Cristiano Ronaldo in politica (suo malgrado). Il premier portoghese: “Dobbiamo avere la sua mentalità”

  • Postato il 26 dicembre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 6 Visualizzazioni

Cristiano Ronaldo sbarca in politica, suo malgrado. Il premier portoghese socialdemocratico, Luìs Montenegro, nel suo discorso di Natale ha infatti evocato la figura di CR7 come esempio da seguire “per vincere le sfide che ci attendono. Non possiamo accontentarci dei buoni risultati ottenuti nel 2025. Sappiamo che, se rimaniamo così, perderemo terreno rispetto ai progressi degli altri. Dobbiamo invece approfittare della congiuntura favorevole nei conti economici per continuare a progredire e a crescere più degli altri. È la differenza tra giocare per pareggiare o giocare per vincere. La mia opzione è naturalmente la seconda. Dobbiamo avere la mentalità di Cristiano Ronaldo. Uso questa metafora sportiva perché esprime bene la scelta che abbiamo davanti. Creare più ricchezza è il modo per combattere la povertà. Un paese con maggiore crescita può aumentare i salari e le pensioni, negoziare migliori percorsi di carriera, investire di più in alloggi e nella sanità. Un esempio: il salario minimo è aumentato a 920 euro e il nostro piano è raggiungere i 1100 euro entro il 2029”. Montenegro ha poi bocciato lo sciopero generale di dicembre e ha messo in guardia le opposizioni, socialisti e Chega: evitate di fare accordi legati solo ai vostri interessi, bisogna pensare al bene del paese.

I dati del 2025 sono buoni per il Portogallo. L’economia è cresciuta del 2%, con una previsione di accelerazione al 2,3% nel 2026, alla quale potrebbe però fare seguito un rallentamento dell’1,7% nel 2027 e dell’1,8% nel 2028. In un contesto internazionale segnato da tensioni commerciali, l’economia lusitana è riuscita a limitare i danni della politica dei dazi imposta dalla presidenza americana di Donald Trump e a mantenere una crescita robusta. Il mercato del lavoro appare solido, con un tasso di disoccupazione basso e un livello di occupazione ai massimi storici, ma c’è già un allarme: la riduzione dei flussi migratori, sulla quale convergono le politiche dei socialdemocratici e dei populisti di Chega, limiterà l‘evoluzione positiva nei prossimi anni. L’inflazione si è attestata al 2,2% e si prevede al 2,1% nel 2026. Le incognite, come in Italia, sono legate nel 2026 alla conclusione del PNRR e alle tensioni internazionali, con gli scenari di guerra che potrebbero aumentare, nonostante le trattative di pace in corso sul fronte russo-ucraino.

La prima sfida portoghese sarà però interna: il 18 gennaio 2026 si svolgeranno le elezioni presidenziali e considerata l’attuale incertezza – 14 candidati al via e sondaggi che indicano sostanziale parità tra i “cavalli” più importanti -, si rimanderà il verdetto al secondo turno, a febbraio. I socialdemocratici sognano di fare l’accoppiata governopresidenza. I socialisti cercano una rivincita – difficile – dopo la batosta alle elezioni. Chega e il leader André Ventura sono il terzo incomodo, in realtà scomodo. Il dilemma, per tutti, destra e sinistra, è la linea da seguire con Chega: dialogo o chiusura totale?

L'articolo Cristiano Ronaldo in politica (suo malgrado). Il premier portoghese: “Dobbiamo avere la sua mentalità” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti