Così l’intelligenza artificiale scova gli esami inutili: in un test il 40% potevano essere evitati
- Postato il 28 giugno 2025
- Scienza
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
Uno dei vantaggi più grandi nell’utilizzo dell’Intelligenza artificiale è la possibilità di far analizzare una enorme mole di dati velocemente. E così addestrata come si deve l’Ia può essere di grande, in alcuni casi incommensurabile aiuto in medicina. Per esempio può scovare le prescrizioni mediche inappropriate, contribuendo così a indicare esami medici che potrebbero essere evitati e ad alleggerire le lunghe liste d’attesa. Secondo uno studio che ha utilizzato un algoritmo di Ia, nella regione Puglia almeno quattro prescrizioni su dieci per Tac e risonanze magnetiche non risultano necessarie, un dato che corrisponde alle evidenze scientifiche in materia.
Realizzato dall’Aress Puglia e illustrato al Forum Logos&Téchne organizzato dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) a Siracusa, il progetto è basato su un’architettura cognitiva attraverso il quale è stata condotta un’analisi su oltre 17.000 prescrizioni provenienti da aziende sanitarie locali e ospedali di Bari, Foggia e Lecce.
Il cuore è un sistema di intelligenza artificiale generativa basato sul modello LLaMA 3.1, in grado valutare l’appropriatezza clinica di una prescrizione diagnostica“, spiega all’Ansa Filippo Menolascina, ordinario di Bioingegneria all’università di Edimburgo. L’algoritmo è stato addestrato per associare ogni esame richiesto alla condizione del paziente, confrontandolo con le linee guida”. I risultati hanno rilevato che solo il 39% delle richieste rispetta pienamente i criteri di appropriatezza, il 43% è risultata inappropriata, mentre il restante è ‘solo parzialmente utile’. “I risultati di studi internazionali condotti in Italia, Spagna e Svezia – continua Menolascina – evidenziano lo stesso indice di inappropriatezza. L’algoritmo, se applicato al momento della prescrizione, consente di avere un parere basato su linee guida aggiornate”.
Questo avrebbe un impatto sul Servizio sanitario nazionale, dove secondo la piattaforma del ministero della Salute per il monitoraggio delle liste d’attesa si contano 23 milioni di prestazioni effettuate nei primi 5 mesi del 2025, molte delle quali non necessarie. In alcuni casi vengono prescritte per pressione dei pazienti o per paura incorrere in procedure legali, ovvero per la cosiddetta medicina difensiva. Ma, a volte, avere un parere affidabile in tempo reale può essere un utile suggerimento per il medico.
“Le prescrizioni inappropriate – spiega il direttore generale dell’Aress e presidente Fiaso, Giovanni Migliore – generano inutili esposizioni a radiazioni, allungano le liste d’attesa e sono un danno economico per il Servizio sanitario nazionale. Inoltre possono portare a over diagnosi e a una spirale di esami evitabili. Speriamo che questo sistema possa essere esportato in altre realtà regionali”. La soluzione è inserita tra le 40 già presenti nell’Osservatorio sull’Ia per la Sanità lanciato da Fiaso con l’obiettivo di implementare soluzioni concrete ai problemi della sanità. Una direzione auspicata anche dal ministro della Salute Orazio Schillaci: “Gli esami diagnostici – ha detto – vanno fatti quando servono, a chi servono e nei tempi giusti. Questo strumento può dare maggior certezza ai prescrittori su quali esami vanno fatti e può ottimizzare i processi di prenotazione“, riducendo le attese per chi di quella tac o risonanza ne ha reale bisogno.
L'articolo Così l’intelligenza artificiale scova gli esami inutili: in un test il 40% potevano essere evitati proviene da Il Fatto Quotidiano.