Crisi idrica in Basilicata, dopo le pioggia gli invasi tornano a salire
- Postato il 25 novembre 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 1 Visualizzazioni
Il Quotidiano del Sud
Crisi idrica in Basilicata, dopo le pioggia gli invasi tornano a salire

Crisi idrica, i positivi effetti della pioggia, Monte Cotugno recupera in quattro giorni 2,6 milioni di metri cubi d’acqua, 2,8 invece al Pertusillo. Ma le restrizioni restano
La danza della pioggia funziona. Negli invasi lucani l’asticella del volume dell’acqua negli ultimi giorni si sta pian piano rialzando: non sarà la soluzione alla crisi idrica ma è comunque un segnale atteso.
CRISI IDRICA, LA SALVIFICA PIOGGIA
Le precipitazioni stanno facendo il loro dovere anche a Monte Cotugno, lì dove la crisi è da mesi più vistosa e preoccupante: secondo i dati di Acque del Sud nell’invaso in terra battuta più grande d’Europa venerdì scorso c’era un volume netto di 32,4 milioni di metri cubi d’acqua, che ieri, lunedì 24 novembre, erano invece diventati poco più di 35.
INVASI IN RISALITA
Stessa portata nell’innalzamento dell’asticella al Pertusillo, dove invece si è passati dai 28,2 milioni di metri cubi registrati venerdì ai 31 di ieri. Anche la Camastra ha aumentato la quantità d’acqua ospitata, passando in pochi giorni da 3,6 milioni ai 4,7 di ieri.
La diga di Conza invece ha visto un innalzamento del volume da 8 milioni a 8.4. Merito delle piogge, che negli ultimi giorni sono state significative: 34,2 millimetri caduti a Monte Cotugno da venerdì a ieri, 53 sul Pertusillo, 67,3 nella diga di Conza (meno, invece negli altri invasi).
L’EMERGENZA CONTINUA
Un miglioramento che non deve far dimenticare l’emergenza in corso, visto che solo pochi mesi fa, il 20 luglio, a Monte Cotugno c’erano 108 milioni di metri cubi d’acqua e nell’invaso del Pertusillo 56. Oltre alle precipitazioni negli ultimi giorni si è anche affacciata la neve, con un mese di anticipo rispetto alla quantità ridottissima caduta un anno fa.
DOPO LA PIOGGIA, LA PRIMA NEVICATA
Registrata la prima nevicata significativa sulle montagne lucane del Pollino e dell’area appenninica, sulle vette del Sirino e nella località turistica della Sellata, cosa che fa ben sperare, perlomeno in prospettiva, per il rafforzamento della portata delle sorgenti: se quelle lucane in passato garantivano circa il 60% del fabbisogno idropotabile, oggi coprono appena il 30%.
LA RICHIESTA DELLO STATO DI EMERGENZA IDRICA REGIONALE
Motivo per il quale nove sindaci del Vulture (i primi cittadini di Atella, Barile, Filiano, Ginestra, Lavello, Melfi, Rionero, Ripacandida e Venosa) hanno chiesto «urgentemente» la dichiarazione dello Stato di emergenza idrica regionale o interregionale ma anche «l’attivazione urgente di procedure straordinarie per la realizzazione di nuovi pozzi, captazioni supplementari e interventi di emungimento, con procedure accelerate, ove applicabili».
CRISI IDRICA, CONTINUANO LE SOSPENSIONI NOTTURNE
Continuano nel frattempo le sospensioni notturne programmate dell’acqua in nove Comuni del Vulture Alto-Bradano: dalle 22 di stasera alle 5 di domani tocca a Rionero (con esclusione delle frazioni di Monticchio e della Zona C1O). Intanto il capogruppo del Pd in Regione, Piero Lacorazza, ha fatto sapere di aver interrogato l’assessore con delega alle reti idriche, Pasquale Pepe.
L’INTERROGAZIONE DI LACORAZZA (PD)
«Su indicazione del sindaco di Pignola – ha detto l’esponente Pd – abbiamo depositato un’interrogazione sui disservizi del serbatoio di Serra San Marco. Numerose abitazioni restano completamente prive di approvvigionamento idrico, creando non pochi disagi a tante famiglie esasperate da una gestione che non garantisce né continuità né chiarezza».
LE RICHIESTE ALL’ASSESSORE PEPE
E poi: «Abbiamo interrogato l’assessore con delega alle reti idriche, Pasquale Pepe, per avere delucidazioni sulle motivazioni per cui da mesi continuano a ripetersi queste criticità, quali iniziative siano state nel frattempo intraprese e secondo quale cronoprogramma si intendano risolvere in maniera definitiva».
NECESSARIO L’INTERVENTO DI ACQUEDOTTO LUCANO
«Il Comune di Pignola – precisa Lacorazza – ha predisposto un’autobotte per il rifornimento idrico di emergenza nella zona artigianale, ma dopo mesi non sono più tollerabili misure tampone e soluzioni temporanee per un servizio pubblico indispensabile come la fornitura idrica. È necessario – conclude quindi l’esponente del Pd – che Acquedotto Lucano intervenga in modo immediato, urgente e strutturale, affinché questa situazione venga definitivamente superata».
Il Quotidiano del Sud.
Crisi idrica in Basilicata, dopo le pioggia gli invasi tornano a salire