

Non sarebbero nemmeno state fornite risposte adeguate all’indennità di discontinuità per i lavoratori rimasti a casa dopo la riforma. L’esclusione delle piccole imprese e l’accentuazione del potere delle grandi multinazionali rischierebbero quindi di appiattire la produzione culturale italiana minando il “Made in Italy” e le peculiarità artistiche e creative del panorama cinematografico nazionale.

Il post di Fratelli d'Italia contro Elio Germano e Geppi Cucciari
Gli attacchi di Fratelli d’Italia a Geppi Cucciari ed Elio Germano (foto Facebook) – Blitz Quotidiano

Gli attacchi di Fratelli d’Italia a Geppi Cucciari ed Elio Germano

Geppi Cucciari, nel presentare nei giorni scorsi i candidati ai David di Donatello, non ha risparmiato battute nei confronti del ministro della Cultura Alessandro Giuli il quale ha replicato dagli stati della cultura di Fratelli d’Italia che si sono svolti a Firenze attaccandola con queste parole:  “Addio intellettuali, a sinistra solo comici”. Mollicone sempre di Fratelli d’Italia ha commentato quanto detto dalla Cucciari aggiungendo che “solo con la sinistra una cabarettista può irridere un ministro”.

Durante i David di Donatello ed anche in altre occasioni, anche Elio Germano ha attaccato il Governo dichiarando che, nell’ambito della cultura, l’esecutivo mette persone più per vicinanza politica che per competenza. Nel dirlo, Elio Germano ha detto che “piazzano i loro uomini come i clan”.

Oltre a Giuli e Mollicone, come replica alle accuse lanciate da Cucciari e Germano, sui social di Fratelli d’Italia è apparso un post in cui si vede in primo piano il ministro Giuli con dietro Elio Germano e Beppi Cucciari. In mezzo la scritta “la mangiatoia è finita la cultura adesso è di tutti”. E sotto: “Stiamo smantellando il sistema di potere della sinistra”.

La lettera-appello di attori e registi

Quanto sta accadendo ha portato un centinaio tra attori e registi con nomi del calibro di Nanni Moretti, Paolo Sorrentino, Gianni Amelio, Pierfrancesco Favino e Luca Zingaretti per citarne alcuni, a scrivere una lettera-appello in cui si lamenta come “l’incertezza normativa e i ritardi, generati in primis dall’operato del governo nella gestione della riforma del tax credit hanno causato una crisi di sistema”.

Il cinema è “indubbiamente in crisi”, si legge nella missiva indirizzata al ministro della Cultura e ai suoi sottosegretari Lucia Borgonzoni e Gianmarco Mazzi. Per questa ragione si chiede al Governo di “fermare le polemiche pretestuose e gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all’operato del ministero, come il nostro collega Elio Germano e la nostra collega Geppi Cucciari, ai quali va tutta la nostra solidarietà” . Nella lettera si sollecita infine un incontro tra il ministro e le associazioni del settore.

 

 

L'articolo Cos’è il tax credit sul cinema e perché il ministro Giuli ha attaccato Elio Germano e Geppi Cucciari proviene da Blitz quotidiano.

Autore
Blitz

Potrebbero anche piacerti