Crollo ponte Morandi, chiesti 18 anni e sei mesi per l’ex ad di Autostrade Castellucci. I pm: “Molti reati prescritti”
- Postato il 14 ottobre 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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La Procura di Genova ha chiesto la condanna a 18 anni e sei mesi di carcere per l’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci nel processo di primo grado per il disastro del ponte Morandi, il viadotto dell’autostrada A10 collassato il 14 agosto del 2018 provocando la morte di 43 persone. Si tratta della prima delle richieste formulate dai pm Walter Cotugno e Marco Airoldi al termine della loro lunghissima requisitoria, iniziata lo scorso giugno e proseguita per quattro mesi. Castellucci risponde di omicidio stradale e crollo, mentre per l’accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti è stata chiesta l’assoluzione. La pena richiesta, ha spiegato il pm Cotugno, è quella massima prevista dalla legge, aumentata di due mesi e venti giorni per ciascuno dei 43 omicidi: “Se non a Castellucci, quando, a chi bisognerebbe dare il massimo della pena?”, ha chiesto retoricamente il magistrato. L’ex top manager è già detenuto nel carcere milanese di Opera dopo la condanna definitiva a sei anni per la strage di Avellino del 28 luglio 2013.
L’udienza di lunedì è stata dedicata dal pm Airoldi proprio alla figura dell’ex amministratore delegato scelto dalla famiglia Benetton, azionisti di maggioranza di Autostrade fino al 2018. A suo carico, ha detto, c’è “un’enciclopedia di elementi negativi, tutti uno più grave dell’altro. Qua siamo al massimo livello di colpa possibile“: i reati, infatti, sono stati commessi, “per profitto, prestigio personale, benefit vari, carriera. Perché gli piaceva garantire agli azionisti dividendi enormi”. Il pm ha usato una metafora piuttosto suggestiva: “L’allora ad era come lord Voldemort, che non si può nemmeno nominare. Aveva creato un clima tale che quando scrivevano di lui mettevano i puntini”.
Gli imputati sono 57, accusati a vario titolo di titolo di omicidio e disastro colposi, omicidio stradale aggravato dalla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, crollo doloso e falso. “Chiederemo molte assoluzioni, quasi tutte per prescrizione di reato”, ha anticipato il pm Cotugno. “Qualunque decisione venga presa, imputati, difese e collettività avranno bisogno di capire il perché“. Il dibattimento di primo grado, iniziato a luglio 2022, è durato già più di tre anni: dopo l’accusa parleranno le parti civili e poi le difese degli imputati. L’obiettivo è di arrivare a sentenza entro l’estate del 2026.
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