Cristian Totti dal campo alla scrivania: lascia il calcio giocato, sarà dirigente della scuola calcio dello zio

  • Postato il 25 luglio 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Vuoi perché ha sempre dovuto subire le pressioni del cognome che porta, vuoi perché il paragone con il padre è sempre stato pesante, vuoi perché semplicemente non è stato all’altezza per qualità tecniche e atletiche, ma Cristian Totti ha deciso di lasciare il calcio giocato. Il figlio del più noto Francesco – dopo una breve carriera tra settori giovanili professionistici e Serie D – ha scelto di passare dal campo alla scrivania.

Lascia infatti il campo, ma non il calcio: il 19enne entrerà a far parte dello staff della Totti Soccer School, gestita dallo zio Riccardo (fratello più grande dell’ex numero 10 della Roma). Affiancherà il direttore generale Claudio D’Ulisse, che ha dichiarato: “Sono contento di avere al mio fianco una figura così giovane, che sono sicuro saprà dare il proprio contributo a 360°. Oltre a questo, si tratta di un altro occhio importante della famiglia Totti all’interno della società”.

La carriera di Cristian Totti

Classe 2005, Cristian Totti è cresciuto nel settore giovanile della Roma, entrando a far parte del club giallorosso già da giovanissimo. I tifosi romanisti sognavano già un Capitano 2.0, ma in breve tempo ci si è accorti che quella del figlio di Francesco Totti sarebbe stata una storia calcistica meno gloriosa rispetto a quella del padre. Cristian ha iniziato da piccolo a convivere con la pressione del cognome e fino al 2022/23 ha giocato con le giovanili della Roma nel ruolo di centrocampista. Nel 2023/24 si è trasferito al Frosinone, dove ha però giocato soltanto tre partite con la Primavera e una con l’Under 18 prima di trasferirsi per mezza stagione in prestito al Rayo Vallecano.

Da lì poi le prime esperienze in Serie D, da under obbligatorio nella categoria. Ad agosto 2024 si era trasferito all’Avezzano, ma a causa di alcuni problemi interni societari, la sua avventura è durata soltanto un mese. Poi il passaggio all’Olbia, dove da subito è stato vittima di body shaming – con il club sardo che aveva anche ingaggiato un nutrizionista per permettergli di perdere kg – e dove non è riuscito a esprimere le proprie qualità. Risultato: 6 presenze totali, poi la risoluzione a metà stagione. Cristian Totti in campo non è mai riuscito a lasciare il segno. Adesso per lui una nuova avventura in ambito dirigenziale nonostante la giovanissima età.

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Il Fatto Quotidiano

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